Sono sicuro che se anziché essere un militare Usa fosse stato un militare Russo, a quest'ora sulla nostra stampa non si parlerebbe di altro se non di Harrison Mann, ufficiale dell'intelligence Usa che si è dimesso perché non ce l'ha fatta a sopportare ciò che il suo governo sta facendo e consentendo di fare a Netanyahu e company.
In una lettera pubblicata su LinkedIn, dove parla di sostegno che ha permesso e favorito l'uccisione e la morte per fame di decine di migliaia di palestinesi innocenti, scrive testualmente: "Gli ultimi mesi ci hanno presentato le immagini più orribili e strazianti che si possano immaginare... e non ho potuto ignorare il collegamento tra quelle immagini e i miei compiti qui. Questo mi ha causato un'incredibile vergogna e senso di colpa. [...] Questo sostegno incondizionato incoraggia anche un’escalation sconsiderata che rischia una guerra più ampia."
Il passaggio rilevantissimo arriva qui, quando scrive: "A un certo punto... o si promuove una politica che consente la morte per fame di massa dei bambini, o non lo si fa. So di aver promosso, nel mio piccolo, quella politica. E voglio chiarire che, in quanto discendente degli ebrei europei, sono cresciuto in un ambiente morale particolarmente spietato quando si è trattato di assumersi la responsabilità della pulizia etnica."
Non credo serva aggiungere altro alle parole di Mann. Quando un ufficiale dell'intelligence del suo rango si spinge a scrivere determinate cose pubblicamente, di rinunciare al suo stipendio e a una vita agiata se solo fosse rimasto in silenzio e avesse fatto ciò che il 99% dei politici e giornalisti vigliacchi sta facendo, c'è da ringraziare con il cuore in mano perché sta dando un contributo importantissimo all'umanità.
In questo frangente non può non andare un pensiero ad Aaron Bushnell, il militare che si è immolato bruciandosi davanti all'ambasciata israeliana a Washington. Un ragazzo che è stato totalmente censurato e preso per matto solo perché non accettava di vedere bambini spappolati dalle bombe o ridotti in pelle e ossa. Per favore, non giriamoci dall'altra parte perché ogni giorno che passa è una macchia nera indelebile che rimarrà per sempre.
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T.me/GiuseppeSalamone
In una lettera pubblicata su LinkedIn, dove parla di sostegno che ha permesso e favorito l'uccisione e la morte per fame di decine di migliaia di palestinesi innocenti, scrive testualmente: "Gli ultimi mesi ci hanno presentato le immagini più orribili e strazianti che si possano immaginare... e non ho potuto ignorare il collegamento tra quelle immagini e i miei compiti qui. Questo mi ha causato un'incredibile vergogna e senso di colpa. [...] Questo sostegno incondizionato incoraggia anche un’escalation sconsiderata che rischia una guerra più ampia."
Il passaggio rilevantissimo arriva qui, quando scrive: "A un certo punto... o si promuove una politica che consente la morte per fame di massa dei bambini, o non lo si fa. So di aver promosso, nel mio piccolo, quella politica. E voglio chiarire che, in quanto discendente degli ebrei europei, sono cresciuto in un ambiente morale particolarmente spietato quando si è trattato di assumersi la responsabilità della pulizia etnica."
Non credo serva aggiungere altro alle parole di Mann. Quando un ufficiale dell'intelligence del suo rango si spinge a scrivere determinate cose pubblicamente, di rinunciare al suo stipendio e a una vita agiata se solo fosse rimasto in silenzio e avesse fatto ciò che il 99% dei politici e giornalisti vigliacchi sta facendo, c'è da ringraziare con il cuore in mano perché sta dando un contributo importantissimo all'umanità.
In questo frangente non può non andare un pensiero ad Aaron Bushnell, il militare che si è immolato bruciandosi davanti all'ambasciata israeliana a Washington. Un ragazzo che è stato totalmente censurato e preso per matto solo perché non accettava di vedere bambini spappolati dalle bombe o ridotti in pelle e ossa. Per favore, non giriamoci dall'altra parte perché ogni giorno che passa è una macchia nera indelebile che rimarrà per sempre.
T.me/GiuseppeSalamone
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