MERCOLEDÌ 07 GIUGNO 2023 09.54.14
SANITA': SINDACATO INFERMIERI, 'PER COLLEGHI INDIANI DIFFICOLTA' LINGUISTICHE SOPRATTUTTO IN RSA' =
ADN0170 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SANITA': SINDACATO INFERMIERI, 'PER COLLEGHI INDIANI DIFFICOLTA' LINGUISTICHE SOPRATTUTTO IN RSA' = 'Sbagliato tamponare con queste scelte la grande falla di professionisti in Italia' Roma, 7 giu. (Adnkronos Salute) - Il ministro della Salute Orazio Schillaci "pensa bene di chiamare infermieri indiani a prendere il posto dei nostri professionisti. Senza nulla togliere a quelle che potrebbero essere le loro competenze, il nostro ministro non tiene conto che, in particolare nelle Rsa, con i soggetti più anziani, l'assistenza infermieristica si costruisce ogni giorno su un rapporto legato ad una comunicazione diretta. Caro Ministro, come la mettiamo allora con le difficoltà linguistiche che questi professionisti di certo avranno e che certamente non permetteranno quell'approccio umano e comunicativo di cui i nostri malati cronici, i nostri anziani, hanno ogni giorno bisogno?". Così Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up. "Nelle Rsa ci sono soggetti che necessitano di un approccio comunicativo costante - rimarca De Palma - La nostra popolazione continua a invecchiare e il fabbisogno di infermieri sarà sempre più legato alle esigenze di questa parte della cittadinanza, e a creare strumenti per la tutela della loro salute". "A mancare sono gli infermieri, lo sappiamo bene, lo dicono report autorevoli, e nessuno osi negarlo. Il ministro si affretta ad affermare che si tratta, in questo caso, di infermieri extracomunitari che possiedono una preparazione che sarà perfettamente adeguata alle esigenze della nostra sanità - prosegue De Palma - Non abbiamo dubbi che si tratti di professionisti dalle elevate competenze, ma il problema di fondo è un altro, e si continua tristemente a ignorarlo. La nostra professione in Italia continua a perdere di appeal, agli occhi di giovani che non trovano le condizioni per sentirsi valorizzati come meriterebbero. Basti pensare ad uno stipendio che non si avvicina nemmeno lontanamente a quello di Paesi a due passi da noi. I nostri infermieri letteralmente fuggiti all'estero sono oltre 50mila, un dato che testimonia apertamente, - osserva De Palma - che non siamo in grado di creare, qui da noi, le condizioni per trattenere operatori sanitari che, paradossalmente, finiscono con il mettere a disposizione di altre nazioni le proprie competenze, andando a rendere più forte il sistema sanitario di quei Paesi, mentre il nostro perde letteralmente i pezzi". "E' assurdo e poco comprensibile, quindi, che un Paese civile, degno di tal nome, si lasci scappare dalle mani le proprie eccellenze, cercando altrove le forze per ricostruire la propria sanità, puntando su professionisti stranieri che con le loro carenze linguistiche non saranno in grado, non da subito almeno, di offrire ai nostri pazienti l'approccio di cui hanno bisogno - conclude il responsabile del sindacato - Ci viene da pensare a cosa accadrebbe, se adottassimo lo stesso criterio con i nostri medici, chiamando al capezzale dei nostri pazienti medici indiani, anziché, come si sta facendo, incentivare il nostro personale medico dei reparti nevralgici con indennità fino a 100 euro l'ora. Il timore palese è quello che la nostra politica continui a trattarci come professionisti sanitari di serie B, quando invece, palesemente, le nostre competenze sono indispensabili per ricostruire la sanità del presente e del futuro". (Com-Frm/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 07-GIU-23 09:54 NNNN
Nessun commento:
Posta un commento