SABATO 03 AGOSTO 2024 10.00.42
ACQUA: CGIA, ITALIA E' IL PAESE PIU' 'IDROESIGENTE' D'EUROPA =
ADN0087 7 ECO 0 ADN ECO NAZ ACQUA: CGIA, ITALIA E' IL PAESE PIU' 'IDROESIGENTE' D'EUROPA = Roma, 3 ago. -(Adnkronos) - Come se non bastassero le perdite idriche e le scarse precipitazioni - causa cambiamenti climatici - ad aggravare la 'crisi acqua' che colpisce l'Italia c'è anche il nodo del fabbisogno: infatti, ricorda la Cgia di Mestre, i nostri consumi idrici totali ammontano a 40 miliardi di metri cubi all'anno. E questo dato ci rende il Paese più ''IDROESIGENTE'' d'Europa; seguono a distanza la Spagna (poco più di 30 miliardi di metri cubi) e la Francia (quasi 27 miliardi di metri cubi). Del fabbisogno idrico dell'Italia il 41 per cento è in capo all'agricoltura (16,4 miliardi di metri cubi), il 24 per cento viene impiegato per usi civili (9,6 miliardi di metri cubi), il 20 per cento per l'industria (8 miliardi di metri cubi) e il 15 per cento per produrre l'energia elettrica (6 miliardi di metri cubi). Sia in agricoltura che nell'industria siamo il Paese che registra i consumi idrici più elevati in UE. Infine, in merito all'uso civile della risorsa idrica in Italia consumiamo 25 milioni di metri cubi al giorno. I destinatari di questa risorsa non sono solo le famiglie, ma anche le piccole imprese, gli alberghi, i servizi, le attività commerciali, produttive, agricole, e industriali collegati direttamente alla rete urbana. Tra questi consumatori vanno incluse anche le strutture pubbliche, come le scuole, gli uffici, gli ospedali, etc. A livello regionale la situazione più critica si registra in Basilicata. In quest'area la dispersione d'acqua su quanto immesso in rete è pari al 65,5 per cento[3]. Seguono l'Abruzzo con il 62,5 per cento, il Molise con il 53,9 per cento, la Sardegna con il 52,8 per cento e la Sicilia con il 51,6 per cento. Per contro, la Lombardia con il 31,8 per cento, la Valle d'Aosta con il 29,8 e l'Emilia Romagna con il 29,7 per cento sono le aree più virtuose del Paese (vedi Tab. 2). (segue) (Mge/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 03-AGO-24 10:00 NNNN
SABATO 03 AGOSTO 2024 10.00.42
ACQUA: CGIA, ITALIA E' IL PAESE PIU' 'IDROESIGENTE' D'EUROPA (2) =
ADN0088 7 ECO 0 ADN ECO NAZ ACQUA: CGIA, ITALIA E' IL PAESE PIU' 'IDROESIGENTE' D'EUROPA (2) = Dissalatori una delle possibili soluzioni (Adnkronos) - La crisi idrica - ricorda la Cgia - "sta colpendo duro non solo il mondo dell'agricoltura, dell'allevamento e il sistema ricettivo, ma anche le micro e piccole imprese che operano nei comparti manifatturieri con la maggiore intensità di utilizzo dell'acqua. Tra i settori più idroesigenti, segnaliamo l'estrattivo, il tessile, il petrolchimico, il farmaceutico, la gomma, le materie plastiche, il vetro, la ceramica, il cemento, la carta e i prodotti in metallo". Peraltro, per la realizzazione di nuove infrastrutture idriche primarie, la riparazione, la digitalizzazione e il monitoraggio integrato delle reti idriche per diminuire le perdite d'acqua, il potenziamento e l'ammodernamento del sistema irriguo nel settore agricolo e per la depurazione delle acque reflue da riutilizzare in agricoltura e nel settore produttivo, il Pnrr ha messo a disposizione ben 4,3 miliardi di euro. A queste risorse va aggiunto un altro miliardo che nello scorso mese di maggio è stato assegnato al Ministero delle Infrastrutture per ridurre le perdite nelle reti di distribuzione. "Soldi che dobbiamo spendere bene e in fretta se vogliamo finalmente tappare tutte le falle che sono presenti nella nostra rete idrica" aggiunge l'associazione che sottolinea come "soluzioni miracolistiche non ce ne sono, ma se vogliamo dare acqua a una parte importante del Paese che nei prossimi anni rischia la desertificazione potrebbe non essere sufficiente creare nuovi invasi, razionalizzare i consumi e mettere a nuovo la rete di distribuzione". Come hanno fatto con successo l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Kuwait, Israele e in parte anche la Spagna, la Cgia osserva come non sia da escludere che anche l'Italia debba puntare sull'utilizzo dei dissalatori. Certo, ricorda, "le controindicazioni non mancano: come l'elevato consumo di energia elettrica che contraddistingue questi impianti; l'impatto che queste strutture hanno sul paesaggio e i problemi di smaltimento dei prodotti chimici che sono utilizzati per desalinizzare l'acqua". Tuttavia, gli impianti di ultima generazione hanno, almeno in parte, superato molti di questi problemi ambientali. E sebbene i dissalatori in funzione nel nostro Paese siano di piccola dimensione, quelli realizzati nell'Isola del Giglio (GR), a Ustica (PA) e a Ponza (LT) hanno sin qui ottenuto dei risultati molto positivi. (Mge/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 03-AGO-24 10:00 NNNN
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