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lunedì 2 dicembre 2019

CAMERA, PROGRAMMA COMMISSIONI: AFFARI COSTITUZIONALI E DIFESA

LUNEDÌ 02 DICEMBRE 2019 20.16.58


CAMERA, PROGRAMMA COMMISSIONI: AFFARI COSTITUZIONALI E DIFESA (2)

9CO1020941 4 POL ITA R01 CAMERA, PROGRAMMA COMMISSIONI: AFFARI COSTITUZIONALI E DIFESA (2) (9Colonne) Roma, 2 dicembre - Proprio per questo, il Capo di Stato maggiore dell'Esercito Salvatore Farina ha messo a punto una proposta che prevede una ferma triennale, seguita da un concorso per un altro periodo di tre anni, al termine dei quali il passaggio in servizio avverrebbe in maniera praticamente automatica. In questo modo il periodo in ferma volontaria sarebbe certo (6 anni, mentre oggi si va dai 5 agli 11 anni, col rischio poi di non poter proseguire la carriera militare); dall'altra si prevede una riduzione del numero dei volontari reclutati ogni anno (6mila invece che 8mila) a fronte di un aumento dei militari che superano il concorso al termine dei primi 3 anni (1700 invece che 1200), con un aumento sia dello stipendio iniziale (1250 euro netti in luogo degli attuali 1000) sia dell'aspettativa di ingresso in servizio permanente fino al 30 per cento (rispetto all'attuale 13 per cento) e di transito nel comparto sicurezza fino al 20 per cento (oggi è del 14 per cento). Già, perché in aggiunta si chiede di reinserire la riserva di posti nei concorsi per le Forze di polizia per i volontari congedati delle Forze Armate; e si propone di introdurre il servizio prestato come militare come requisito indispensabile per ottenere l'abilitazione come guardia giurata. Due accorgimenti che possono consentire a chi ha provato ad arruolarsi di spendere comunque il periodo sotto le armi nel comparto sicurezza (che così beneficerebbe di personale già addestrato) o mercato del lavoro.  022017 DIC 19 

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