LUNEDÌ 21 GIUGNO 2021 09.49.08
R. STAMPA / LAVORO, LANDINI (CGIL): A RISCHIO TENUTA DEMOCRATICA
9CO1186301 4 POL ITA R01 R. STAMPA / LAVORO, LANDINI (CGIL): A RISCHIO TENUTA DEMOCRATICA (9Colonne) Roma, 21 giu - "Di picchetti, anche molto duri, ne ho fatti tanti nella mia vita sindacale. Ho bloccato i camion nei piazzali per impedire la consegna delle merci durante le vertenze, mi sono scontrato con i padroni e con i padroncini, mi sono sgolato per convincere i lavoratori a scioperare. Ma mai e poi mai ho visto un camionista forzare un picchetto, travolgere i lavoratori fino ad ucciderne uno. Mai ho assistito a qualcosa di simile". Lo afferma Maurizio LANDINI, segretario generale della Cgil, in una intervista a Repubblica, commenta la morte a Novara di un giovane sindacalista da parte di un altro giovane lavoratore con le leggi che hanno condotto alla "giungla della logistica". Il leader sindacale torna quindi a chiedere la proroga fino ad ottobre del blocco dei licenziamenti anche per impedire che si alimenti ulteriormente la tensione sociale: "II 26 giugno andiamo in piazza" e "iI governo ci convochi e faccia ripartire il dialogo sociale così costruiremo un'Italia migliore", "iI premier ha detto in Spagna che è prioritaria la coesione sociale? Bene - dice LANDINI-, cominci dall'Italia", "la logistica riguarda tutti noi. Quella logica permea tutte le attività di servizio alla manifattura. Siamo di fronte ad uno sgretolamento del tessuto sociale, ad un imbarbarimento delle relazioni umane. Così si mette a rischio anche la tenuta della democrazia", "la nostra è una Repubblica democratica - è scritto nella Costituzione - fondata sul lavoro. Ma ora domina lo sfruttamento del lavoro, la precarietà del lavoro, l'insicurezza del lavoro. Si è passati dalla tutela del lavoro al disprezzo del lavoro. Proviamo a mettere in fila tre recenti fatti di cronaca: l'orditoio manomesso su cui lavorava la povera Luana, i sistemi frenanti della funivia di Mottarone anch'essi manomessi, infine la morte di Adil. Sono legati dalla stessa logica: il tempo di vita e di lavoro viene piegato al mercato e al profitto e non alla centralità della persona. Questa assenza di vincoli sociali mette a rischio anche la tenuta democratica di un Paese. Dove stiamo andando?". Per LANDINI "è in atto da anni, più di venti, una metamorfosi del rapporto tra capitale e lavoro. Fino ad ora ha prevalso la logica del mercato e del profitto e così il lavoro è stato progressivamente svalorizzato: salari bassi, tagli agli investimenti in ricerca e innovazione, scarsa formazione, produttività ferma. E non è accaduto per caso. Una sequenza di leggi ha portato al punto in cui ci troviamo: è stata rilegittimata l'intermediazione di manodopera, un tempo vietata; è stata legalizzata la catena infinita degli appalti con la logica del massimo ribasso, per garantire i guadagni delle aziende ma non i diritti e la dignità di chi lavora. La giungla in cui ci troviamo nasce da una serie di leggi sbagliate. A tutto ciò la Cgil si è opposta e ha avanzato proposte alternative. La pandemia ha accelerato tutto, accentuando le forme di diseguaglianze, tra ricchi e poveri, tra protetti e precari, tra uomini e donne, tra giovani e anziani, tra Nord e Sud. Contemporaneamente ha fatto emergere il valore dello Stato sociale". E sottolinea: "Lo sa che l'azienda che vince l'appalto, nella quale in genere si applica il contratto nazionale di settore e l'agibilità sindacale è garantita, non ha alcun vincolo affinché la ditta subappaltatrice adotti le stesse regole nei confronti dei lavoratori? In più ci sono i contratti pirata. Questo è il mondo della logistica". E al governo chiede "di non conservare quelle leggi balorde, di innovare. Esattamente come ha fatto nel settore pubblico - grazie all'iniziativa di Cgil, Cisl e Uil - con il decreto Semplificazioni che vincola l'azienda vincitrice dell'appalto a garantire ai lavoratori delle imprese subappaltatrici gli stessi trattamenti normativi ed economici e l'applicazione del medesimo contratto nazionale di settore. Si estenda tale legge a tutti gli appalti nel privato". (red) 210949 GIU 21
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