MARTEDÌ 25 AGOSTO 2020 11.14.45
Sclerosi multipla: studio, virus Epstein Barr concausa malattia (2)=
(AGI) - Roma, 25 ago. - Lo studio della Fondazione Santa Lucia IRCCS, con il supporto del neurologo Claudio Gasperini dell'Ospedale San Camillo, e del neurologo Marco Salvetti dell'Ospedale Sant'Andrea, ha scoperto che nella SM, la popolazione di globuli bianchi deputati al controllo dell'infezione del virus di Epstein Barr, i linfociti T citotossici, non e' in grado di sorvegliare efficacemente le cellule infettate, che quindi sfuggono alla rete immunologica che le contiene e si accumulano nel cervello, dove determinano infiammazione. Grazie ad avanzate tecniche di citofluorimetrtia multiparametrica, che permette di effettuare misurazioni complesse sulle cellule del sistema immunitario, e' stato visto che nei pazienti con sclerosi multipla i linfociti T citotossici specifici per il virus di Epstein Barr (ma non quelli specifici per un altro virus endemico e non coinvolto nella patogenesi della malattia, il citomegalovirus) mostrano chiari segni di "invecchiamento" e di "esaurimento". Lo studio e' stato, infine, esteso anche ad una coorte di pazienti in terapia con glatiramer acetato, un farmaco di prima linea in uso per la sclerosi multipla che ha un effetto immunomodulante. In questi pazienti, nessuno dei quali ha avuto ricadute cliniche durante il periodo di osservazione e di trattamento, la percentuale di linfociti citotossici specifici per il virus, e con caratteristiche di esaurimento funzionale e di senescenza, e' paragonabile a quella presente nei soggetti sani, e questo suggerisce che il farmaco agisca anche ristabilendo un'efficace ed adeguata risposta antivirale. "Molti trattamenti per la sclerosi multipla, come per altre malattie autoimmuni, hanno un effetto immunosoppressorio, cioe' riducono la vivacita' delle risposte immunitarie, e possono quindi avere come effetto collaterale una maggiore suscettibilita' alle infezioni" ha commentato la Dott.ssa Daniela Angelini, biologa e dottoressa in neuroscienze del Laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione Santa Lucia IRCCS e responsabile dello studio "Durante l'emergenza Covid-19 molti pazienti e i loro medici sono preoccupati che il decorso di un eventuale contagio possa essere aggravato dall'assunzione di farmaci immunosoppressori. Questo studio, oltre a fornire un quadro dettagliato della risposta antivirale nel corso della sclerosi multipla, suggerisce che l'uso del glatiramer acetato e' sicuro anche per i pazienti con infezioni virali". (AGI)Pgi 251113 AGO 20 NNNN
Sclerosi multipla: studio, virus Epstein Barr concausa malattia (2)=
(AGI) - Roma, 25 ago. - Lo studio della Fondazione Santa Lucia IRCCS, con il supporto del neurologo Claudio Gasperini dell'Ospedale San Camillo, e del neurologo Marco Salvetti dell'Ospedale Sant'Andrea, ha scoperto che nella SM, la popolazione di globuli bianchi deputati al controllo dell'infezione del virus di Epstein Barr, i linfociti T citotossici, non e' in grado di sorvegliare efficacemente le cellule infettate, che quindi sfuggono alla rete immunologica che le contiene e si accumulano nel cervello, dove determinano infiammazione. Grazie ad avanzate tecniche di citofluorimetrtia multiparametrica, che permette di effettuare misurazioni complesse sulle cellule del sistema immunitario, e' stato visto che nei pazienti con sclerosi multipla i linfociti T citotossici specifici per il virus di Epstein Barr (ma non quelli specifici per un altro virus endemico e non coinvolto nella patogenesi della malattia, il citomegalovirus) mostrano chiari segni di "invecchiamento" e di "esaurimento". Lo studio e' stato, infine, esteso anche ad una coorte di pazienti in terapia con glatiramer acetato, un farmaco di prima linea in uso per la sclerosi multipla che ha un effetto immunomodulante. In questi pazienti, nessuno dei quali ha avuto ricadute cliniche durante il periodo di osservazione e di trattamento, la percentuale di linfociti citotossici specifici per il virus, e con caratteristiche di esaurimento funzionale e di senescenza, e' paragonabile a quella presente nei soggetti sani, e questo suggerisce che il farmaco agisca anche ristabilendo un'efficace ed adeguata risposta antivirale. "Molti trattamenti per la sclerosi multipla, come per altre malattie autoimmuni, hanno un effetto immunosoppressorio, cioe' riducono la vivacita' delle risposte immunitarie, e possono quindi avere come effetto collaterale una maggiore suscettibilita' alle infezioni" ha commentato la Dott.ssa Daniela Angelini, biologa e dottoressa in neuroscienze del Laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione Santa Lucia IRCCS e responsabile dello studio "Durante l'emergenza Covid-19 molti pazienti e i loro medici sono preoccupati che il decorso di un eventuale contagio possa essere aggravato dall'assunzione di farmaci immunosoppressori. Questo studio, oltre a fornire un quadro dettagliato della risposta antivirale nel corso della sclerosi multipla, suggerisce che l'uso del glatiramer acetato e' sicuro anche per i pazienti con infezioni virali". (AGI)Pgi 251113 AGO 20 NNNN
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