GIOVEDÌ 12 MARZO 2020 14.28.51
= Coronavirus: da anti Hiv al Tocilizumab, i farmaci allo studio =
(AGI) - Roma, 12 mar. - Antiretrovirali, antimalarici, anticorpi e persino cellule staminali. I farmaci che sono in corso di sperimentazione per contrastare l'infezione di coronavirus nel mondo sono davvero tanti e tra questi alcuni sono stati proprio individuati in Italia. Il primo e piu' noto caso e' quello del farmaco che e' stato sperimentato con successo all'Ospedale Cotugno di Napoli su due pazienti in terapia intensiva per effetto di una polmonite scatenata dal coronavirus. Si tratta del Tocilizumab, una molecola pensata per combattere l'artrite reumatoide prodotta da Roche che e' stata autorizzata anche in Cina e che la stessa filiale italiana della multinazionale farmaceutica ha dichiarato di voler mettere a disposizione degli ospedali italiani per far fronte all'emergenza in corso. Il farmaco e' stato in grado di contrastare la risposta autoimmune scatenata dal virus e responsabile della sindrome respiratoria acuta che colpisce le persone infette da coronavirus. Impegnato sul fronte della ricerca al farmaco giusto ci'e' anche l'Istituto di biostrutture e bioimmagini (Ibb) del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Qui un gruppo guidato da Rita Berisio ha cominciato a studiare diverse molecole contro il Covid-19. Un punto di partenza degli scienziati e' stato uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Texas University, pubblicato sulla rivista Science, dal quale e' emerso che - come il virus della Sars, cugino molto stretto di Covid-19 e per questo ribattezzato Sars-Cov2 - il coronavirus usa una proteina detta "spike" per ancorarsi alla serratura delle cellule umane. "Questo virus si lega in maniera piu' forte ai recettori umani, detti Ace2, quindi - spiega Berisio - c'e' una ragione molecolare che lo rende piu' contagioso. Tra le varie strade intraprese, stiamo cercando di sviluppare molecole in grado di inibire l'attacco del virus rendendolo meno offensivo. L'interazione tra le spike del virus e i recettori Ace2, infatti, e' cosi' importante che alcuni organismi, per esempio i ratti, non si infettano perche' presentano un recettore Ace2 un po' diverso dal nostro". (AGI) Red/Pgi (Segue) 121428 MAR 20 NNNN
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