VENERDÌ 30 LUGLIO 2021 17.08.44
Carceri: agente si spara in Sardegna, quinto suicidio da gennaio =
(AGI) - Cagliari, 30 lug. - Si e' ucciso a 46 anni in Sardegna, con un colpo sparato con la sua pistola d'ordinanza, un assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria, in servizio nella casa circondariale di Uta (Cagliari). Il corpo dell'agente, che lascia la moglie e due figli, e' stato trovato morto stamane nelle campagne di un paese del Cagliaritano, dopo che si era allontanato ieri dalla sua abitazione. La notizia e' stata data stamane dal Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria e da Cisl Fns, Fp Cgil PP e Cnpp. "Per il momento scegliamo di non pronunciarci sulle cause del drammatico gesto", dicono i segretari regionali Giovanni Villa (Cisl Fns), Sandro Atzeni (Fp Cgil) e Gavino Tedde (Cnpp). "Oggi intendiamo solo esprimere il nostro indescrivibile dolore e stringere in un forte abbraccio tutti i suoi cari e i suoi colleghi, ai quali vogliamo manifestare tutta la nostra solidarieta' e vicinanza. Stiamo assistendo a situazioni davvero spiacevoli che, ancora una volta, colpiscono donne e uomini della polizia Penitenziaria". "Dall'inizio dell'anno e' il quinto suicidio che contiamo nelle fila del corpo di polizia Penitenziaria", sottolinea Donato Capece, segretario generale del Sappe, ricordando che ai primi della settimana un agente ha tentato di uccidersi nella caserma del carcere di Perugia. (AGI)Red/Rob (Segue) 301708 LUG 21 NNNN
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Carceri: agente si spara in Sardegna, quinto suicidio da gennaio (2)=
(AGI) - Cagliari, 30 lug. - "Lo scorso anno sono stati 6 i poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita ed erano stati 11 nel 2019". "Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del personale di Polizia Penitenziaria", incalza Capece. "E' necessario strutturare un'apposita direzione medica della Polizia penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell'Amministrazione Penitenziaria". I segretari regionali di Cisl Fns, Fp Cgil PP e Cnpp ricordano le carenze d'organico, i turni massacranti, lo stress da lavoro correlato e il sovraffollamento popolazione detenuta con cui convive il personale di Polizia penitenziaria. "I poliziotti meritano rispetto per il loro lavoro delicato e hanno diritto ad operare in condizioni dignitose", invocano i tre sindacalisti. "Urgono risposte ed interventi concreti, con protocolli e punti di ascolto sui posti di lavoro nonche' una serie di attivita' perequative sia strutturali che di vacanze organiche". "Attendiamo dalla ministra Cartabia e dal capo del Dap, ognuno per la propria parte di responsabilita'", concludono Villa, Atzeni e Tedde, "misure di contrasto al drammatico fenomeno". (AGI)Red/Rob 301708 LUG 21 NNNN
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