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giovedì 15 dicembre 2022

Tumori: cancro all'utero, ancora alta incidenza nel mondo =

 

GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2022 16.47.00

Tumori: cancro all'utero, ancora alta incidenza nel mondo =

Tumori: cancro all'utero, ancora alta incidenza nel mondo = (AGI) - Roma, 15 dic. - Nella maggior parte dei paesi del mondo, i tassi di incidenza del cancro al collo dell'utero restano molto piu' elevati della soglia considerata auspicabile dall'Organizzazione Mondiale della Sanita', che ha fissato l'obiettivo di raggiungere i quattro casi ogni diecimila donne entro il 2030. Questo infausto risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet Global Health, condotto dagli scienziati della Scuola Superiore Sant'Anna e dell'International Agency for Research on Cancer, in Francia. Il team, guidato da Deependra Singh, ha stimato il tasso di incidenza del cancro al collo dell'utero nelle donne, considerando i dati del database Globocan 2020, che raccoglie informazioni su 185 Paesi. Gli esperti hanno quindi esaminato i dati ottenuti dal 1988 al 2017. Nel 2020, riportano gli esperti, si contano oltre 600mila nuovi casi e oltre 340mila decessi correlati al cancro del collo dell'utero. L'Oms ha stabilito il limite di quattro casi di questa forma di tumore ogni 100mila donne entro il 2030, un obiettivo che necessita una serie di interventi nei programmi di screening e campagne vaccinali contro l'Hpv. Sebbene la forma neoplasia sia diminuita in molte regioni del mondo negli ultimi tre decenni, nei paesi caratterizzati da redditi meno elevati il carico di questa condizione resta estremamente significativo. (AGI)Sci/Oll (Segue) 151646 DIC 22 NNNN

GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2022 16.47.03

Tumori: cancro all'utero, ancora alta incidenza nel mondo (2)=

Tumori: cancro all'utero, ancora alta incidenza nel mondo (2)= (AGI) - Roma, 15 dic. - "Lo sviluppo di efficaci programmi di vaccinazione e screening contro l'Hpv - afferma Singh - ha reso il cancro cervicale una malattia ampiamente prevenibile. In alcuni paesi ad alto reddito abbiamo notato delle riduzioni incoraggianti nei tassi di cancro al collo dell'utero, ma a livello globale l'onere rimane piuttosto elevato". Complessivamente, riportano gli autori, nel 2020 si registrano in media 13 casi e sette decessi per 100mila donne ogni anno. 172 paesi superano la soglia stabilita dall'Oms, ma si riscontrano notevoli variazioni tra le diverse nazioni considerate. Ad esempio, in Iraq ed Eswatini si stimano rispettivamente due e 84 casi ogni 100mila donne. La mortalita' variava da uno a 56 ogni 100mila pazienti rispettivamente in Svizzera e Eswatini. L'analisi dei record storici mostra una chiara diminuzione nell'insorgenza del tumore in Brasile, Colombia, Costa Rica, India, Tailandia, Corea del Sud, Polonia, Slovenia e Slovacchia. Al contrario, in Lettonia, Lituania, Bulgaria, nell'Africa orientale, nei Paesi Bassi e in Italia si nota un incremento nel numero di casi. "Il cancro del collo dell'utero - riporta Valentina Lorenzoni, della Scuola Superiore Sant'Anna - e' associato a un'insorgenza di casi preoccupante. C'e' ancora molto lavoro da fare per raggiungere gli obiettivi dell'Oms. Una diminuzione dei programmi di screening dovuta alla pandemia potrebbe aver provocato un incremento nel numero di donne suscettibili al tumore, ma allo stesso tempo le tecnologie introdotte a causa di Covid-19 hanno portato all'introduzione di un test autonomo per Hpv. Nei prossimi step, sara' necessario investire in nuovi programmi per ridurre il carico di questa forma di cancro". "Nonostante la percezione comune veda nell'Hpv (Human Papilloma Virus) il responsabile solo di una possibile patologia ginecologica, il virus e' anche alla base di tumori che coinvolgono altri distretti, come quello della gola e del canale anale. In quest'ottica la ancora limitata copertura vaccinale nei maschi, e' un problema essenziale che va affrontato con decisione - dice Roberto Senatori, consigliere del direttivo della Societa' Italiana di Colposcopia e Patologia Cervico Vaginale (Sicpcv) e direttore del Centro Hpv della Clinica Villa Margherita - gli studi clinici ci dicono che il 60 per cento dei maschi sono positivi all'Hpv a qualsiasi eta', mentre nelle donne questo dato scende con decisione dopo i trenta. In piu' va considerato che per cancri come quelli alla zona della gola, che riguardano i maschi con maggior frequenza, non sono state identificate lesioni pretumorali e conseguentemente non e' possibile una prevenzione secondaria. Non da ultimo, il test Hpv sui genitali per i maschi non e' validato". (AGI)Sci/Oll 151646 DIC 22 NNNN

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