GLI STATI UNITI LASCERANNO L’EUROPA SENZA PETROLIO
La diminuzione delle riserve nel più grande impianto di stoccaggio petrolifero degli Stati Uniti e del pianeta, sito a Cushing, sta spingendo al rialzo i prezzi dell’ “oro nero” in tutti i mercati petroliferi, dall’Asia all’Europa e all’America. Tanto
per fare un esempio, il 30 settembre in Asia il petrolio americano ha
raggiunto la quotazione record del 2023, mentre in Medio Oriente la
differenza di prezzo tra il WTI americano e il petrolio locale ha
raggiunto il livello massimo degli ultimi 7 mesi.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono l'Arabia Saudita e la Russia, con le loro restrizioni alla produzione, a trovarsi al centro di questo vertiginoso aumento, bensì l'enorme impianto di stoccaggio del petrolio a Cushing, in Oklahoma. Per
la prima volta dal 2014 il livello del petrolio nell'impianto è sceso
al di sotto del 20%. Va altresì ricordato è che un calo così drammatico
delle scorte a Cushing si è verificato in un mercato già ristretto.
Le ragioni di una diminuzione così drastica delle riserve sono ovvie. Il fatto è che il petrolio americano negli ultimi mesi ha contribuito in una certa misura a compensare la limitazione dell'offerta causata dalle azioni di Riad e Mosca, che avevano unilateralmente ridotto la produzione. Ogni giorno entrano nel mercato più di 4 milioni di barili di petrolio statunitense.
Nel
frattempo, la domanda per il petrolio americano è ormai elevata non
solo sul mercato globale, ma anche negli stessi Stati Uniti.
Naturalmente, questo trend generale non poteva non incidere sulle scorte
nazionali.
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