da Enrico Corti
| 11:37 (3 ore fa) |
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La Cina, Trump, la Meloni, l’Architetto Fuksass e Lilli Gruber
Il famoso Architetto Massimiliano Fuksass ha conosciuto bene la Cina, almeno dal 2008 al 2015 con la progettazione e la ricostruzione del prestigioso terremotato Centro Culturale di Chengdu; poi della Guosen Tower; indi del Terminal 3 dell’aeroporto internazionale Bao’an e del grande aeroporto internazionale hub di Shenzhen; tutti lavori affidatigli tramite concorsi internazionali.
Fuksas ha pertanto motivo di ricavarne un riflessivo pensiero autonomo; che ritengo utile sviluppare e far conoscere pubblicamente; l’intellettuale “ha innanzitutto elogiato questa nazione per la sicurezza e la serenità prodotta in quanto governata efficientemente; con progetti innovativi e capacità industriali enormi.
Rispetto alle democrazie occidentali, lente come lumache anche per questo in crisi, il sistema Cina corre come un treno; la costruzione dell’enorme aeroporto hub di Shenzhen è stato pensato, progettato e realizzato in soli tre anni.
Diversamente; in occidente la politica si è sovrapposta sull’economia e sullo sviluppo sociale sviluppando il sistema delle disuguaglianze; così al potere governativo sono arrivati i Tycon quali concentrati di potere; creatori di conflitti d’interessi speculativi e corruttivi; iniziando in questo modo lo spappolamento della democrazia partecipativa morta perchè ora le regole e le leggi sono modulate dai potentati economici.
I ceti e le classi che erano l’anima della democrazia si sono fatte sparire della scena; ciò ha generato paura e contagi della dottrina dell’odio; da ciò l’amalgamarsi tra patriottismi e corse al riarmo per nuove guerre; stati d’’animo che, dice Fuksas, non ho percepito in Cina, nella cui nazione si è iniziato a parlare di transizione ecologica già nel 1966; cosicché oggi a Pechino gli autobus circolanti sono tutti elettrici.“
Di converso, in
occidente si sta ancora discutendo sull’impatto che ciò può avere con gli
interessi delle industrie private; in Italia il Governo (Ministri Tajani e Urso
in testa), propongono di affrontare le crisi industriali attraverso riconversioni
in industrie delle armi; con le moderne fazioni liberal-progressisti-
Donald Trump distrugge la stessa “democrazia elitaria liberale“ e dichiara la guerra commerciale mondiale; l’Italia deve necessariamente nuovi mercati; la patriottica ma la sovranista Presidente Giorgia Meloni si reca dal commilitone politico tacendo sui dazi, dicendo si al 2% del bilancio per le armi e all’acquisto del costoso gas liquido americano; il tutto in funzione di alleata di Trump contro la Cina; il massimo dei paradossi.
Al cospetto della giornalista TV Lilli Gruber, l’architetto Fuksas ha avuto l’occasione di spiegare il suo autonomo pensiero sulla Cina; ma la paladina della democrazia “identitaria occidentale“ distrutta (senza che lei se ne accorgesse malgrado la sua ipocritica denuncia formale di bullismo Trumpiano), ma a Fuksas gli è stato proibito con la tradizionale forma diversiva, eversiva, becera e stupida osservazione sul tema; “in Cina vige una dittatura autocratica, quindi zittisce l’ospite“; forma più da ponteficatrice laica classista da intervistatrice; norma questa marchio di fabbrica teutonico della sudtirolese Lilli Gruber.
Enrico Corti
18 aprile 2025
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