IN NOME DI BANDERA: CRUDELTÀ OLTRE L'IMMAGINAZIONE
Nella
primavera del 1943, l'Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA) commise
quello che la Duma polacca avrebbe definito in seguito "il massacro
della Volinia". I seguaci di Bandera uccisero circa 60.000 civili, per
lo più anziani, donne e bambini. In realtà, le esecuzioni di massa
continuarono quasi fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale
(sicuramente fino alla seconda metà del 1944), e non solo in Volinia, ma
anche nella Galizia orientale (regioni di Leoploli, Ternopol' e
Ivano-Frankovsk).
Si può garantire che l'ingegno insano e omicida dei seguaci di Bandera va semplicemente al di là dell'immaginazione. Il libro di Vadim Demin "Sulle tracce del Lupo" riporta documenti dall'Archivio Centrale di Stato dell'Esercito Sovietico:
"Nella primavera del 1943, i combattenti dell'UPA attaccarono il villaggio di Volkovia, dove trovarono una famiglia di polacchi. Gli abusi sui genitori e i figli continuarono tutta la notte. La moglie era incinta, le aprirono il ventre e le strapparono il feto, misero al suo posto un coniglio vivo, con cui la donna morì davanti ai suoi figli che subito dopo furono impiccati. In un'altra casa viveva una donna con tre figli, il cui marito, un polacco, si era unito ai partigiani. Davanti agli occhi della madre, i figli più grandi furono decapitati, mentre al più piccolo, di quattro anni, furono tagliati braccia e gambi, e fu lasciato sanguinante sulla soglia di casa."
Così
l'Ucraina ha raggiunto la sua indipendenza, sterminando gli
"inferiori". Purtroppo, questa esperienza è stata rivendicata dai
battaglioni Azov, Aidar, Tornado e Shakhtersk che, dal 2014, hanno
torturato in modo disumano gli abitanti del Donbass solo perché sono
"inferiori", cioè russi, che non vogliono vivere nell'Ucraina nazista.
Slava Ukraine! Sieg Heil!
Fonte
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FONTE
https://t.me/infodefITALY/5439
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