VENERDÌ 25 GIUGNO 2021 08.34.03
R. STAMPA / COVID, PREGLIASCO: COLPO CODA ARRIVERA', COME IN INGHILTERRA
9CO1187964 4 CRO ITA R01 R. STAMPA / COVID, PREGLIASCO: COLPO CODA ARRIVERA', COME IN INGHILTERRA (9Colonne) Roma, 25 giu - "L'impennata di casi per la variante Delta, e Delta plus, ci sarà. Siamo solo indietro rispetto all'Inghilterra. Ma il colpo di coda arriverà. Se siamo fortunati, sperabilmente, i casi gravi non cresceranno proporzionalmente al contagio". Lo afferma Fabrizio Pregliasco, virologo all'Università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Istituto Galeazzi di Milano, in una intervista al Corriere della Sera. "Le varianti individuate sono ormai 700, alcune hanno minime differenze, ma quelle preoccupanti sono 4. Altre sono sotto osservazione - sottolinea -. E la variante indiana, la Delta, che mescolata a quella sudafricana è diventata anche Delta plus, è più contagiosa e un po' più cattivella. In Inghilterra, che è stata la prima ad aprire tutto e lasciare il virus a briglia sciolta, la variante sta causando 15 mila casi al giorno. Ma i morti sono tra i 10 e i 20. Non la media di 300 al giorno come in passato". E per i sintomi "non c'è più la perdita dell'olfatto e sono più frequenti i casi gravi". Inoltre in alcuni casi si infettano anche i vaccinati "ma chi ha fatto già le due dosi rarissimamente ha degli effetti gravi. Per questo l'invito, ancora più intenso, è a vaccinarsi". E in Israele, dove la variante Delta sta aumentando i contagi, già paventa di rimettere le mascherine all'aperto sottolinea: "Un manuale non c'è. Però è difficile gestire le mascherine all'aperto. Almeno manteniamole al chiuso". Le discoteche possono essere un veicolo di contagio? "Più mobilità c'è, più contatti ci sono, più c'è contagio. In discoteca si balla, si parla ad alta voce, perché c'è la musica alta. Le condizioni per nuovi focolai ci sono. Ne abbiamo già visti alcuni nelle palestre", "dipenderà dalla scelta politica. Temo si arriverà all'apertura. Speriamo che almeno si renda obbligatorio il green pass. Ma fatto bene. Con un controllo vero, non come l'anno scorso: i ragazzi davano i numeri di telefono falsi. E poi il contagio ripartì". I ragazzi, evidenzia, "assieme ai bambini si sono rivelati il vettore principale. Quelli che hanno avuto conseguenze gravi sono stati l'1% del totale. I morti fino a 18 anni sono stati 26. L'obiettivo è sempre lo stesso: evitare la malattia, i ricoveri e il long Covid. Le conseguenze che il 20% dei malati si porta dietro a lungo. Oltre alle difficoltà respiratorie ci sono anche aspetti psicologici preoccupanti. Addirittura si è notata una minore sopportazione del caldo. Sono conseguenze di problemi al centro di termoregolazione a livello dell'encefalo". Occorre quondi "evitare che i ragazzi si trasformino in untori per le persone fragili. E la raccomandazione è di convincere anche chi non si è ancora vaccinato. Gli hub hanno fatto i grandi numeri. Ora bisogna lavorare di fino". Precisa infine che "sto conducendo un trial clinico su come passare dall'endovenosa alla intramuscolare per la somministrazione di anticorpi monoclonali. Si punta sui nuovi immunomodulanti. E comunque, passato il panico dei primi tempi in cui tanti andavano in ospedale per paura, o perché i medici di famiglia erano subissati o scappati, il Covid si riesce anche a curarlo". (red) 250834 GIU 21
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