Cgil, pensione più lontana per chi guadagna meno di 12.551 euro
Circa 5 milioni di persone non raggiungono in minimale contributivo
(ANSA) - ROMA, 09 DIC - L'aumento di tre mesi per l'accesso
alla pensione nel 2028, previsto sulla base della crescita
dell'aspettativa di vita, non basterà per chi ha una
retribuzione inferiore al minimale contributivo, pari a 12.551
euro nel 2025. Per questi lavoratori impegnati con contratti
part time, contratti a termine e bassi salari potrebbero essere
necessari dal 2028 cinque mesi di lavoro in più invece che tre.
Lo sottolinea la Cgil in una ricerca sulle ricadute delle norme
introdotte con la legge di Bilancio (sulla base dell'aumento
automatico dei requisiti per la pensione previsto a fronte
dell'aspettativa di vita) sul sistema previdenziale. Potrebbero essere coinvolti in questa situazione, secondo la
Cgil, circa il 29% dei lavoratori con almeno una giornata di
lavoro retribuito nel settore privato nel 2024, oltre 5,1
milioni di persone. "Si tratta - scrive il sindacato -
soprattutto di donne e giovani, proprio coloro che subiranno le
conseguenze peggiori dell'aumento automatico dei requisiti
legato all'aspettativa di vita". "La nostra analisi, basata sui dati dell'Osservatorio Inps
sulle retribuzioni — spiega Ezio Cigna, responsabile delle
politiche previdenziali della Cgil nazionale — dimostra che dal
2028 chi ha retribuzioni basse dovrà lavorare settimane e mesi
in più solo per "recuperare" l'incremento di tre mesi deciso da
questo Esecutivo. Con 5.000 euro annui, ad esempio, per ottenere
i 3 mesi aggiuntivi previsti serviranno quasi 2 mesi di lavoro
in più; nel 2040, per compensare l'ulteriore incremento, ne
serviranno oltre 7; nel 2050 si arriverà a un anno e un mese in
più di lavoro, perché ogni 20 mesi lavorati ne varranno solo 12
ai fini della pensione». (ANSA).
09/12/2025 15:19
Cgil, pensione più lontana per chi guadagna meno di 12.551 euro (2)
(ANSA) - ROMA, 09 DIC - La simulazione, spiega la Cgil,
"evidenzia effetti rilevanti anche su redditi leggermente
superiori "ma comunque inferiori a 12.551 euro.. "Per chi
percepisce 8.000 euro l'anno — prosegue Cigna — i 3 mesi in più
del 2028 significano circa un mese e una settimana aggiuntivi di
lavoro; nel 2029, con l'aumento a 5 mesi, serviranno almeno
altri due mesi; nel 2040, per recuperare i 13 mesi stimati di
aumento dei requisiti, saranno necessari quasi 5 mesi di lavoro
ulteriore; e nel 2050, con 23 mesi in più previsti, si dovranno
aggiungere oltre 8 mesi di lavoro ai 13 mesi già stimati». La Cgil segnala che la situazione peggiora a fronte della
caduta del potere d'acquisto dei salari determinata
dall'inflazione registrata dopo la pandemia non ancora
recuperata con gli aumenti contrattuali. "Il minimale
contributivo, spiega la ricerca, è cresciuto del 14,9% tra il
2022 e il 2025 (e salirà secondo le stime del 16,5% tra il 2022
e il 2026), molto più dei salari. Era infatti a 10.928 euro nel
2022. «Questo comporta, spiega Cigna, che anche chi lavora tutto
l'anno perde settimane di contributi utili» spiega ancora Cigna,
a retribuzione invariata, dal 2023 al 2026 un lavoratore può
perdere 22 settimane, oltre 5 mesi e mezzo di pensione futura
cancellati pur avendo lavorato ogni singolo giorno». Il dato
riguarda prevalentemente chi è in part time e lavora quindi con
un orario ridotto su base giornaliera o su base mensile come ad
esempio i lavoratori delle mense scolastiche. L''articolo 43
della Legge di Bilancio - sottolinea la segretaria confederale
Lara Ghiglione - conferma l'aumento dei requisiti e si andrà in
pensione più tardi, scaricando la sostenibilità del sistema su
chi ha meno tutele e guadagna meno, spesso giovani e donne in
part time". Siamo di fronte a una scelta politica che aggrava le
disuguaglianze» prosegue Ghiglione. «La pensione non può
diventare un privilegio per pochi. Chi ha svolto lavori più
poveri, precari e pesanti deve poter andare in pensione prima,
non dopo. Invece questo Governo fa l'esatto contrario. Anche per
queste ragioni il 12 dicembre saremo in sciopero in tutta Italia
per chiedere sanità pubblica, politiche industriali e
occupazione stabile, salari dignitosi e pensioni giuste e una
vera riforma del sistema previdenziale". (ANSA).
09/12/2025 15:21
Nessun commento:
Posta un commento