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martedì 21 luglio 2020

Da istruzione a diabete, 19 fattori di rischio per Alzheimer

MARTEDÌ 21 LUGLIO 2020 16.32.11


Da istruzione a diabete, 19 fattori di rischio per Alzheimer

ZCZC7349/SX4 XSP20203017417_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Da istruzione a diabete, 19 fattori di rischio per Alzheimer 10 sono i maggiori indagati. Analisi basata su quasi 400 studi (ANSA) - ROMA, 21 LUG - Depressione e diabete nella mezza eta', ma anche aver avuto una buona istruzione: sono 3 dei 19 fattori che hanno un impatto sulla probabilita' di sviluppare l'Alzheimer ma che potrebbero anche rappresentare altrettanti strumenti di prevenzione. A metterlo in luce e' una revisione sistematica della letteratura pubblicata sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, rivista del gruppo Bmj, la piu' completa realizzata in materia e che integra una grande quantita' di prove provenienti da diversi tipi di ricerca. Un team internazionale di ricercatori, guidato dal professor Jin-Tai Yu dell'Universita' di Fudan in Cina, ha deciso di analizzare le prove disponibili al fine di produrre suggerimenti, basati sull'evidenza, per la prevenzione della malattia di Alzheimer. Hanno cosi' selezionato 395 studi (243 prospettici osservazionali e 152 studi randomizzati controllati) che rispondevano ai criteri. Dall'analisi di questi, sono emersi 21 suggerimenti basati su prove consolidate che potrebbero essere utilizzati per cercare di prevenire l'Alzheimer. Dieci di questi sono stati sostenuti da forti prove scientifiche: aver ricevuto una buona istruzione, eseguire attivita' mentalmente stimolanti, evitare sovrappeso in eta' avanzata; evitare diabete, stress, depressione, trauma cranico e ipertensione nella mezza eta'; evitare infine eccesso di valori di omocisteina nel sangue e bruschi cali di pressione. Altre 9 fattori di rischio mostravano delle evidenze, ma piu' deboli: obesita' nella mezza eta', perdita di peso in eta' avanzata, poco esercizio fisico regolare, fumo, bassa qualita' del sonno, cattiva salute del cuore in eta' avanzata, fragilita', fibrillazione atriale e poca presenza di vitamina C nella dieta. Al contrario, non sono stati raccomandati due interventi: la terapia sostitutiva con estrogeni e l'uso di inibitori dell'acetilcolinesterasi (farmaci che aumentano la comunicazione tra le cellule nervose). (ANSA). YQX-GU 21-LUG-20 16:31 NNNN 

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