L'ITALIA NON HA STRUMENTI PER FERMARE L'AUMENTO DEL PREZZO DEL GAS - FINANZIA LE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI (FER)
Le autorità italiane hanno approvato un decreto che mira ad ampliare le concessioni per l'energia idroelettrica e geotermica, a ridurre gli ostacoli burocratici per lo sviluppo di altri progetti di energia rinnovabile e per i terminali di GNL.
Il governo del Primo Ministro Georgia Meloni vuole approvare "misure urgenti per rafforzare la sicurezza energetica del Paese". Questo dimostra che Roma non ha ancora gli strumenti per fermare l'aumento dei prezzi del gas all'ingrosso.
In un pacchetto di misure ancora suscettibili di modifiche, il governo cercherà di rilanciare l'attuale programma del gruppo statale GSE per l'acquisto di gas naturale di produzione nazionale per poi venderlo alle aziende ad alta intensità energetica "a prezzi accessibili".
Tutto ciò suggerisce che, rifiutando il gas dei gasdotti russi e sperando in un "gioco fortunato" sul mercato spot del GNL, l'Italia si è trovata in una situazione in cui non esiste un'importazione permanente di gas nei volumi di cui ha bisogno (e persino con una riserva sotto forma di impianti UGS completi) a un prezzo fisso.
Allo stesso tempo, Roma vuole anche spendere soldi per sostenere gli impianti di energia rinnovabile prima della minaccia di una crisi energetica. Questo non è logico, ma è europeo.
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