Vi ricordate quando il Messia all'assemblea generale dell'ONU diceva testualmente:
"Le sanzioni che abbiamo imposto a Mosca hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa, e sulla sua economia. L'impatto delle misure è destinato a crescere col tempo, anche perché alcune di esse entreranno in vigore solo nei prossimi mesi. Con un'economia più debole, sarà più difficile per la Russia reagire alle sconfitte che si accumulano sul campo di battaglia".
Oggi, in Europa, il gas costa circa quattro volte più che negli Stati Uniti, mettendo sotto pressione cittadini e imprese. Ma le conseguenze negative non sono finite: è probabile che nel 2025 le bollette continueranno a crescere.
L'industria pesante europea - già segnata dai recenti shock dei prezzi dell'energia - ridurrà l'uso del gas per anni nel tentativo di affrontare un periodo prolungato di costi elevati e margini ridotti. Un mercato del gas più ristretto nel 2025 potrebbe far aumentare ancora di più i costi energetici e acuire una deindustrializzazione già in atto con conseguenza di perdite di posti di lavoro.
Bloomberg scrive così: "L'industria pesante europea, segnata dai recenti shock dei prezzi dell'energia, probabilmente ridurrà l'uso del gas per anni per fronteggiare un periodo prolungato di costi elevati e scarsi profitti. Tra i settori più colpiti ci sono quelli ad alta intensità energetica, come quello dei fertilizzanti e dell'acciaio".
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