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martedì 6 ottobre 2020

NEWS PSICOLOGIA. Undicenne suicida, Ido: Basta giochi che mettono a repentaglio vita

 

MARTEDÌ 06 OTTOBRE 2020 08.20.16


NEWS PSICOLOGIA. Undicenne suicida, Ido: Basta giochi che mettono a repentaglio vita

DIR0078 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS PSICOLOGIA. Undicenne suicida, Ido: Basta giochi che mettono a repentaglio vita Castelbianco: "famiglie non hanno colpa, vittime di chi manipola i giovani" (DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 6 ott. - "I giochi che spingono i ragazzi a delle prove drammatiche devono essere immediatamente chiusi, non devono avere la possibilita' di proliferare. Bisogna impedire che i criminali agiscano. Tutti noi dobbiamo sostenere il lavoro della polizia postale, che gia' si da' tanto da fare, perche' non si puo' accettare che venga messa a repentaglio la vita dei nostri figli". Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta e direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), commenta cosi' la tragica notizia del bambino di 11 anni che si e' suicidato a Napoli lanciandosi dal balcone di casa. L'ipotesi al vaglio degli investigatori e' che il ragazzino sia finito nel vortice di un gioco chiamato 'Jonathan Galindo', in cui un uomo col cappuccio nero, che ha le sembianze di Pippo della Disney, trascinerebbe le sue vittime, dopo averle agganciate sui social, in una serie di 'sfide' che arriverebbero fino all'autolesionismo e al suicidio. "Mamma e papa' vi amo ma devo seguire l'uomo col cappuccio", e' il testo del messaggio che l'undicenne ha lasciato ai genitori prima di gettarsi nel vuoto. "Queste persone cercano i bambini piu' piccoli per poterli manipolare e spaventare. E' una situazione che va al di sopra dell' immaginabile- sottolinea lo psicoterapeuta- e a peggiorarla c'e' il fatto che nel periodo del lockdown i ragazzi hanno aumentato tantissimo il tempo trascorso davanti al computer e purtroppo sul web, oltre all'informazione, si possono trovare anche cose dannose". Dal Blue Whale all'uomo nero, questi giochi sono sempre piu' diffusi. "Dobbiamo intervenire in modo durissimo- ribadisce Castelbianco- queste persone devono essere punite con la massima severita' e senza la minima tolleranza". Quello che e' successo a Napoli e' "una cosa terribile- sottolinea lo psicoterapeuta- e ancor piu' terrificante e' pensare a tutte le domande che si staranno ponendo i genitori del ragazzo per non essersi accorti della situazione. Ma la famiglia non ha nessuna colpa o responsabilita'- ripete il direttore dell'IdO- la famiglia e' vittima di un fulmine, non della natura, ma del perverso animo umano". Il problema e' che "il gioco consiste nel mantenere il segreto, quindi non si puo' pensare che i ragazzi condividano con i genitori quello che gli sta accadendo". Per questo lo psicoterapeuta evidenzia come il modo piu' efficace per stare vicino alla famiglia dell'undicenne napoletano, cosi' come di tutte quelle che hanno vissuto tragedie simili, e' "far si' che quello che e' successo non accada piu'. Questi giochi sono inaccettabili, perversi- conclude Castelbianco- dobbiamo intervenire in modo durissimo". (Wel/ Dire) 08:19 06-10-20 NNNN

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