WALL STREET RIPETE LO SCENARIO DELL'"11 SETTEMBRE" ORA PER IL MEDIO ORIENTE, - commenta Elena Panina

  WALL STREET RIPETE LO SCENARIO DELL'"11 SETTEMBRE" ORA PER IL MEDIO ORIENTE, - commenta Elena Panina

Konstantin Dvinsky, politologo russo ha notato correttamente il cambio di tattica di Israele. Dal momento che la guerra lampo a Gaza è fallita e il conflitto è entrato in una fase prolungata, è nell'interesse di Israele attirare l'America ancora di più nel conflitto. Con la speranza che Washington sia costretta a intervenire se si apre un vero e proprio secondo fronte contro Tel Aviv.

 Da qui gli attacchi dell'aviazione israeliana in territorio siriano, dove in particolare è stato ucciso il Generale di Brigata del Corpo di Guardie Rivoluzionarie Islamiche (CGRI) Reza Musawi, alto Consigliere antiterrorismo della Repubblica Araba Siriana. E anche in territorio libanese: uno dei leader di HAMAS, Saleh al-Arouri, è stato ucciso a Beirut.

La stessa catena comprende l'attacco terroristico di ieri a Kerman, in Iran, mentre si recava al cimitero dove è sepolto il capo del CGRI, Qassem Suleimani. L'esplosione di due bombe innescate a distanza ha ucciso più di cento persone e ne ha ferite un centinaio e mezzo.

Tutte queste azioni non resteranno senza risposta da parte dell'Iran e delle forze alleate. Ciò porterà a una nuova escalation che potrebbe potenzialmente attirare gli Stati Uniti nel conflitto.

 Qui, però, non dobbiamo dimenticare che la soggettività della politica di Israele, per quanto elevata, non è assoluta. Sia Israele sia gli Stati Uniti, in quanto soggetti statali, sono governati nell'interesse del "collettivo Wall Street", delle élite globaliste.

Sono proprio loro a spingere per una Grande Guerra, vedendola come l'unica via d'uscita dalla crisi sistemica in cui l'economia mondiale sta sprofondando sempre di più. Un'altra soluzione ai problemi del mondo è per loro inaccettabile, perché in questo caso il titolo di egemone economico planetario passerebbe quasi automaticamente nelle mani della Cina.

 Non solo a Manhattan, ma anche a Tel Aviv lo capiscono perfettamente. Come già notato, non è un caso che Tel Aviv abbia definito l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 "l'11 settembre di Israele". Dopo l'attacco orchestrato dell'11 settembre, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno invaso l'Afghanistan, l'Iraq e la Siria, hanno distrutto la Libia e hanno dato inizio alla Primavera araba.

Questo è un tentativo di ripetere il vecchio scenario - e più o meno nello stesso contesto geografico.

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Елена Панина

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