L’ultimo giapponese
Di Marco Travaglio
L’altra sera mi mozzicavo i pugni per non poter fermare le rotative mentre Federico Fubini, a Otto e mezzo, sconvolgeva il mondo con uno dei suoi scoop: “I russi non hanno più i mezzi corazzati, fanno gli assalti coi motorini sotto i droni, mandano i muli nelle retrovie” e “sono ridotti a tal punto che in Jacuzia c’è il programma ‘Cambia Vita’ rivolto agli homeless, che sono tutti alcolizzati, per entrare nell’esercito… Non è vero che l’Ucraina sta perdendo”. Ora, Fubini è non solo il vicedirettore del Corriere (che peraltro gli rema contro raccontando che “Kiev è a corto di Patriot e i missili russi bucano le sue difese”, “i russi sono cinque contro uno”, “50 mila russi per sfondare a Sumy: rischio offensiva estiva su tre direttrici”). Ma è anche la punta di lancia della famosa Task Force europea anti-fake news: quindi ogni sua parola è vangelo.
Già sapevamo, grazie al Corriere e alle altre gazzette atlantiste, che da 39 mesi Putin e l’economia russa hanno le ore contate e le truppe di Mosca combattono “senza calzini”, “senza divise”, “senza munizioni”, “senza razzi”, “senza missili”, “con le pale del 1869” e “usano le dita come baionette”, mentre i chip dei carri armati li rubano da “lavatrici, refrigeratori e tiralatte elettrici”. Il che già faceva ben sperare, anche se non si capiva cosa aspettassero ad arrendersi. Ma ora che han finito anche i tank, sostituiti con motorini e muli, e soprattutto i soldati, quasi tutti morti (gli ucraini invece sono invulnerabili e dunque ansiosi di arruolarsi) e rimpiazzati con homeless ubriachi fradici, la speranza diventa certezza: abbiamo vinto. Resta solo da spiegare perché: 1) gli euro-vip vanno e vengono da Kiev progettando di inviarle altre armi senza averle e financo truppe, temendo un tracollo definitivo non per i russi, ma per gli ucraini (pretattica?); 2) l’Ucraina non s’è ancora ripresa le cinque regioni annesse dai russi e ha pure perduto le aree che aveva invaso a Kursk (una finta per disorientare il nemico?); 3) centinaia di migliaia di ucraini scappano dalla leva e dal fronte, mentre Mosca seguita a inviare truppe fresche (tutti clochard jacuzi avvinazzati a dorso di mulo o sul Ciao Piaggio?); 4) a reclamare garanzie contro future invasioni sono Zelensky e i Volenterosi, non Putin. Ma soprattutto: che bisogno c’è di buttare 800 miliardi per riarmarci fino ai denti indebitandoci fino al collo? Se la Russia è già ridotta ai motorini e ai muli con qualche superciuck contro un solo esercito, figurarsi come potrebbe affrontare i 32 della Nato invadendo l’Europa. Quindi sia chiaro: noi stiamo con Fubini, ultimo giapponese nella jungla. Spicciamoci a dichiarare vittoria e a metterla nero su bianco, prima che qualcuno ci ripensi. Così risparmiamo un sacco di soldi pubblici, ché lui fra l’altro ci tiene tanto.
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