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domenica 19 luglio 2020

>>>ANSA/ Conte attacca Rutte, 'se crolla tutto ne risponderai'


DOMENICA 19 LUGLIO 2020 20.55.04


>>>ANSA/ Conte attacca Rutte, 'se crolla tutto ne risponderai'

ZCZC2410/SXA XAI14474_SXA_QBXB R POL S0A QBXB >>>ANSA/ Conte attacca Rutte, 'se crolla tutto ne risponderai' Spiragli sullo stop al veto ma premier rifiuta i tagli ai fondi (dell'inviata Serenella Mattera) (ANSA) - BRUXELLES, 19 LUG - C'e' uno spiraglio con l'Olanda: una mediazione sembra possibile su un meccanismo che non dia a un singolo Paese un potere di veto per bloccare l'erogazione dei fondi europei. E' l'ora di cena, per la prima volta i ventisette leader europei si ritrovano allo stesso tavolo dopo una giornata di negoziati a geometrie variabili: Giuseppe Conte vede una possibilita' di spuntarla, in un braccio di ferro durissimo tra Italia e Olanda. Una mediazione e' possibile, dicono i suoi. Ma gli olandesi non si sbilanciano. E al tavolo tra i due leader, presenti i primi ministri degli altri Paesi frugali, il premier alza la voce: "Potrai essere eroe in patria per qualche giorno, ma se ora si fa poco e tardi potrebbe poi servire piu' del doppio delle risorse per evitare la distruzione del mercato unico. E allora dovrai risponderne davanti a tutti gli europei". A sera, la strada e' ancora in salita: si tratta a oltranza con Olanda, Danimarca, Svezia, Austria e Finlandia, che chiedono di tagliare 150 miliardi dalla proposta originaria di 500 miliardi di sussidi post-Covid. Per il premier italiano e' imperativo portare a casa un Recovery fund non ridimensionato, mantenere le aspettative della vigilia. E il volto teso testimonia la difficolta' del momento. Al terzo giorno di negoziato Conte arriva dopo una nuova chiacchierata notturna, al bar dell'albergo che li ospita, con Angela Merkel e Emmanuel Macron. A un certo punto si unisce anche la presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen: "Giuseppe!", lo saluta con calore. E' da lei che i negoziatori italiani si sarebbero aspettati un sostegno piu' forte nella battaglia sulla governance di Next Generation Eu, cioe' sul meccanismo di valutazione dell'attuazione delle riforme da parte dei singoli Stati. Rutte vuole una decisione unanime del Consiglio europeo, Conte non intende transigere e spinge per una decisione a maggioranza, anche se vorrebbe che le decisioni fossero prese dalla Commissione europea. E' scritto nei trattati, insiste, evocando ricorsi alla Corte di Giustizia Ue. Nel pomeriggio gli sherpa italiani e quelli olandesi cercano un compromesso, con al tavolo gli esperti giuridici della commissione. Ma ai tavoli politici Conte e' il piu' intransigente: e' cosi' che la battaglia con Rutte diventa un corpo a corpo (con Viktor Orban, in lite con Rutte sulla condizionalita' del rispetto dello Stato di diritto per accedere ai fondi, a tifare per l'italiano). L'umore del premier volge al pessimismo a meta' mattinata, quando rimette piede in Consiglio europeo. Ma la sua "determinazione", assicura chi lo accompagna, e' intatta. In un negoziato che minaccia di proseguire a oltranza, anche oltre l'apertura dei mercati di lunedi', Conte non puo' e non vuole mollare. Diventa una questione vitale anche per la sua maggioranza, che vede davanti a se' un autunno drammatico e un voto ad altissimo rischio sull'eventuale uso dei fondi del Mes (37 miliardi disponibili da subito). Da Roma arrivano messaggi di sostegno dei giallorossi e anche di un partito 'responsabile' come Forza Italia. Ma a Bruxelles la pattuglia dei frugali tiene una linea che, assicurano fonti diplomatiche, ai tavoli negoziali e' ancor piu' dura che nelle dichiarazioni. Vorrebbero aumentare, nel fondo, il peso dei prestiti, facendo scendere da 500 a 350 miliardi i sussidi diretti ai Paesi piu' colpiti dal Covid. Per l'Italia potrebbe voler dire, secondo alcuni calcoli, circa 25 miliardi in meno di aiuti rispetto agli 80 immaginati e un maggiore monte di prestiti, da restituire dal 2026. "Vi state illudendo che la partita non vi riguardi: le risorse di cui ragioniamo sono il minimo indispensabile", dice a muso duro Conte a Rutte nel pomeriggio. I leader del Nord sono coriacei ma in questa battaglia il presidente del Consiglio e' convinto di poter contare sul sostegno di Merkel e Macron, oltre che di Sanchez. Non puo' tornare a Roma con un accordo che non sia "ambizioso, equilibrato ed effettivo": l'Italia non accetta meno soldi del preventivato, non vuole che l'intesa penda troppo in favore delle richieste dei Paesi frugali, non vuole lasciare a un singolo Stato la possibilita' di bloccare, con un potere di veto, l'erogazione dei fondi a chi non attui le riforme promesse. Le linee rosse di Conte sono segnate, il risultato finale ancora un'incognita.(ANSA). MAT 19-LUG-20 20:54 NNNN

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