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Tumori: studio, inibitori di PARP efficaci contro osteosarcoma =
Tumori: studio, inibitori di PARP efficaci contro osteosarcoma = (AGI) - Roma, 10 dic. - Un'alterazione genica comunemente riscontrata negli osteosarcomi, il tipo piu' frequente di cancro alle ossa, potrebbe rendere questi tumori sensibili ad alcuni farmaci antitumorali recentemente autorizzati e noti con il nome di inibitori di PARP (inibitori della poli-ADP ribosio polimerasi). A scoprirlo e' stato un gruppo di scienziati dell'UCL Cancer Institute di Londra e dell'IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications. L'osteosarcoma e' un tumore raro, in Italia se ne riscontrano circa 100 nuovi casi all'anno, ma e' la forma piu' frequente di cancro alle ossa. Colpisce soprattutto bambini e giovani adulti. Si tratta di un tumore estremamente aggressivo e la sopravvivenza a lungo termine nei pazienti con diagnosi di osteosarcoma e' rimasta piu' bassa rispetto a quella per altri tumori. Fino a un giovane su tre con diagnosi di osteosarcoma attualmente non puo' essere curato. I ricercatori hanno scoperto che un sottogruppo di linee cellulari di osteosarcoma, caratterizzato dalla presenza di un'alterazione a carico del gene Rb, puo' essere altamente sensibile aI farmaci che prendono di mira enzimi noti come PARP. Gli inibitori di PARP sono gia' utilizzati per trattare una serie di tumori, compresi i cancri ovarici e del seno, portatori di mutazioni nei geni chiamati BRCA. I risultati mostrano che le cellule derivate dall'osteosarcoma con mutazione RB1 sono particolarmente sensibili agli inibitori di PARP, che portano alla rapida morte cellulare le cellule tumorali dell'osteosarcoma. (AGI)Red/Pgi (Segue) 101448 DIC 21 NNNN
VENERDÌ 10 DICEMBRE 2021 14.48.35
Tumori: studio, inibitori di PARP efficaci contro osteosarcoma (2)=
Tumori: studio, inibitori di PARP efficaci contro osteosarcoma (2)= (AGI) - Roma, 10 dic. - Esperimenti di laboratorio hanno evidenziato che le cellule di osteosarcoma con tale alterazione sono ancora piu' sensibili delle cellule di tumori con mutazione del gene BRCA, dove gli inibitori di PARP sono di comprovato beneficio clinico. "Poiche' gli inibitori di PARP sono gia' autorizzati, i pazienti con osteosarcoma con mutazioni RB1 potrebbero beneficiare rapidamente di questi trattamenti", afferma Sibylle Mittnacht dell'UCL Cancer Institute e prima autrice dell'articolo. Le alterazioni RB1 si trovano in circa la meta' degli osteosarcomi e tali mutazioni sono state collegate a prognosi infausta e ad alto rischio di metastasi nell'osteosarcoma. "Il fatto che l'elevata sensibilita' sia stata osservata in cellule tumorali che abbiamo derivato solo di recente da pazienti con osteosarcoma e' un forte indicatore che la sensibilita' osservata sia riproducibile anche nelle condizioni cliniche", afferma la dottoressa Katia Scotlandi, coautrice dell'articolo. "Gli studi, infatti, sono stati compiuti in laboratorio, in condizioni che riproducono fedelmente le caratteristiche dei tumori originali. E' quindi altamente improbabile che i dati osservati siano dovuti a cambiamenti causati dalla crescita a lungo termine delle cellule tumorali in condizioni artificiali", aggiunge. "Le attuali linee guida sull'uso degli inibitori di PARP si basano su caratteristiche dei tumori che non si osservano negli osteosarcomi. L'uso della mutazione RB1 comemarcatore di sensibilita' a questi farmaci potrebbe aprirne l'uso in una gamma molto piu' ampia di tumori", afferma Mittnacht. I risultati dello studio, sostenuto da Children with Cancer UK, Cancer Research UK e da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, suggeriscono infatti che anche altri tipi di tumori, compresi quelli polmonari a piccole cellule e il glioblastoma in cui la mutazione RB1 e' frequente, potrebbero rispondere agli inibitori di PARP. Inoltre nello studio sono state identificate le alterazioni di RB1 come un nuovo segno distintivo per riconoscere i tumori probabilmente sensibili a questi farmaci antitumorali. Gli inibitori di PARP potrebbero quindi essere un trattamento su misura anche per altri pazienti con tumori portatori della mutazione RB1, al di la' degli osteosarcomi. "I risultati di questo studio aprono alla possibilita' di una nuova terapia per un tumore per il quale sono indispensabili trattamenti innovativi", specifica Scotlandi. "Il prossimo passo sara' verificare in studi clinici la reale efficacia di questi agenti terapeutici", conclude. (AGI)Red/Pgi 101448 DIC 21 NNNN
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