MARTEDÌ 31 MAGGIO 2022 11.07.13
VAIOLO SCIMMIE: MICROBIOLOGI, 'SERVE MONITORARE MA AUMENTO CASI NON ALLARMI' =
ADN0342 7 CRO 0 ADN CRO NAZ VAIOLO SCIMMIE: MICROBIOLOGI, 'SERVE MONITORARE MA AUMENTO CASI NON ALLARMI' = 'Laboratori attrezzati, costituito gruppo studio per caratterizzare virus e predisporre risposte tempestive' Milano, 31 mag. (Adnkronos Salute) - "Il crescere delle segnalazioni di nuovi casi" di vaiolo delle scimmie "non deve essere interpretato come un segno allarmante della capacità diffusiva del virus bensì come l'efficienza del sistema di monitoraggio e prevenzione presente nelle strutture sanitarie territoriali; un positivo retaggio dell'esperienza tratta dalla pandemia che stiamo ancora vivendo". Usa parole rassicuranti Pierangelo Clerici, direttore dell'Unità operativa di Microbiologia dell'Asst Ovest Milanese e presidente dell'Amcli (Associazione microbiologi clinici italiani) nel descrivere la situazione con il Monkeypox virus in Italia. Il rapido accumularsi di segnalazioni di casi sospetti e/o confermati, evidenziano i microbiologi clinici in una nota, indica che "anche il nostro Paese è interessato dalla diffusione di questo virus, che finora solo eccezionalmente si era diffuso da uomo a uomo. Questa eccezionalità richiede l'instaurazione di un attento monitoraggio e una pronta segnalazione di eventuali casi sospetti al proprio medico di famiglia all'insorgere dei primi sintomi", invitano gli esperti. I laboratori di microbiologia italiani, assicurano, "si sono rapidamente attrezzati per una pronta diagnosi eziologica, che va fatta tenendo presente la differenziazione da altre infezioni che presentano sintomi simili, in particolare le eruzioni cutanee causate dagli herpesvirus o quelle provocate da infezioni batteriche". E' stato costituito un gruppo di studio per caratterizzare il virus e predisporre risposte terapeutiche tempestive, spiegano. (segue) (Lus/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 31-MAG-22 11:07 NNNN
MARTEDÌ 31 MAGGIO 2022 11.07.13
VAIOLO SCIMMIE: MICROBIOLOGI, 'SERVE MONITORARE MA AUMENTO CASI NON ALLARMI' (2) =
ADN0343 7 CRO 0 ADN CRO NAZ VAIOLO SCIMMIE: MICROBIOLOGI, 'SERVE MONITORARE MA AUMENTO CASI NON ALLARMI' (2) = (Adnkronos Salute) - Oggi, osservano i microbiologi, "non è noto come si sia verificato il primo contagio da animale a uomo" che poi è stato introdotto in Europa innescando l'epidemia in corso. "Il vaiolo delle scimmie - spiega Clerici - è una zoonosi silvestre che può comportare infezioni umane accidentali, che di solito si verificano sporadicamente nelle parti boscose dell'Africa centrale e occidentale. Fattori di rischio finora riconosciuto sono il contatto con animali vivi e morti e la caccia e il consumo di selvaggina, ma anche con animali da compagnia importati dall'Africa. In passato i casi rilevati al di fuori dell'Africa sono stati sempre riconducibili ad esposizione ad animali infetti. Animali che possono essere scimmie, ma che nella maggior parte dei casi sono roditori". La più grande epidemia nell'uomo verificatasi al di fuori dell'Africa ha coinvolto nei primi anni 2000 una quarantina di persone, il cui contagio è stato ricondotto, direttamente o indirettamente, all'esposizione a cani della prateria che avevano acquisito l'infezione da un ratto del Gambia importato negli Usa come animale da compagnia. Nella circostanza attuale, in cui la trasmissione interumana ha assunto un andamento epidemico, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc "stimano che il fattore di rischio maggiore sia rappresentato da comportamenti, inclusi quelli sessuali, che tipicamente implicano contatti stretti", ricordano i microbiologi. Riguardo alla vaccinazione contro il vaiolo, aggiungono che "storicamente, ha dimostrato di essere protettiva contro il vaiolo delle scimmie; l'Oms stima il grado di protezione intorno all'85%". In Italia questa vaccinazione è stata interrotta all'inizio degli anni '80, "pertanto si stima che la fascia di popolazione sopra i 50 anni sia protetta. Al momento vi sono due vaccini, migliorati rispetto a quello somministrato fino agli anni 80 basato su virus vaccinia vivo, e un farmaco di recente approvazione anche in Europa, ma le scorte sono limitate. La ripresa della vaccinazione, eventualmente con approccio ad anello e sulla base della valutazione del rischio, è oggetto di valutazione". (Lus/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 31-MAG-22 11:07 NNNN
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