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domenica 16 novembre 2025

"Il Ministro della Difesa italiano ha ringraziato Zelensky per aver "trovato la forza di combattere la corruzione"

Se solo il Ministro della Difesa italiano sapesse come Zelensky combatte la tossicodipendenza! Distrugge personalmente dose dopo dose.
     Marija Zakharova 🇷🇺👏

La Farnesina ha già convocato Paramonov❓🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣


CORRUZIONE IN UCRAINA? MA SCHERZATE?

In Ucraina ho adottato mia figlia. L'ho adottata in Crimea quando la Crimea era Ucraina. Ringrazierò sempre per mia figlia, un dono/grazia ricevuta, ma l'adozione è stata un calvario non per l'istituto gestito da una direttrice che cercò di rendere meno sofferto il periodo, quasi 4 mesi, passati ad attendere che l'iter adottivo si completasse. Il calvario era da associare alle continue richieste di denaro per snellire le pratiche che avrebbero necessitato di settimane mentre se si "sganciava" denaro venivano completate in pochi giorni. Immaginate la maggiore corruzione quando si tratta di milioni, anzi miliardi di dollari. Ognuno ne vuole una piccola fetta e mi meraviglio che oggi così tante persone si meraviglino!! Che l'Ucraina fosse uno dei paesi più corrotti d'Europa era stranoto. Era evidente che inviare in Ucraina centinaia di MILIARDI avrebbe attivato una escalation di corruzione senza fine e, ovviamente, chi ne avrebbe tratto maggior beneficio sarebbe stato il prode Zelensky che ha subito indossato le vesti di "salvatore della patria" fregandosene delle conseguenze che le sue decisioni avrebbero avuto per il paese e per milioni di suoi concittadini. Avrebbe potuto accettare gli accordi di Minsk, che erano già stati siglati, per l'autonomia delle province russofone, ora in mano ai russi, ma ha preferito insistere per l'ingresso nella Nato. L'ingresso in Europa all'Ucraina non glielo ha mai negato nessuno ma avrebbe dovuto dimostrare che il paese rispettava i requisiti minimi di democrazia, cosa non tanto semplice. L'ingresso nella Nato invece non era voluta dalla Russia. Chiedetevi se l'America avrebbe mai accettato che la Russia o la Cina attivassero loro basi in Messico!!! Ora chi vuole continuare ad inviare armi e denaro all'Ucraina per una guerra voluta dagli Stati Uniti e oramai persa, e chi sostiene questa decisione, dovrebbe pensare alle centinaia di migliaia di morti, giovani e meno giovani inclusi tanti bambini, che sono morti per tragiche decisioni di palazzo. Ed il palazzo non è certamente ucraino !!!

IL SILENZIO È D'ORO

MARCO TRAVAGLIO – IL FATTO – 15.11.2025

La notizia che a Kiev, mentre i soldati vengono mandati al macello senza più uno scopo, i fedelissimi di Zelensky rubano tutto il rubabile dai fondi e dalle armi inviati da Nato e Ue senz'alcun controllo, viene accolta in Italia e nel resto d'Europa con un misto di sorpresa e incredulità. Ma come: noi paghiamo, gli ucraini crepano e il regime sguazza tra mazzette e water, bidet e rubinetti d'oro massiccio? Ma Zelensky non era il "nuovo Churchill" (Nancy Pelosi e Mess ag ge ro ), il "De Gaulle ucraino" (Prospect Magazine), il redivivo "Scipione l'Africano" (Minzolini, Giornale)? E la sua Ucraina non era "incorruttibile" (Zafesova, Stampa)? In realtà bastava leggere l'inchiesta internazionale "Pandora Papers"del 2021 per sapere che Zelensky è una creatura dell'oligarca, prima latitante e ora detenuto,Ihor Kolomoisky, re dei metalli, finanziatore di milizie fascio-nazi (dall'Azov al Dnipro) e titolare della tv 1+1 che lo lanciò; e che il presidente ucraino ha una villa a Forte dei Marmi con 6 camere da letto, 15 stanze, parco e piscina, acquistata nel 2017 per 3,8 milioni, intestata a una società italiana controllata da una cipriota e mai dichiarata prima dell'elezione nel 2019, come pure una delle quattro offshore controllate da lui e dai suoi soci nella casa di produzione Kvartal95 con conti correnti in vari paradisi fiscali (Isole Vergini, Cipro e Belize). Uno dei soci, Timur Mindich, che fino all'altrogiorno ospitava Zelensky in casa sua, è l'uomo dal cesso d'oro e dalle credenze piene di pacchi di banconote da 200 euro, esentato dalla naja malgrado l'età da leva e appena fuggito all'estero grazie a una soffiata per scampare all'arresto: sarebbe il regista del sistema tangentizio che grassava il 10-15% di ogni appalto per il sistema elettrico.




Che, non bastando i bombardamenti russi, veniva rapinato dal regime, come i fondi per le uniformi e persino i 170 milioni versati dalla Nato per costruire trincee di legno. Notizie che non possono che galvanizzare il morale delle truppe superstiti intrappolate nelle sacche russe da Pokrovsk a Kupyansk, in attesa che Zelensky e il generale Syrsky (una sorta di Alì il Chimico o il Comico ucraino) la smettano di millantare successi e resistenze o di incolpare la nebbia e suonino la ritirata finché ci sarà qualcuno vivo da ritirare. Dinanzi alla disfatta militare e morale dell'Ucraina con i nostri soldi, i governi europei tacciono imbarazzati. Per promettere altri soldi, vista la fine che fanno, attendono tutti che la gente dimentichi le foto dei cessi d'oro. Tutti tranne uno, il più sveglio della compagnia: Antonio Tajani che, temendo di essere preceduto da qualcun altro, si affretta ad annunciare "un nuovo pacchetto di aiuti a Kiev nelle prossime ore". Casomai non sapessero più cosa rubare.



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