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giovedì 10 febbraio 2022

Leucemia: funziona sui topi nuova terapia genica =

 

MERCOLEDÌ 09 FEBBRAIO 2022 11.40.11

Leucemia: funziona sui topi nuova terapia genica =

Leucemia: funziona sui topi nuova terapia genica = (AGI) - Roma, 9 feb. - (NOTIZIA CON EMBARGO ALLE 20.00) Una nuova terapia genica basata sull'ingegnerizzazione delle cellule T potrebbe rivelarsi promettente contro la leucemia. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, condotto da due gruppi di scienziati dell'Universita' di Washington e del Fred Hutchinson Cancer Research Center, che hanno utilizzato un modello murino per valutare l'efficacia del trattamento. Il team, guidato da Miranda Lahman e di cui fanno parte anche Chiara Bonini e Eliana Ruggiero dell'Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele, ha scoperto un nuovo bersaglio molecolare sulle cellule leucemiche e sviluppato una terapia con cellule T in grado di contrastare il tumore del sangue. Questo approccio, riportano gli autori, potrebbe evitare un meccanismo di fuga immunitaria e ridurre il rischio di recidiva. I ricercatori hanno seguito un caso di studio di un paziente con leucemia mieloide acuta ricorrente, che ha avuto una ricaduta un anno dopo la terapia a cellule T ingegnerizzate per il bersaglio proteico WT1126-134. Gli studiosi hanno selezionato un target differente per le cellule T, chiamato WT137-45 e, stando ai risultati ottenuti, i linfociti modificati sono stati in grado di sopprimere tutte le cellule leucemiche. Nel modello murino, riportano gli esperti, i tumori si sono ridotti significativamente, il che suggerisce che il targeting di questi nuovi bersagli potrebbe aggirare il meccanismo di fuga e ridurre il rischio di recidiva in caso di leucemia. In uno studio separato, Eliana Ruggiero e colleghi hanno monitorato le cellule T in 15 donatori sani e hanno ideato una procedura per isolare le cellule in grado di riconoscere la proteina WT1. Il team ha utilizzato il meccanismo di editing genomico CRISPR in un modello murino, per programmare le cellule T in modo da colpire specificamente WT137-45. Gli esperti hanno scoperto che i linfociti alterati geneticamente potevano contrastare efficacemente e rapidamente le cellule leucemiche quelle con glioblastoma senza provocare effetti collaterali. "Abbiamo identificato un approccio molto promettente - commenta Ruggiero - che potrebbe portare a cellule T in grado di contrastare neoplasie ematologiche e in linea teorica anche tumori solidi". (AGI)Red/Pgi 091139 FEB 22 NNNN

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