LUNEDÌ 31 AGOSTO 2020 16.05.37
**CORONAVIRUS: POSITIVO PER 3 MESI BIMBO 9 ANNI CON POCHI SINTOMI, STUDIO ITALIANO** =
ADN1046 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RLO **CORONAVIRUS: POSITIVO PER 3 MESI BIMBO 9 ANNI CON POCHI SINTOMI, STUDIO ITALIANO** = Milano, 31 ago. (Adnkronos Salute) - Il 20 aprile un po' di tosse e naso che cola, la sera del 21 la febbre a 38,3, il 22 pomeriggio più nulla. Per un bambino di 9 anni, Covid-19 ha dato segno di sé così: pochi sintomi, come del resto già certificato da diversi studi sui più piccoli. Tutto nella norma, tranne un dato: il giovanissimo paziente ha collezionato tamponi positivi per 12 settimane. E' rimasto dunque positivo al coronavirus Sars-CoV-2 per quasi 3 mesi, 82 giorni per l'esattezza, con il primo tampone negativo registrato solo il 4 agosto e il secondo il 6. Il caso raccontato da un team di medici italiani è protagonista di uno studio scientifico pubblicato sul 'Journal of Infection', a sole 24 ore dalla presentazione. Nel lavoro gli autori spiegano che la storia del piccolo rimasto così a lungo positivo "suggerisce come nei bambini paucisintomatici possa essere rilevata una carica virale eccezionalmente elevata e di conseguenza l'eliminazione del virus può durare a lungo". Va dunque stabilita la durata dell'infettività, per evitare che questi pazienti vengano costretti a un lungo isolamento pur non essendo più infettivi. "Ci sono più segnalazioni di diffusione virale prolungata in persone infettate da Sars-CoV-2, ma la presenza di Rna virale su un test non è necessariamente correlata all'infettività", fanno notare gli autori. Un tema importante da approfondire, visto l'impatto sulla definizione dei tempi necessari di quarantena. Il baby-paziente al centro dello studio è bimbo con una forma di autismo e disabilità intellettiva, ospite di Villa Santa Maria, centro multiservizi di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza con sede a Tavernerio, in provincia di Como. Gli autori sono camici bianchi della Fondazione, Enzo Grossi e Vittorio Terruzzi. Il loro lavoro aggiunge ulteriori dati a uno dei 'capitoli' più caldi in questi giorni: Covid-19 e i giovanissimi. Se ne parla da settimane con la riapertura delle scuole alle porte, e anche oggi in sede di Oms Europa è stata messa in evidenza la necessità di dati ed evidenze scientifiche forti. (segue) (Lus/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 31-AGO-20 16:05 NNNN
LUNEDÌ 31 AGOSTO 2020 16.06.25
CORONAVIRUS: POSITIVO PER 3 MESI BIMBO 9 ANNI CON POCHI SINTOMI, STUDIO ITALIANO (2) =
ADN1047 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RLO CORONAVIRUS: POSITIVO PER 3 MESI BIMBO 9 ANNI CON POCHI SINTOMI, STUDIO ITALIANO (2) = (Adnkronos Salute) - La ricerca italiana offre il suo contributo. Il team di Villa Santa Maria firma due studi che esplorano casi asintomatici o paucisintomatici fra bambini e adolescenti. Una di queste ricerche è appunto il focus sul bimbo di 9 anni. "Finora pochi studi si sono concentrati sulla durata del rilevamento di Covid-19 in soggetti asintomatici o paucisintomatici. Negli adulti asintomatici, il tempo mediano dal primo test positivo al primo di due tamponi negativi consecutivi è compreso tra 7 e 23 giorni. Solo due studi di casi clinici hanno riguardato i bambini, con virus rilevabile per 10 giorni e per 17 giorni. Il caso del bimbo di 9 anni allunga i tempi. Si tratta di un caso "di carica virale eccezionalmente alta" e di lento smaltimento dell'Rna virale. Quando il piccolo ha mostrato lievi sintomi compatibili con la malattia, è stato sottosto a test e all'esame obiettivo non sono stati notati segni clinici di coinvolgimento polmonare. Il tampone eseguito il 24 aprile è risultato positivo. E così i successivi per diverse settimane e il soggetto è stato mantenuto in isolamento per tutto il periodo, in cui peraltro è sempre rimasto asintomatico. La conclusione, spiegano gli esperti, è che "a prescindere dal fatto che abbiano o meno manifestato i sintomi dell'infezione da Covid-19, i bambini e i ragazzi che sono stati affetti dal coronavirus possono risultare positivi al tampone nasofaringeo per periodi che arrivano a sfiorare i tre mesi", come nel caso del bimbo di 9 anni, in ragione della carica virale iniziale estremamente alta. "Il dato conferma l'importanza della determinazione delle cariche virali in soggetti con positività al Covid-19". Quello della carica virale, ovvero della concentrazione del virus nell'organismo, "è un aspetto molto delicato e spesso trascurato", evidenzia Grossi. "Normalmente ci si limita a definire se un soggetto sia positivo o negativo a Covid-19, ma nell'ambito della cosiddetta positività i valori di carica virale possono variare di oltre 10 ordini di grandezza, e questo può fare una grande differenza nel modulare l'intensità delle precauzioni da adottare". (Lus/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 31-AGO-20 16:06 NNNN
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