VENERDÌ 23 SETTEMBRE 2022 13.18.15
De Magistris: l'Italia esca progressivamente dalla Nato
De Magistris: l'Italia esca progressivamente dalla Nato De Magistris: l'Italia esca progressivamente dalla Nato "Subiamo le armi atomiche senza poter dire nulla" Roma, 23 set. (askanews) - "Innanzitutto, per evitare che la situazione deflagri e peggiori ancora di più, in politica estera dobbiamo comportarci in modo molto diverso da quello che ha fatto il governo. Se con Putin non si interviene con una mediazione, la situazione peggiora. E poi lo Stato deve intervenire su quello che è il surplus, cioè le bollette si devono pagare per quello che è giusto, non per quello che sono arrivate a costarci, anche a causa della speculazione. Il parametro è quello di prima dell'invasione russa dell'Ucraina. Si sa qual è la fetta legata alla speculazione, quali sono gli extra profitti". Così Luigi de Magistris, leader di Unione popolare ed ex sindaco di Napoli, si esprime circa le prospettive della guerra in Ucraina in una intervista rilasciata al settimanale The Post Internazionale - TPI in edicola da oggi, venerdì 23 settembre. "Noi - spiega - siamo perché progressivamente si esca dalla Nato. Perché oggi noi italiani siamo subalterni militarmente all'alleanza atlantica, subiamo le armi atomiche senza poter dire nulla. Noi siamo per la firma immediata del trattato per la messa al bando delle armi atomiche in Italia. Chi sta perdendo è l'Italia, chi sta perdendo è l'Europa. Vogliamo un'Italia amica degli americani, ma essere amici non significa essere subalterni. Un'Italia che abbia un dialogo con la Russia, con la Cina, che operi in un mondo che sia multiculturale, multietnico e contro ogni forma di imperialismo". "Credo - dice ancora de Magistris - che l'Europa debba essere protagonista della corsa al disarmo nucleare, non solo in Occidente, ma anche in Oriente. Farei proprio a Kiev una conferenza internazionale di pace per creare le condizioni perché in Europa si lavori a un trattato per la messa al bando di tutte le armi nucleari. Dalla Russia alla Francia, per poi passare ad altri Paesi in Europa. Ci interessa una politica di sicurezza comune, non il riarmo dell'Europa come fossimo i soldatini della Nato. È venuto il momento che questi soldi vengano messi a difesa del pianeta, degli oppressi. Basta industria bellica!", conclude il leader di Up. Pol/Bar 20220923T131810Z
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