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lunedì 9 novembre 2020

CORONAVIRUS: RICCIARDI, 'SERVE IL LOCKDOWN NELLE GRANDI CITTA', TROPPA GENTE IN GIRO' =

 

LUNEDÌ 09 NOVEMBRE 2020 08.00.14


CORONAVIRUS: RICCIARDI, 'SERVE IL LOCKDOWN NELLE GRANDI CITTA', TROPPA GENTE IN GIRO' =

ADN0077 7 CRO 0 ADN CRO NAZ CORONAVIRUS: RICCIARDI, 'SERVE IL LOCKDOWN NELLE GRANDI CITTA', TROPPA GENTE IN GIRO' = Roma, 9 nov. (Adnkronos) - ''Non c'è dubbio. Servono dei veri lockdown cittadini e spetta ai governatori proclamarli. Vedo troppa gente ancora in giro per le strade. Nelle grandi città, penso soprattutto a Milano, Genova, Torino e Napoli serve agire con decisione e farlo presto''. Lo dice intervistato da La Stampa, Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e professore ordinario di Igiene alla Cattolica. E alla domanda se le misure attuali possono bastare Ricciardi risponde: ''La semplice raccomandazione a non muoversi di casa riduce del 3% l'incidenza dei contagi, il lockdown del 125%. Se a questo accoppiamo lo smart working, che vale un altro 13% e il 15% determinato dalla chiusura delle scuole si arriva a quel 60% che serve per raffreddare l'epidemia. Per questo dico che fermare un attimo tutto dove la situazione è già fuori controllo è l'unica soluzione possibile''. In merito al fatto che negli ospedali la percentuale di letti occupati dai pazienti Covid abbia superato la soglia di sicurezza riferisce: ''È un disastro. In molte regioni si stanno rinviando ricoveri e interventi chirurgici. Quando si dice rinviamo gli interventi elettivi che richiedono il post operatorio in terapia intensiva, parliamo di sostituzioni di valvole cardiache o interventi oncologici demolitivi per arginare i tumori. Già oggi la mortalità per le malattie cardiovascolari e oncologiche è aumentata del 10%''. ''L'unica soluzione - sottolinea - è raffreddare la curva epidemica. Per questo dico che tutti, istituzioni e cittadini, dobbiamo giocarci bene questa carta delle misure differenziate''. ''Non è facile - afferma - fronteggiare un'epidemia di questa portata, soprattutto dopo anni di tagli alla sanità. Ma ci sono anche le responsabilità di chi ha avuto a disposizione un miliardo e 400 milioni per assumere personale e mettere in sicurezza gli ospedali e invece non lo ha fatto. Però adesso serve anche un maggior coinvolgimento dei medici di famiglia, che devono seguire i loro assistiti per evitare l'intasamento di ospedali e pronto soccorso''. ''Bisogna rivedere - aggiunge - la governance della sanità territoriale. O i medici di base passano a un rapporto di dipendenza oppure restano nella libera professione ma all'interno di accordi con il servizio sanitario pubblico più stringenti, dal punto di vista delle funzioni, degli strumenti e degli orari di apertura degli studi''. (Vas/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 09-NOV-20 08:00 NNNN

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