MARTEDÌ 18 GENNAIO 2022 09.12.34
R. STAMPA / QUIRINALE, MASTELLA: CONTA IL PARTITO DELLE MOGLI DEI PEONES
9CO1248713 4 POL ITA R01 R. STAMPA / QUIRINALE, MASTELLA: CONTA IL PARTITO DELLE MOGLI DEI PEONES (9Colonne) Roma, 18 gen - "C'è un partito che può decidere le sorti delle votazioni: è quello delle mogli dei peones, ben più agguerrito di quello dei franchi tiratori", "che consiglia al marito parlamentare di votare solo chi gli garantisce di stare altri 14 mesi in Parlamento" e che si somma ai "tiratori liberi che sono quelli che sono usciti dai partiti". Berlusconi divisivo? "Beh, lo erano anche Napolitano e Mattarella, nonostante la caratura dei personaggi. Una cosa è certa: il centrosinistra non può dire sempre no, altrimenti siamo alla crisi della Repubblica". Il leader di Forza Italia è un candidato vero? "Dipende da lui, dalla capacità che ha di raccogliere consensi fuori dal centrodestra. Finora si sono mossi alcuni suoi amici, ma avrebbero fatto meglio a tacere, gli hanno creato solo danni" ma "se Berlusconi fa un passo indietro, alla quinta votazione dovrebbe essere lo schieramento di centro ad avanzare una candidatura alle Camere" con "Casini o un moderato come lui". Draghi è ancora in campo? "Lo è ma a due condizioni: che Berlusconi si ritiri e che lo metta in campo il centrodestra". E se abbia consigliato a Berlusconi di "segnare" le schede per disinnescare franchi tiratori e traditori risponde: "Non ho consigliato nulla a Silvio, gli ho solo detto come farei io. E come si è sempre fatto", "al Senato per eleggere Franco Marini alla presidenza di Palazzo Madama facemmo così. E lo abbiamo fatto anche in altre circostanze: cioè schede su cui ci fosse la riconoscibilità del gruppo politico. Ed è un criterio corretto perché io non identifico una persona, ma mi assicuro quanti sono i voti espressi da un gruppo". E sull'episodio rivelato dallo stesso Mastella quando in occasione dell'elezione di Cossiga consigliò di distruggere le schede commenta: "Era una cosa diversa, quella fu una consultazione interna alla Dc. All'epoca salvai Cossiga dai franchi tiratori democristiani e salvaguardai il grande accordo fatto da De Mita e Natta". (red) 180912 GEN 22
MARTEDÌ 18 GENNAIO 2022 10.16.02
R. STAMPA / QUIRINALE, RAZZI: IN 60-70 VOTERANNO BERLUSCONI PER SALVARSI
9CO1248731 4 POL ITA R01 R. STAMPA / QUIRINALE, RAZZI: IN 60-70 VOTERANNO BERLUSCONI PER SALVARSI (9Colonne) Roma, 18 gen - "Draghi premier e Berlusconi al Colle, una coppia da sogno, tipo Messi-Ronaldo". Così l'ex senatore Antonio Razzi che, in una intervista a Repubblica, conferma di stare contattando dei parlamentari per "dare una mano a Silvio". E tutti "temono che con Draghi al Colle poi si vada a votare. E qui nessuno vuole andare a casa!". Si tratta dei "fuoriusciti dai partiti. Quelli non li ricandida più nessuno. Vogliono finire in santa pace la legislatura" precisa sostenendo che i cinquestelle "sono al dieci per cento se va bene. E con il taglio dei parlamentari si sono dati la zappa sui piedi, amico mio. Quelli in Parlamento non ci tornano più" e "ce ne sono almeno 50-70 che ci stanno pensando", "a tutti piace vivere bene. Molti di loro non hanno mai lavorato". Interrogato sul suo voto del 2010 per Berlusconi ammette: "Io dovevo lavorare. Avevo 62 anni. Per candidarmi mi ero licenziato dalla fabbrica, in Svizzera. Lì non è prevista l'aspettativa. Se si andava a votare, chi me lo dava un altro lavoro? Sarei rimasto senza reddito fino alla pensione", "avevo pure il mutuo per l'appartamento a Pescara" e così, aggiunge, ha lavorato in tre legislature: "Non c'ho scuola e ho fatto il senatore. Molti mi guardano strano. Li vedo i loro sguardi, sono invidiosi. E che volete da me, se non ce l'avete fatta?". (red) 181015 GEN 22
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