MERCOLEDÌ 10 AGOSTO 2022 16.55.12
RICERCA: DIABETE, STUDIO ITALIA-USA SVELA MARKER SPIA DEL RISCHIO RENALE =
ADN0904 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RLO RICERCA: DIABETE, STUDIO ITALIA-USA SVELA MARKER SPIA DEL RISCHIO RENALE = Centro Invernizzi UniMi, target per nuove terapie mirate a rallentare il danno Milano, 10 ago. (Adnkronos Salute) (EMBARGO ALLE 20.00) - Si chiama Nbl1 e può essere una 'spia' di danno renale nei malati di diabete. A identificare il nuovo marker è uno studio Italia-Usa pubblicato su 'Science Translational Medicine', al quale hanno collaborato gli scienziati del Centro di ricerca pediatrica 'Romeo ed Enrica Invernizzi' dell'Università Statale di Milano. Il lavoro - informa l'ateneo - è frutto di una cooperazione tra il Joslin Diabetes Center di Boston, la Harvard Medical School, il Boston Children's Hospital e il Centro Invernizzi, ed evidenzia "una correlazione tra i livelli circolanti di Nbl1 (Neuroblastoma suppressor of tumorigenicity) e la progressione dell'insufficienza renale nel diabete". In particolare, "elevati livelli del fattore circolante Nbl1 sono associati a un rischio di perdita precoce della funzione renale in pazienti con diabete. Nbl1 rappresenta" dunque "un marker che può identificare soggetti con diabete ad aumentato rischio di progressione verso l'insufficienza renale cronica", e insieme "un nuovo target terapeutico per rallentare lo sviluppo e la progressione della nefropatia diabetica". "La scoperta del ruolo di Nbl1 non ha solo una forte valenza prognostica - afferma Paolo Fiorina, ordinario UniMi di Endocrinologia e direttore del Centro di ricerca internazionale sul diabete di tipo 1 presso il Centro Invernizzi - ma ha anche grande importanza nella comprensione dei meccanismi che portano allo sviluppo di una delle complicanze del diabete più diffusa al mondo: la nefropatia diabetica". Nella ricerca - rimarcano dalla Statale - è stato infatti osservato che Nbl1 è in grado di esercitare un'azione tossica sui podociti renali, primo bersaglio della malattia renale diabetica. Il fatto che i livelli di Nbl1 siano correlati a una perdita dei podociti glomerulari in pazienti con malattia renale diabetica all'analisi istologica, e che questo sia sperimentalmente confermato in modelli in vitro, è di grande rilevanza per la comunità clinica e scientifica. "Per la prima volta - sottolinea Fiorina - abbiamo identificato un fattore tossico diretto contro i podociti renali, dimostrando non solo che l'iperglicemia causa danno renale, ma che esistono fattori specifici che possono rappresentare un potenziale target per future terapie". (segue) (Red-Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 10-AGO-22 16:55 NNNN
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RICERCA: DIABETE, STUDIO ITALIA-USA SVELA MARKER SPIA DEL RISCHIO RENALE (2) =
ADN0905 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RLO RICERCA: DIABETE, STUDIO ITALIA-USA SVELA MARKER SPIA DEL RISCHIO RENALE (2) = (Adnkronos Salute) - Il lavoro, in collaborazione con Andrzej Krolewski, direttore della Joslin Genetics and Epidemiology Section, dimostra - precisa in una nota l'ateneo meneghino - che elevati livelli circolanti di Nbl1 rappresentano un fattore predittivo indipendente per la perdita di funzione renale sia in pazienti con DIABETE di tipo 1 sia in pazienti con DIABETE di tipo 2. L'utilizzo di sofisticate metodiche hanno consentito di studiare l'espressione di Nbl1 nelle cellule renali e in vari altri tessuti, e di evidenziare per la prima volta il ruolo importante di questa proteina nella fisiopatologia della malattia renale diabetica. Ricerche precedenti avevano effettivamente messo in luce come il danno renale potesse essere causato dall'innesco di un processo di apoptosi, aggravato da alcuni fattori peculiari del paziente diabetico, come ad esempio l'iperglicemia e/o la presenza di obesità. Ma il nuovo studio "potenzialmente permetterà di sviluppare nuove terapie farmacologiche capaci di bloccare la progressione della nefropatia in quei pazienti che presenteranno alti livelli circolanti di Nbl1", conclude Fiorina, che è già al lavoro per approfondire gli studi, capire il meccanismo d'azione della sostanza sulle cellule target e mettere a punto una terapia farmacologica mirata ed efficace. "Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti dal nostro centro, e di come i nostri ricercatori siano instancabili nel percorrere nuove strade per comprendere sempre meglio il significato della malattia diabetica e proporre nuove soluzioni per la diagnosi e la cura anche delle complicanze - commenta Gianvincenzo Zuccotti, direttore del Centro Invernizzi - Questa scoperta evidenzia anche come la sinergia tra diversi centri di eccellenza internazionali sia la chiave vincente per raggiungere traguardi sempre più importanti". (Red-Opa/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 10-AGO-22 16:55 NNNN
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