CGUE 2025-La sentenza emessa il 30 gennaio 2025 dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea riguarda il diritto dei medici di non raccomandare o somministrare il vaccino anti-COVID, a meno che non ci sia una prescrizione medica. La corte ha stabilito che i medici sono liberi di non raccomandare i vaccini se hanno dei dubbi sulla loro efficacia o sicurezza, senza che ciò comporti alcuna violazione delle loro obbligazioni professionali. Secondo la decisione, la somministrazione dei vaccini anti-COVID deve essere considerata su base individuale, in linea con la libertà professionale dei medici, che possono avere opinioni diverse sui benefici dei vaccini per ogni paziente, soprattutto se non sono completamente convinti della loro sicurezza o efficacia. La sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea del 30 gennaio 2025 ha un'importanza rilevante non solo per il diritto alla libertà di scelta dei medici in relazione ai vaccini, ma anche per le implicazioni pratiche su diversi fronti legali. 1. Lavoratori sospesi per non vaccinazione: La decisione potrebbe avere un impatto sui procedimenti legali relativi ai lavoratori che sono stati sospesi o licenziati per essersi rifiutati di vaccinarsi contro il COVID-19. In base alla sentenza, se la vaccinazione è stata imposta senza adeguata prescrizione medica, i lavoratori potrebbero avere un argomento legittimo per contestare la sospensione o la perdita del posto di lavoro, sostenendo che i loro diritti non sono stati rispettati e che non era giustificato obbligarli a vaccinarsi. 2. Danneggiati dalla vaccinazione anti-COVID: La sentenza potrebbe influenzare anche i casi di persone che affermano di essere state danneggiate dalla vaccinazione. Se i medici avevano il diritto di non raccomandare il vaccino a causa di dubbi sulla sua sicurezza, questo potrebbe fornire un fondamento giuridico per le richieste di risarcimento da parte dei danneggiati, sostenendo che la vaccinazione è stata promossa senza la necessaria supervisione e attenzione individuale. 3. Medici sospesi o radiati per posizioni critiche: Un altro effetto importante riguarda i medici che sono stati sospesi o radiati dagli ordini professionali per essersi opposti alle misure di vaccinazione. La Corte di Giustizia ha chiarito che i medici hanno il diritto di esprimere il loro giudizio professionale, inclusi dubbi sull'efficacia e la sicurezza dei vaccini, il che potrebbe giustificare il reintegro di alcuni professionisti o il riesame delle sanzioni a loro carico. In generale, questa sentenza potrebbe aprire la strada a una serie di azioni legali relative alla gestione delle politiche sanitarie durante la pandemia e alle possibili violazioni dei diritti individuali, non solo per i lavoratori e i medici, ma anche per chi ha subito danni fisici o psicologici dalla campagna di vaccinazione.

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