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domenica 14 febbraio 2021

Governo: ancora tensione M5s Senato, ma incognite anche a Camera =

 



DOMENICA 14 FEBBRAIO 2021 20.46.42


Governo: ancora tensione M5s Senato, ma incognite anche a Camera =

(AGI) - Roma, 14 feb. - Resta ancora alta la tensione nel gruppo M5s del Senato: al momento non si e' voluta raggiungere alcuna mediazione, questo il j'accuse, e resta cosi' ferma la posizione di quanti sono orientati a non dare, sia votando no sia astenendosi, la fiducia al governo di Mario Draghi. Tanto che nella riunione che si e' svolta oggi c'e' anche chi, a un certo punto, vista la situazione, ha abbandonato il confronto. La 'dead line' e' fissata per mercoledi' mattina, quando il premier illustrera' a Palazzo Madama il programma del nuovo esecutivo. E non e' escluso che entro quel termine possa essere convocata un'assemblea congiunta degli eletti 5 stelle nei due rami del Parlamento, anche se, al momento, non e' ancora stata fissata. Se al Senato fonti riferiscono che sono numerosi i senatori 'dissidenti' rispetto alla decisione della maggioranza di sostenere il nuovo esecutivo, resta l'incognita pallottoliere M5s anche alla Camera. A Montecitorio manca l'unanimita' per il si', ma i contrari - la cui consistenza numerica non e' ancora definita - non si sono ancora espressi apertamente. "Per me la riunione e' gia' finita - spiega un senatore - E' evidentissimo che i vertici hanno deciso di non mediare. C'e' una volonta' premeditata di lasciare che ci sia una divisione, e ne abbiamo preso atto. Mercoledi' qualcuno votera' si', qualcuno no e qualcuno si asterra', molto probabilmente". "M5s dovrebbe differenziarsi nella sua posizione, ma questo non lo si vuol fare - spiega un'altra fonte - Non si tratta di fare cadere questo governo. Se andassimo all'opposizione la eserciteremmo in maniera responsabile ma i vertici, nonostante il dato numerico, non vogliono rivedere la posizione assunta e cosi' si sta umiliando un gruppo di 300 persone. Il fatto e' politico, chi la mette sul personale sbaglia". Ne' manca tra i 5 stelle chi osserva che "il Pd ha convocato la segreteria e hanno deciso in 100 persone. Non e' che ciascuno andra' a dire si' solo dopo essersi riletto Gramsci". Quanto alle strade alternative a una spaccatura, si va dall'astensione a un altro voto su Rousseau, o dei gruppi parlamentari: strade, viene ancora spiegato, che peraltro non hanno trovato accoglienza alcuna "quasi ci sia la volonta' precisa di liberarsi del dissenso", osserva un'altra voce che non manca, come fanno altri, di notare: "Anche se sono piu' numerosi i senatori contrari, il numero che fa la differenza si attesta in ogni caso a 10, quanto basta per formare a Palazzo Madama un nuovo gruppo". Prospettiva che alcuni considerano prematura ma che da altri non viene esclusa. Tra i motivi di tensione non si spegne nel Movimento il 'caso Sud': nessuna rappresentanza per il Mezzogiorno nel nuovo esecutivo, nonostante proprio dalla Sicilia, ad esempio, nel 2018 e' arrivato il 47% delle preferenze. (AGI)Mao 142046 FEB 21 NNNN

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