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giovedì 21 marzo 2024

I massimi sistemi e le minime considerazioni (a cura di Enrico Corti)

 


I massimi sistemi e le minime considerazioni  

Con la rivoluzione industriale nata nella metà del 1.800 e l’introduzione delle macchine, inizia subito uno sviluppo economico fondato dallo sfruttamento dell’umo sull’uomo; conformando su questo principio il successivo sviluppo sociale e culturale dell’umanità.

Circo mezzo secolo dopo, Carl Marx e George Hegel denunciano le ingiustizie prodotte da tale sistema; individuando, nella dialettica conflittuale il sistema per promuovere uno sviluppo della storia, egualitario nell’uso delle risorse umane, naturali e artificiali.

Questo in Europa, ma nello stesso periodo il Presidente Statunitense James Monroe, ha lanciato la dottrina per la supremazia economica e politica degli Usa sul resto del mondo; da ciò lo “storico ’interventismo“ degli Usa in tutti gli angoli del Pianeta. Con questo dottrina, gli Usa si sono prima scontrati con l’allora politica colonialista condotta da diversi Stati europei; dopo il 1921 però si scelsero un comune avversario che economicamente e politicamente li univa; il socialismo.

Lo slogan atto a distruggere le norme attente al bene pubblico è sempre stato la liberalità democratica contraria al sistema delle giuste regole per tutti, coniatrice addirittura del sacramento “l’iniziativa privata è sacra“; d’intesa con la chiesa di allora. È cosi che i singoli costi privatisti delle campagne elettorali (20.000/60.000 euro), ha cacciato fuori i lavoratori dalle istituzioni; (Senato e Camera italiani = 0). Dopo l’autoaffondamento del Pci per opera dei vari Occhetto, Veltroni, Renzi ecc; a sinistra si è fatta una gara per nuove sigle imperniata sul come tener fuori dalle stesse i termini lavoratori, classi, non abbienti, ecc. sostituiti da neo liberali.

Nella sostanza, giunti dove ci hanno cacciati ora non si vuole riconoscere che il sistema umanitario sperato da Marx è stato fatto fallire; che i termini uguaglianza verso bisogni della comunità, conflittuale rispetto ai agli interessi privati, è sparito nel vocabolario dei moderni democratici liberisti, cultori della regola dell’inciucio sostitutivo della diplomazia.

Sull’altare sacrificale è stato messo anche l’extra comunitario Vladimir Putin il quale, diversamente da quanto hanno fatto in Ciad, Egitto, Eritrea, Guinea, Yemen, Turchia, ecc. con governi andati al potere attraverso colpi di Stato militari, ma con tutti che vantano accordi diplomatici con i Governi Europei. Putin è invece  ritenuto responsabile d’aver ricorso a elezioni presidenziali che, a detta dei sempre ben informati americani, sono state taroccate. Ora,  per poter trattare la pace con Usa e Europa per conto del fantoccio Zelensky, il Presidente della Russia deve prima di tutto annullare le recenti elezioni e organizzare un colpo di Stato al pari degli amici dell’Europa; solo dopo gli sarà concessa l’investitura del diritto di trattare per la pace; riconosciutagli anche da Laura Boldrini.

Se non acconsente, Putin sarà meritevole di perdere la guerra che Zelensky ha il diritto vincere; questo perché si il socialismo in Russia è stato fatto morire; ma il valore pregiudiziale dell’antisocialismo per l’occidente ha ancora e avrà sempre il diritto di sopravvivenza.

il pur lodevole Michele Santoro, presentando per le elezioni europee la lista “Pace Terra Dignità“ è anch’esso incocciato nell’equivoco di confondere gli effetti con le cause; la guerra può sì essere si una causa secondaria; ma la causa primaria sta nelle condizioni vitali, nei conflitti confessionali, economici, politici, di confini, ecc.  

Pur valutando positivamente il richiamo verso gli astensionisti; è verso questa causa primaria che chi fa politica  deve partire sapendo  rimettere in moto le masse; tre soli significativi dati; per l’Agi nel 2022 il 5% dei ricchi italiani possedeva più dell’80% di quanto possedevano  i poveri; secondo l’istituto Wired, negli ultimi 30 anni il monte salari europeo è mediamente aumentato del 38%; in Italia è diminuito del 3%; nel 2023 le banche italiane hanno raggranellato un utile superiore agli  80 miliardi; per l’Istat il costo della vita in Italiane è aumentato del ‘8,1% nel 2022 e del 5,7% nel 2023; sempre nel 2023 i pensionati hanno pagato tasse sulle pensioni dello 0,2%, in Germania; del 5,2% in Francia; dei 7,2% in GB; del 9,5% in Spagna; del 20,7% in Italia ; con il soprappiù delle falsità quotidiane su tutti i dati economici fornitici.

Realisticamente agli anziani, ma anche agli adulti e ai giovani, Il sol dell’avvenire è stato sostituito con il tramonto della speranza; presagio di neo fascismo Meloniano se non si cambia lo spartito della politica di sinistra e se i lavoratori non riprendono ad andare a votare.

Enrico Corti

21 marzo 2024

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