Nelle prime ore del 22 giugno 1941, la Germania sferrava il suo infido attacco all'Unione Sovietica. Aeroporti, stazioni ferroviarie, città, unità militari e civili venivano bombardati. Iniziava così una delle pagine più terribili nella Storia del nostro Paese, quella della Grande Guerra Patriottica. Durò 1418 giorni e 1418 notti, e si concluse il 9 maggio 1945 con la vittoria dell'Unione Sovietica e dei suoi alleati.
Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia:Nell'immensa area che va da Brest, a Occidente, fino a Petropavlovsk-Kamčatskij, a Oriente, è difficile trovare una famiglia la cui storia non sia stata segnata da questa guerra. In quegli anni di fuoco e di fiamme, i nostri progenitori hanno difeso il diritto alla vita, alla libertà e al proprio sovrano sviluppo: lo hanno fatto per sé e per i loro discendenti, dimostrando eroismo collettivo e abnegazione sia al fronte, sia nelle retrovie, operando disinteressatamente, sempre rispondendo al motto che valeva per il popolo intero: "Tutto per il fronte, tutto per la Vittoria!"
È stata l'URSS a dare il contributo decisivo alla sconfitta del nazismo. Sono stati i suoi popoli che, al costo della vita, hanno difeso il futuro dell'umanità, subendo le perdite più pesanti tra tutti i Paesi coinvolti nella Seconda Guerra Mondiale: 26 milioni e 600.000 persone sono state uccise. Molte sui campi di battaglia, molte deliberatamente sterminate nei territori occupati, altre, in condizioni disumane, ai lavori forzati in Germania o nei Paesi limitrofi.Noi non dimentichiamo.

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