Senza clamore e nel più assordante silenzio, l'Arabia Saudita non ha prorogato l'accordo sul petrodollaro. Si rafforza la de-dollarizzazione
Attenzione,
perché lo "sgarbo" agli Stati Uniti è tutt’altro che formale. In base
alla defunta intesa in vigore da 50 anni, il Regno Saudita si impegnava a
vendere e quotare il suo greggio esclusivamente in dollari. E a
utilizzare una parte dei dollari incassati per pagare la protezione
garantita al Regno dagli Stati Uniti. Oltre all’acquisto di armamenti
prodotti da aziende americane. Ma non solo. La terza parte di quell’intesa, forse la più importante per Washington, prevedeva il reinvestimento dei surplus derivanti dalla fatturazione del greggio in bond americani.
I sauditi si impegnavano, insomma, ad acquistare parti consistenti del
debito americano. Debito americano che ora non sono più obbligati a
comprare, loro come tutte le altre Nazioni al mondo che oggi non
utilizzano più i dollari come valuta di riferimento
E se togli
Russia, Cina, India e Paesi del Golfo, chi resta a comprare il debito
USA? La UE? Ci viene da ridere. Gli Stati Uniti sono falliti. L'unico
modo che hanno per azzerare il loro debito mostruoso è una guerra
mondiale. E ora, con questa analisi, è forse più chiaro il motivo per
cui spingono con tutte le loro forze ad espandere il conflitto in
Ucriana o ad aprire un nuovo fronte tra Cina e Taiwan
Alla luce di quanto sopra, ora è anche più chiaro su chi ha attentato alla vita di Bin Salman il 7 Maggio scorso.
Salvato per un soffio dalle guardie del corpo. Questa notizia è per
altro passata sottotraccia e pochissime testate l'hanno riportata.
Washington mirava ad eliminare il Principe ereditario per mettere al suo
posto il cugino che avrebbe rinnovato l'accordo sui petrodollari
Sempre alla luce di quanto sopra si capisce anche la rinuncia di Bin Salman a partecipare al G7 in Italia.
Il Principe ereditario è stato infatti informato dai servizi di
sicurezza che correva il concreto rischio di essere arrestato per
l'omicidio di Jamal Khashoggi su
mandato di arresto della Corte Penale Internazionale, Corte Penale
Internazionale di cui l'Italia riconosce la giurisdizione e che quindi
si sarebbe vista obbligata ad eseguire il mandato di arresto. Mandato di
arresto pronto e già esecutivo che sarebbe stato tirato fuori dal
cassetto appena Bin Salman fosse atterrato in Italia
Per questo omicidio, Bin Salman, si è sempre dichiarato estraneo e negli Stati Uniti le accuse contro di lui sono state ritirate. Ma non sono state ritirate dalla Corte Penale Internazionale. Dettaglio che ai servizi sauditi non è passato inosservato
Insomma,
un vero e proprio intrigo internazionale perché molto spesso, per non
dire sempre, la realtà supera di gran lunga la fantasia
Al netto
di tutto questo, gli Stati Uniti hanno perso un'altra battaglia, perché
questo accordo era la base fondate del petrodollaro, ed era una parte
importantissima delle fondamenta su cui si basava l'egemonia degli Stati
Uniti e del dollaro come valuta di riferimento, oltre ad avere
acquirenti sicuri per il loro debito
Oggi gli USA sono in enorme
difficoltà. Economica, militare, geopolitica. E un animale ferito a
morte è pericolosissimo. Per tentare di salvarsi è disposto a tutto come
stiamo vedendo ogni giorno tra attentati a premier non allineati come
Fico, guerre per procura come in Ucraina e crimini di ogni genere come
l'attentato contro Bin Salman
Viviamo in uno di quei momenti
della Storia in cui gli assetti globali e geopolitici cambiano alla
radice portandoci da un mondo unipolare in cui tutto girava attorno agli
USA ad un mondo Multipolare in cui le Nazioni Sovrane decideranno in
modo autonomo il loro destino senza uno Stato egemone e prepotente che
gli ordina cosa fare
Gli scossoni saranno tremendi, ma la scelta
su dove stare è nelle nostre mani. L'Italia potrebbe far parte di questo
nuovo mondo Multipolare, a nostro avviso migliore, da protagonista e
non essere più, quindi, una colonia a stelle e strisce
Ai posteri, l'ardua sentenza
Manakel
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