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giovedì 6 aprile 2023

**MAFIA: FRATELLO AGENTE SCORTA BORSELLINO, 'VERITA' SU STRAGE? MANCA VOLONTA''**

 

GIOVEDÌ 06 APRILE 2023 14.45.43

**MAFIA: FRATELLO AGENTE SCORTA BORSELLINO, 'VERITA' SU STRAGE? MANCA VOLONTA''** =

ADN0730 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RSI **MAFIA: FRATELLO AGENTE SCORTA BORSELLINO, 'VERITA' SU STRAGE? MANCA VOLONTA''** = 'Sentenza dice quello che sappiamo da oltre 30 anni. Amnesie istituzionali per noi ulteriore ferita' Palermo, 6 apr. (Adnkronos) - "Che fossero tutte bugie l'ho sempre detto. A me non serviva lo scrivesse un giudice, era palese". Luciano Traina, fratello di Claudio, l'agente di scorta morto insieme a Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Agostino Catalano, nella strage di via D'Amelio che costò la vita anche al giudice Paolo Borsellino, è "amareggiato" e "deluso". Le motivazioni della sentenza sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio, depositate ieri a quasi un anno dal pronunciamento del collegio che dichiarò prescritte le accuse contestate a Mario Bo e Fabrizio Mattei, due dei tre poliziotti finiti sotto processo, e assolse il terzo imputato, Michele Ribaudo, non lo sorprendono. "La sentenza dice quello che sappiamo ormai quasi da 31 anni - dice all'Adnkronos -. Nella strage di via D'Amelio c'era la manovalanza della mafia, ma il progetto non era mafioso". E le 'amnesie' istituzionali su cui i giudici del Tribunale di Caltanissetta puntano il dito nelle oltre 1.400 pagine delle motivazioni? "Sono una ferita ulteriore per noi familiari. Una sfilza di non ricordo che non fanno altro che offendere la memoria dei nostri cari", sottolinea Traina, che sul luogo della strage arrivò dopo pochi minuti. "Ero un ispettore di polizia della Squadra mobile, quando giunsi in via D'Amelio, dopo neppure mezz'ora, ho visto poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, personale medico, solo uomini delle istituzioni, nessun estraneo". La sentenza, però, pur riconoscendo che non fu solo Cosa nostra a decretare la morte di Paolo Borsellino, non indica colpevoli. "Non ci sono perché non si vuole che quei nomi escano. Questa è la verità - taglia corto -. I colpevoli ci sono e si sanno. Non li conosco io, ma chi ha lavorato, ha nascosto e in Aula ha continuato a ripetere i 'non ricordo' li conosce, così come chi ha prelevato la borsa di Borsellino con l'agenda rossa". Si arriverà mai alla verità? "Da decenni non si vuole arrivare a questa verità, manca la volontà. Dai vari ministri che si sono succeduti negli anni in via D'Amelio abbiamo sentito annunci e visto strette di mano, niente di concreto. Solo frasi di facciata e passerelle istituzionali". (di Rossana Lo Castro) (Loc/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 06-APR-23 14:45 NNNN

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