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venerdì 8 novembre 2019

Csm, Commissione raccoglie grido allarme polizia penitenziaria

VENERDÌ 08 NOVEMBRE 2019 16.17.12


Csm, Commissione raccoglie grido allarme polizia penitenziaria

Csm, Commissione raccoglie grido allarme polizia penitenziaria Sulla magistratura di sorveglianza e l'esecuzione della pena Roma, 8 nov. (askanews) - La Commissione del Csm sulla magistratura di sorveglianza e l'esecuzione della pena, presieduta dal togato Sebastiano Ardita, nel quadro di una serie di incontri programmati con gli addetti ai lavori, ha ascoltato oggi una qualificata rappresentanza della Polizia penitenziaria. All'incontro hanno partecipato i rappresentanti delle maggiori organizzazioni rappresentative che hanno rappresentato il disagio per i rischi cui vanno incontro i componenti del corpo nel difficile compito loro affidato all'interno delle carceri. "La situazione è insostenibile " hanno riferito molti degli agenti auditi, "siamo chiamati a svolgere turno fino a sedici ore, con un burn out elevatissimo e in condizioni nelle quali un solo agente deve controllare da solo fino a cento detenuti. I suicidi tra appartenenti al corpo in 6 anni, dal 2013 dal 2018 sono stati 35, ma solo in questo anno sono già a 10. Vengono riportate sulla stampa solo le notizie negative relative a pochi isolati casi di infedeltà ai doveri, ma nulla viene detto dei sacrifici enormi che compie la quasi totalità degli agenti. Sono centinaia le aggressioni e i ferimenti ai danni di agenti. L'altro giorno uno di noi ha salvato la vita un detenuto affetto da hiv che stava in una pozza di sangue, noncurante del pericolo", hanno riferito gli esponenti della penitenziaria chiedendo che anche il Csm si facesse carico della loro tutela giuridica e di immagine. (Segue) Red/Cro/Bla 20191108T161710ZVENERDÌ 08 NOVEMBRE 2019 16.17.18


Csm, Commissione raccoglie grido allarme polizia penitenziaria -2-

Csm, Commissione raccoglie grido allarme polizia penitenziaria -2- Roma, 8 nov. (askanews) - Gli agenti hanno anche lamentato la inadeguatezza dei sistemi di sicurezza, e cioè della disposizione che prevede la indiscriminata apertura delle celle con la conseguente perdita di controllo degli ambienti penitenziari che secondo gli agenti "va a danno dei detenuti più deboli ed èuna delle cause dell'aumento dei casi di ferimento ai danni del personale penitenziario". Il presidente della Commissione Sebastiano Ardita, che insieme al laico Stefano Cavanna era presente all'incontro - nel garantire il massimo dell'attenzione sul delicato tema - ha affermato che la polizia penitenziaria rappresenta una risorsa di cui essere orgogliosi come italiani, che nessuna riforma che punti alla civiltà della pena può essere attuata senza scommettere sugli uomini e le donne del Corpo e che si impegnerà affinché sia aumentata il più possibile la collaborazione con l'autorità giudiziaria. Red/Cro/Bla 20191108T161717Z

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