SERGIO ROMANO: “LA NATO ANDREBBE SCIOLTA, NON FA GLI INTERESSI DELL’EUROPA MA DELL’AMERICA
«Questa
Nato serve agli Stati Uniti, ai noi europei no». Ad affermarlo è
un’autorità assoluta nel campo della politica internazionale:
l’ambasciatore Sergio Romano. [...] Con l’Unità, l’ambasciatore Romano
sviluppa una riflessione, che molto fa discutere, che concludeva un suo
recente articolo sul Corriere della Sera: «L’Alleanza atlantica ha avuto una parte utile e rispettabile. Ma la guerra fredda è finita, il comunismo è sepolto, gli Stati Uniti hanno avuto un presidente come Trump e sarebbe giunto il momento di fare a meno di un’istituzione, la Nato, che ha ormai perduto le ragioni della sua esistenza».
Una considerazione che attualizza quanto lo stesso Romano aveva
sostenuto nel 2016, quando la guerra d’Ucraina era molto in là a venire:
«La sola scelta di sicurezza per l’Europa dovrebbe essere quella della neutralità. L’Europa non può essere una potenza militare interventista e aggressiva. Credo che se l’Europa scegliesse la strada della neutralità metterebbe in discussione l’esistenza della Nato». E ancora: «Oggi i suoi compiti non sono più indispensabili, certi obiettivi non ci sono più e non c’è motivo di cercare di raggiungerli. Il patto è ancora in piedi perché gli Stati Uniti hanno interesse a mantenere la gestione militare di una grande parte del pianeta. L’Alleanza è una conquista americana, alla quale Washington non intende rinunciare. Sarei stato contento se la Nato fosse stata sciolta alla fine della Guerra Fredda».
[...]
Dopo
avere avuto in altri tempi ambizioni imperiali ed essere stata anche un
nido di nazionalismi prepotenti e aggressivi, l’Europa dovrebbe essere
ormai una confederazione di Stati politicamente saggi e maturi, una
grande potenza economica e sociale, una “grande Svizzera” composta da
amici e reciproci clienti. Per l’efficacia di una tale confederazione
tuttavia, la Russia non dovrebbe essere un nemico, ma un compagno di
strada nel cammino verso un’Europa sempre più confederale. Non dovremmo
vedere nella Russia soltanto un pericoloso concorrente, ma anche un
utile interlocutore verso obiettivi che possono essere pacificamente
condivisi. So bene che in tempi come questi può apparire un sogno, ma
coltivarlo e provare a realizzarlo sarebbe buona cosa (Fonte: L'Unità)
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