MERCOLEDÌ 05 MAGGIO 2021 17.38.43
Scienza: App per la fertilita' non rispettano privacy utenti =
(AGI) - Roma, 5 mag. - La maggior parte delle app di fertilita' piu' apprezzate raccoglie e persino condivide dati intimi senza la conoscenza o il permesso degli utenti. Lo ha scoperto uno studio collaborativo dell'Universita' di Newcastle e dell'Universita' Umea. I ricercatori chiedono ora un inasprimento della categorizzazione di queste app da parte delle piattaforme per proteggere le donne dallo sfruttamento e dalla vendita di informazioni intime e profondamente personali. Per centinaia di milioni di donne le applicazioni di monitoraggio della fertilita' offrono una soluzione conveniente quando si cerca di concepire o gestire la propria gravidanza. Ma poiche' questa tecnologia cresce in popolarita', gli esperti hanno rivelato che la maggior parte delle app di fertilita' piu' apprezzate raccoglie e condivide informazioni private sensibili senza il consenso degli utenti. Maryam Mehrnezhad, della Scuola di informatica dell'Universita' di Newcastle e Teresa Almeida, del Dipartimento di informatica, Universita' di Umea, Svezia, hanno esplorato i rischi per la privacy che possono derivare dalla cattiva gestione, uso improprio e appropriazione indebita di dati intimi, che sono intrecciati nell'individuo eventi della vita e in questioni di salute pubblica come l'aborto, l'infertilita' e la gravidanza. (AGI)Sci/Tig (Segue) 051738 MAG 21 NNNN
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(AGI) - Roma, 5 mag.- Mehrnezhad e Almeida hanno analizzato le informative sulla privacy e le pratiche di tracciamento di 30 app, disponibili gratuitamente e dedicate alla potenziale fertilita'. Le app sono state selezionate dai migliori risultati di ricerca nel Google Play Store e consentono a un utente di inserire regolarmente informazioni personali e intime, tra cui temperatura, umore, attivita' sessuale, orgasmo e cartelle cliniche. Una volta scaricate le app, i ricercatori hanno analizzato i requisiti GDPR, le informative sulla privacy e le pratiche di tracciamento. Hanno scoperto che la maggior parte di queste app non e' conforme al GDPR in termini di informative sulla privacy e pratiche di tracciamento. Lo studio mostra anche che queste app attivano in media 3.8 tracker subito dopo essere stati installati e aperti dall'utente, anche se l'utente non si impegna con l'informativa sulla privacy. Presentando i loro risultati alla conferenza CHI 2021, che si terra' dall'8 al 13 maggio, il dottor Mehrnezhad e il dottor Almeida avvertono che l'approccio di queste app alla privacy degli utenti ha implicazioni per la salute riproduttiva e i diritti. Mehrnezhad ha affermato: "Gli utenti di queste app sono normalmente donne considerate gruppi di utenti emarginati ei dati relativi a questi gruppi sono personali, piu' sensibili e identificati dalla legislazione GDPR come 'dati di categoria speciale' che richiedono una protezione aggiuntiva". Almeida ha aggiunto: "I dati sono conservati in una condizione cosi' vulnerabile, in cui un'impostazione predefinita consente non solo di monetizzare i dati ma anche di sostenere sistemi di violenza o danno interpersonale, come nei casi di interruzione di gravidanza o aborto, richiede una maggiore approccio attento a come la tecnologia e' progettata e sviluppata.(AGI)Sci/Tig 051738 MAG 21 NNNN
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