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mercoledì 26 ottobre 2022

Piantedosi: se migranti su navi straniere si può vietare sbarco

 

MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 2022 09.51.26

Piantedosi: se migranti su navi straniere si può vietare sbarco

Piantedosi: se migranti su navi straniere si può vietare sbarco Piantedosi: se migranti su navi straniere si può vietare sbarco "Inaccettabile che il Paese non controlli i flussi di chi entra" Roma, 26 ott. (askanews) - Sulle politiche per i migranti "non intendo abbandonarmi alla rassegnazione. Ho voluto battere un colpo per riaffermare un principio: la responsabilità degli Stati di bandiera di una nave. Ero vicecapo di gabinetto ai tempi di Maroni e fummo condannati dalla Corte di Strasburgo per illecito respingimento. Il famoso caso Hirsi. L'intera sentenza ruotava attorno al principio che se un migrante sale su una nave in acque internazionali, tutto il resto è responsabilità del Paese di bandiera. Questo principio vale solo per l'Italia e non per Germania e Norvegia?". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in un colloquio su La Stampa. Gli sbarchi, spiega, "non dipendono solo dalle Ong. Però è anche vero, pur se negano, che queste navi umanitarie sono un fattore di attrazione per i migranti, il cosiddetto 'pull factor'. In Europa lo sanno tutti; se ne parlava apertamente quando andavo alle riunioni di Bruxelles da vicecapo della polizia". "Già in settimana faremo un Comitato per la sicurezza con le agenzie di intelligence. Voglio capire la reale situazione in Libia e che cosa si può fare", prosegue Piantedosi, per il quale "non possiamo accettare il principio che uno Stato non controlli i flussi di chi entra. Io credo molto nei corridoi umanitarie di Sant'Egidio. Frenare le partenze significa anche limitare le morti in mare, che mi ripugnano e che vedo ormai quasi non fanno più notizia. "Fin tanto che quei poverini sono sulle navi, tutti si commuovono. Appena a terra, guardano tutti da un'altra parte. Ho visto a Roma gente che era sbarcata 2-3-4 anni fa, ha fatto richiesta di asilo, e adesso sta gettata in strada senza speranza. Chi parla di integrazione, di ruolo dei Comuni e dello Stato, non sa di che parla. Come? Chi? Con quali soldi?. Nella discussione si tende a contrapporre gli aspetti umanitari con il governo dei flussi e il rispetto delle regole: in realtà, le due cose si fondono", conclude il titolare del Viminale. Sav 20221026T095121Z

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