Messaggero - Pensionati, oltre il 90% pensa di aver perso potere d'acquisto
Pensionati, oltre 1190% pensa di aver perso potere d'acquisto RICERCA SP}IL PER IL 41% E URGENTE UNA RIVALUTAZIONE DEGLI ASSEGNI SEI MILIONI DI ANZIANI AIUTANO LE FAMIGLIE L'INDAGINE ROMA Pensionati con un potere d'acquisto che si riduce sempre di più con gli anni, ma che si rivelano colonna portante del welfare italiano, con un ruolo spesso di sostegno economico per le loro famiglie. E la situazione che emerge da una ricerca della Fondazione Di Vittorio e Tecnè per lo Spi-Cgil, in vista della manifestazione indetta dai sindacati per sabato 16 novembre al Circo Massimo a Roma. «I pensionati italiani hanno ottenuto poco da questo governo. E come se fossero invisibili, anche se rappresentano ormai un terzo del Paese», sottolinea il segretario generale, Ivan Pedretti, spiegando che la sua organizzazione chiederà «di fare di più, di rivalutare le pensioni, di dare la 14esima a chi ne ha più bisogno, di abbassare le tasse e di arrivare alla definizione di una legge nazionale sulla non autosufficienza». Oltre il 90% dei pensionati, evidenzia la ricerca «Sogni e bisogni dei pensionati», ritiene di aver perso in questi anni una parte più o meno consistente del proprio potere d'acquisto (molto per il 59,1% e abbastanza per il 32,5%). Solo il 3% crede, invece, di averlo mantenuto inalterato. Per questo risulta impellente la richiesta di migliorare il sistema di rivalutazione delle pensioni: una misura indicata come urgente dal 41% dei pensionati italiani. Il 31% chiede invece che si aumentino le pensioni più basse, mentre il 17,5% che si diminuiscano le tasse, considerate necessarie ma troppo alte dal 77,5% dei pensionati. La rivalutazione delle pensioni rispetto al costo della vita dovrebbe essere sempre al 100% tranne per quelle più alte secondo il 42% dei pensionati, al 100% solo per quelle più basse secondo i125% e tutte al100% secondo il 23%...................................
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