MERCOLEDÌ 21 DICEMBRE 2022 20.14.01
Dl rave, M5s: maggioranza respinge modifiche e persevera in errori
Dl rave, M5s: maggioranza respinge modifiche e persevera in errori Dl rave, M5s: maggioranza respinge modifiche e persevera in errori Commissione Giustizia ha concluso esame Roma, 21 dic. (askanews) - "La commissione Giustizia della Camera ha concluso l'esame del decreto rave senza aver modificato nulla in un provvedimento caratterizzato da norme propagandistiche, occasioni mancate e interventi assurdi che indeboliscono il contrasto a mafie e corruzione. La maggioranza va avanti perseverando nei suoi errori". Lo affermano in una nota Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho, Valentina D'Orso e Carla Giuliano, rappresentanti del Movimento 5 Stelle nella commissione Giustizia della Camera. "La norma anti rave party - aggiungono - crea un nuovo inutile reato che serve solo a soddisfare le esigenze di progaganda ideologica della destra, nessun cittadino sentiva la necessità di questa nuova disciplina. Quantomeno al Senato siamo riusciti a imporre a governo e maggioranza di riscrivere la norma, superando la precedente versione che era un autentico abominio giuridico". "Sull'ergastolo ostativo - spiegano i parlamentari M5s - siamo di fronte ad un'occasione mancata, potevamo dare vita ad una nuova normativa quanto più rigorosa possibile nel contrasto alle mafie. Con le modifiche proposte dal Movimento 5 Stelle avremmo evitato il paradosso di scoraggiare la collaborazione con la Giustizia, avremmo imposto ai condannati non intenzionati a collaborare di spiegare le ragioni di questa scelta e avremmo stabilito che deve essere il pieno ravvedimento, e non la sola revisione critica, la condizione preliminare irrinunciabile per richiedere i benefici penitenziari. Governo e maggioranza si assumono la responsabilità di non aver inserito questi punti importantissimi". "Infine, questo decreto passa alla storia per l'inserimento della norma 'salvacorrotti' voluta da Fdi, Lega, FI e Azione-Iv, un messaggio devastante nel momento in cui in Italia arrivano i capitali del Pnrr. E' il primo passo del piano, già esposto con chiarezza dal ministro Nordio, con cui il governo vuole scardinare tutto l'impianto di contrasto ai più gravi reati dei colletti bianchi", concludono. Pol/Arc 20221221T201351Z
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