GIOVEDÌ 31 DICEMBRE 2020 13.04.42
== IL PUNTO = Brexit: fumo di Londra, incognite dopo l'addio Ue =
(AGI/AFP) - Londra, 31 dic. - Con il consenso ufficiale della regina Elisabetta II all'accordo per la Brexit, sono stati compiuti tutti i passi formali per il divorzio tra il Regno Unito e l'Unione Europea. Allo scoccare della mezzanotte, quando a Londra il Big Ben battera' le 23, si chiudera' il periodo di transizione e la Gran Bretagna uscira' dal mercato comune, concludendo il cammino iniziato il primo gennaio 1973 con l'ingresso nella Cee. Da domani i rapporti tra le due sponde della Manica saranno regolate dal trattato concordato con Bruxelles dal governo di Boris Johnson dopo nove mesi tesissimi durante i quali era aleggiato piu' volte lo spettro di un 'no deal' dalle conseguenze imprevedibili. Per i 27 si apre forse la chance di una maggiore integrazione, quella "even closer union" che Downing Street aveva sempre avversato, forse facendo da involontaria sponda a una Germania che non ha finora condiviso appieno le spinte francesi per un'accelerazione verso un'unione politica e militare. Per Johnson ora il "destino" del Regno Unito "torna fermamente nelle mani" dei suoi cittadini. Il processo apertosi con la vittoria di stretta misura dei 'Leave' al referendum del giugno 2016, che ha dominato negli ultimi anni il dibattito politico britannico, lascia pero' un Paese diviso, con la Scozia, dove i 'Remain' avevano trionfato, che insiste su un terzo referendum per l'indipendenza e alcune categorie, come i pescatori, che gia' mugugnano per un compromesso che non ha limitato come speravano l'accesso dei concorrenti europei alle pescose acque britanniche. (AGI)Rus (Segue) 311303 DIC 20 NNNN
GIOVEDÌ 31 DICEMBRE 2020 13.04.42
== IL PUNTO = Brexit: fumo di Londra, incognite dopo l'addio Ue (2)=
(AGI/AFP) - Londra, 31 dic. - Forti interrogativi albergano anche nel vitale settore finanziario, che attende di comprendere come potra' continuare a lavorare nel territorio Ue una volta detto addio al mercato comune. Senza il passaporto europeo, le transazioni degli operatori della City saranno sottoposte allo stesso complesso regime di equivalenza previsto per le societa' americane o giapponesi. Nel cuore finanziario del vecchio continente si vivono situazioni contrastanti. Da una parte c'e' ottimismo e si guarda alla prospettiva di una Gran Bretagna di nuovo proiettata sugli oceani, verso i mercati asiatici, come promesso da Johnson, che nei mesi scorsi ha a volte rievocato il passato imperiale come faro per il futuro. Dall'altra c'e' un certo malumore per una trattativa che si e' concentrata prevalentemente sul commercio e che ha fatto sentire un po' ai margini un settore che dalla Ue trae un quarto del suo giro d'affari. BoJo sembra pero' intenzionato a mantenere l'impegno ad aprire il piu' possibile la Gran Bretagna ai mercati globali. Gli ultimi giorni lo hanno visto attivissimo sul fronte commerciale: oltre che con l'Europa, sono stati siglati accordi con Giappone, Canada, Singapore e Turchia. I prossimi obiettivi sono un'intesa con l'India, dove il primo ministro intende recarsi il mese prossimo, e con gli Stati Uniti, con i quali e' gia' stato siglato un patto per la continuita' doganale lo scorso 16 dicembre. Le incognite restano: il 43% delle esportazioni del Regno Unito sono dirette verso l'Unione Europea, che dipende invece da Londra per solo l'8% delle proprie esportazioni. E gli effetti concreti dell'uscita dal mercato comune, anche in termini di approvvigionamenti di beni primari, si conosceranno appieno solo nei prossimi giorni. (AGI)Rus (Segue) 311303 DIC 20 NNNN
GIOVEDÌ 31 DICEMBRE 2020 13.03.42
== IL PUNTO = Brexit: fumo di Londra, incognite dopo l'addio Ue (3)=
(AGI/AFP) - Londra, 31 dic. - Questo non e' l'unico punto di vista dal quale e' stata un'ottima notizia l'aver scongiurato il ripristino di un 'hard border' tra le due Irlande, che avrebbe violato gli accordi del Venerdi' Santo del 1998 e avrebbe potuto far risorgere la minaccia, dormiente ma mai scomparsa, di un ritorno dell'Ira. Ha contato molto, su questo fronte, la 'moral suasion' esercitata dal presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, un cattolico di origini irlandesi che non avrebbe mai tollerato una marcia indietro rispetto agli impegni che posero fine a trent'anni di violenze tra repubblicani cattolici e unionisti protestanti. Altrove invece torneranno i controlli alla frontiera. Nonostante l'accordo di libero scambio, ai due lati della Manica si allungheranno i tempi per il passaggio di merci e persone. Il canale tra Francia e Inghilterra e' attraversato ogni giorno da 60 mila passeggeri e 12 mila mezzi pesanti. Michael Gove, ministro per l'Ufficio di Gabinetto britannico, ha avvertito che potrebbero esserci "intoppi". Ad allungare i tempi di transito, sia via mare che attraverso il tunnel, sara' il controllo dei passaporti. Secondo le stime delle autorita' francesi, la durata media dei controlli passera' da 20 a 60 secondi circa. I sudditi di Sua Maesta' potranno essere soggetti ai controlli dell'ufficio immigrazione transalpino e potranno restare nel territorio Ue per 90 giorni, dopo i quali avranno bisogno di un visto. Per le merci arrivera' in soccorso la tecnologia per evitare rallentamenti eccessivi. Ma non e' detto che tutto funzioni e subito. (AGI)Rus (Segue) 311303 DIC 20 NNNN
GIOVEDÌ 31 DICEMBRE 2020 13.04.42
== IL PUNTO = Brexit: fumo di Londra, incognite dopo l'addio Ue (4)=
(AGI/AFP) - Londra, 31 dic. - Gli esportatori da entrambi i lati della Manica dovranno dichiarare online i beni che passeranno la frontiera prima che i carichi partano. I camion dovranno presentare una documentazione contenente un codice a barre che gli agenti della dogana scansioneranno e invieranno, insieme al numero di registrazione del mezzo, alla loro controparte d'oltremanica. Il codice consentira' alle autorita' di identificare il contenuto del carico e stabilire se sono necessarie ispezioni. I prodotti animali o vegetali di provenienza britannica verranno dirottati verso gli appositi controlli sanitari qualora le norme comunitarie lo esigano. A tale scopo verranno dispiegati 230 veterinari nei porti di Calais, Dunkirk e Boulogne-sur-Mer. Questi controlli, secondo le stime delle autorita' francesi, riguarderanno il 10-12% dei carichi. Saranno esenti dai controlli i prodotti animali trasportati dall'Irlanda al Regno Unito. Parigi ha investito 40 milioni di euro e assunto 700 nuovi addetti per mettere in campo gli strumenti necessari a scongiurare ingorghi in seguito al ritorno della frontiera. Nei porti francesi sulla Manica sono stati costruiti 6 mila parcheggi aggiuntivi per la sosta dei mezzi che risultino privi della documentazione sufficiente o richiedano controlli approfonditi. Il governo britannico ha stanziato, da parte sua, 200 milioni di sterline (222 milioni di euro) per adeguare le infrastrutture portuali. Il direttore del porto di Dover, Doug Bannister, ha pero' lamentato il mancato raddoppio dei gabbiotti per il controllo dei passaporti francesi. In assenza di tale intervento, Bannister paventa "attriti" e "ritardi". Numerosi esportatori hanno cercato di concentrare nel mese di dicembre piu' consegne possibili per evitare di intasare il canale. E c'e' chi teme che gli imbottigliamenti verificatisi in seguito alla temporanea chiusura della frontiera francese, seguita alla scoperta della contagiosissima variante "britannica" del coronavirus, siano stati solo l'inizio. (AGI)Rus 311303 DIC 20 NNNN
Nessun commento:
Posta un commento