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mercoledì 26 ottobre 2022

GOVERNO. SCARPINATO: PRESA DISTANZA FASCISMO NON BASTA, NO UOMO SOLO AL COMANDO

 

MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 2022 18.27.31

GOVERNO. SCARPINATO: PRESA DISTANZA FASCISMO NON BASTA, NO UOMO SOLO AL COMANDO

DIR2896 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT GOVERNO. SCARPINATO: PRESA DISTANZA FASCISMO NON BASTA, NO UOMO SOLO AL COMANDO (DIRE) Roma, 26 ott. - "Non basta la sua presa di distanza dal fascismo né la neo condiscendenza del presidente La Russa nel dichiarare chiusi i ponti con il passato e per inaugurare una stagione di riconciliazione nazionale che sarà possibile solo se e quando verrà fatta chiarezza sulle stragi del nazifascismo e verrano esclusi dal vostro pantheon taluni personaggi". Lo ha detto il senatore M5S, Roberto Maria Ferdinando Scarpinato in Aula al Senato durante la discussione generale per la fiducia del Governo Meloni. "Non è a mio parere certamente indice di convinta adesione ai valori della Costituzione- ha sottolineato- la circostanza che lei e la sua parte politica, sino a epoca recentissima, abbiate significativamente eletto a figure di riferimento della vostra attività politica alcuni personaggi che sono stati protagonisti del neofascismo e tra i più strenui nemici della nostra Costituzione. Mi riferisco, ad esempio, a Pino Rauti, fondatore nel 1965 di Ordine Nuovo, che fu non solo centro di cultura fascista, ma anche incubatore di idee messe poi in opera nella strategia della tensione da tanti soggetti, alcuni dei quali riconosciuti, con sentenze definitive, autori delle stragi neofasciste che hanno insanguinato il nostro Paese. Tra questi - per citare solo alcuni esempi - mi limito a ricordare Franco Freda, Giovanni Ventura, Carlo Digilio, Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, tutti gravitanti nell'area di Ordine Nuovo". Scarpinato ha poi aggiunto: "Presidente Meloni, mi pare significativa la sua proposta di abolire il reato di tortura a seguito della sentenza di condanna emessa dall'Ue al nostro Paese dopo le violenze commesse dalle forze dell'ordine alla scuola Diaz di Genova nel 2001. Lei presidente Meloni dichiarò che il reato di tortura impediva alle forze dell'ordine di fare il proprio lavoro". A questo riguardo, ha continuato, "desta viva preoccupazione la volontà da lei ribadita di mettere mano alla Costituzione per instaurare una Repubblica presidenziale, che in un Paese di democrazia fragile ed incompiuta, in un Paese nel quale non esiste purtroppo un sistema di valori condiviso, potrebbe rivelarsi un abile espediente per una torsione autoritaria del nostro sistema politico per far rivivere il vecchio sogno neofascista dell'uomo solo al comando nella moderna forma della cosiddetta democratura o della democrazia illiberale". (Uct/ Dire) 18:26 26-10-22 NNNN

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