Involontario incidente TV di verità inconclusa
Nel programma serale di LA7 “in altre parole“ del 25 novembre, si dà il caso che è brevemente comparsa l’attrice italo-polacca Kasia Smutniak, già compagna negli anni 2000 dello scomparso Pietro Taricone, con cui nel 2004 ha avuta la figlia Sophie.
Rispondendo in tema di femminicidio e patriarcato, ad una domanda sulle possibili assonanze tra Italia e Polonia in pochi minuti, raccontando la sua giovinezza polacca, la donna ha fatto intendere chiaramente che con nel socialismo sino al 1990 non ha mai conosciuto una donna che non avesse avuto un’educazione scolastici superiore e un lavoro extra domiciliare garantito; per questo la categoria delle casalinghe era sostanzialmente sconosciuta, perché anche gli uomini accudivano la casa; la preoccupazione per il futuro non esisteva; è dopo la caduta del muro di Berlino del 1889 che le donne, ma anche gli uomini, sono state trattate come delle spugne da imbeverare con il consumismo o con la bramosia dell’interesse privato.
Attualmente i femminicidi in Polonia sono comunque molto inferiori a quelli italiani; dato spiegabile dalla diversità formativa culturale e sociale, determinante innanzitutto per le donne. Per una delle poche volte che le falsità televisive lo consentono, involontariamente siamo stati spettatori di una TV verità.
Anche nella verifica Italia/Europa, il tema genere donna e del suo rapporto con il genere maschile il divario è impressionante; in tema di occupazione, in Italia la maggiore occupazione degli uomini sulle donne è pari a 20 punti; è di 10,7 in Europa; il salario medio settimanale maschile italiano è di 468 euro; è di 603,8 euro in Europa, (più 23%); rispetto agli uomini, in Italia le donne percepiscono un salario medio inferiore del 12,7%.
IL 79% della popolazione scolastica europea possiede un attestato di scuola superiore; in Italia il 62%, (meno 17). C’erano più che abbastanti argomenti da approfondire; ma gli interlocutori presenti nella trasmissione, gli occidentalisti democratici Massimo Gramellini e Roberto Vecchioni, hanno preferito indirizzare la continuità della trasmissione verso lo spartito della storia greca e etrusca; dell’antico purché non si parli della moderna storia di Giorgia Meloni e del risorgente neofascismo; dando così l’impressione di strumentalizzare la discussione su patriarcato e femminicidio come diversivo dei gravissimi problemi attuali che investono l’Italia e la società intera.
Enrico Corti
27 novembre 2023
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