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lunedì 21 giugno 2021

La P.A. italiana è anziana, 50 anni l'età media dei dipendenti

 

LUNEDÌ 21 GIUGNO 2021 10.00.30


## La P.A. italiana è anziana, 50 anni l'età media dei dipendenti

## La P.A. italiana è anziana, 50 anni l'età media dei dipendenti ## La P.A. italiana è anziana, 50 anni l'età media dei dipendenti In Italia meno statali di Francia e Regno Unito Roma, 21 giu. (askanews) - La P.A. italiana è anziana. L'età media è 50 anni, con ampie differenze tra i comparti: supera i 55 anni in enti come Cnel, Presidenza del consiglio e Carriera Penitenziaria, è di 39 anni nelle Forze Armate. Gli over 60 rappresentano il 16,3%, gli under 30 appena il 4,2%. È "pensionabile", perché ha già compiuto 62 anni, il 16,3% del totale, oltre 500 mila persone, ma ce ne sono anche 180 mila che hanno maturato 38 anni di anzianità. Guardando solo l'anzianità contributiva, da Regioni e autonomie locali potrebbe andare in pensione il 10,9% dei dipendenti, dalle amministrazioni ministeriali il 15,2%. Guardando il requisito anagrafico si stima un'uscita di circa 105 mila persone dal Ssn nell'arco dei prossimi 3-4 anni, di 215 mila persone dalla scuola. Sono alcuni numeri della ricerca sul lavoro pubblico, presentata questa mattina da Fpa, società del Gruppo Digital360, a Forum P.A. 2021, la manifestazione che da oggi al 25 giugno ospiterà oltre 200 eventi in streaming sul tema guida "Connettere le energie vitali del Paese", attorno alle missioni, agli obiettivi e agli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dopo una discesa durata oltre 10 anni, il numero dei dipendenti pubblici era risalito dello 0,5% nel 2019. Ma il numero è tornato a scendere del -0,97% nel 2020, fissandosi a 3.212.450, circa 31 mila persone in meno rispetto all'anno precedente. Prefetti, Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti pubblici non economici e Città Metropolitane hanno perso tra il 5% e il 7% del personale, i Comuni più del 2%. L'unico comparto con una crescita significativa dell'occupazione a tempo indeterminato è la Sanità. In Italia opera nel settore pubblico il 13,4% dei lavoratori, meno che in Francia (che ha 5,6 milioni di dipendenti pubblici, il 19,6% del totale dei lavoratori), in Regno Unito (5,2 milioni, il 16%,) o in Spagna (3,2 milioni, il 15,9%) ma più della Germania (4,8 milioni, il 10,8% del totale). Nel confronto con questi paesi è più basso anche il, rapporto tra numero dei dipendenti pubblici e residenti: in Italia sono il 5,6%, in Francia l'8,4%, in Inghilterra il 7,8% e nella Spagna il 6,8%. Sulla formazione dei dipendenti pubblici l'Italia continua ad investire poco. Nel 2019, l'ultimo anno fotografato dalla Ragioneria dello Stato, l'investimento complessivo è stato di 163,7 milioni di euro, 110 milioni in meno rispetto a 10 anni fa, che corrispondono a una media di 1,2 giorni di formazione l'anno. I laureati nella P.A. sono il 41,5%, cresciuti del 21,5% negli ultimi 10 anni, ma con un predominio di giuristi: 3 su dieci sono laureati in giurisprudenza, il 17% in economia, il 16% in scienze politiche o sociologia. Secondo i dati Istat la formazione è soprattutto su competenze tecnico specialistiche (45,2% dei partecipanti) e giuridico - normativa (30,9%), mentre solo una minoranza ha svolto corsi per accrescere competenze digitali (5%) o di project management (2,3%). (Segue) Mlp 20210621T100034Z

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