SICUREZZA : CDM STANZIA 345 MLN PER COMPARTO, OK DA SINDACATI =
(AGI) - Roma, 23 mar. - Il Consiglio dei ministri ha approvato
un decreto-legge che consente l'erogazione di 345 milioni di
euro, nel triennio, al personale delle Forze armate, dell'Arma
dei carabinieri, della Guardia di finanza, della Polizia di
Stato, dei Vigili del fuoco, del Corpo forestale e della
Polizia penitenziaria. Le risorse si aggiungono ai 160 milioni
gia' disponibili.
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha sottolineato
come la norma preveda che vengano "utilizzati fondi per 80
milioni gia' stanziati a cui si aggiungono 115 destinati ad
altre cause per due anni, mentre per il terzo anno si disporra'
di 115 mln". Fondi che potranno anche aumentare: "Questi soldi
potranno diventare di piu' - ha detto il ministro - se ci sara'
una riduzione delle spese per le missioni internazionali, a cui
puo' corrispondere un aumento del prelievo dei fondi della
Giustizia dei beni confiscati alla mafia".
Il Consiglio ha anche preso atto della proposta dei
ministri La Russa e Maroni di procedere quanto prima alla
predisposizione di un disegno di legge delega per il riordino
dei ruoli e delle carriere del comparto sicurezza e difesa.
Un "risultato positivo", cosi' i sindacati del comparto
sicurezza definiscono il decreto approvato oggi dal Consiglio
dei ministri. "Prendiamo atto che il Governo, dopo le nostre
manifestazioni, da ultime quelle di Arcore del 14 marzo scorso
e oggi di Roma, sia passato dalle promesse ai fatti approvando
un decreto che interviene per tamponare in parte i gravi
effetti dei tagli lineari sulle voci e le materie afferenti la
specificita' del personale del comparto sicurezza e difesa e
soccorso pubblico e' un risultato positivo, che va attribuito
soprattutto alla tenacia degli operatori e delle organizzazioni
sindacali che hanno condotto una mobilitazione incisiva, ma
questo non puo' far venir meno una riforma, quella delle
carriere, essenziale per la professionalita' degli operatori e
l'efficienza dell'amministrazione". (AGI)
Cav
231833 MAR 11
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mercoledì 23 marzo 2011
Ministero dello sviluppo economico Ris. 8-3-2011 n. 43282 Decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 - Articolo 71, comma 6, lett. c) - Quesito in materia di requisiti professionali per il commercio di prodotti alimentari e per la somministrazione di alimenti e bevande - Diploma di Liceo Scientifico. Emanata dal Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica, Divisione IV - Promozione della concorrenza.
Ris. 8 marzo 2011, n. 43282 (1).
Decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 - Articolo 71, comma 6, lett. c) - Quesito in materia di requisiti professionali per il commercio di prodotti alimentari e per la somministrazione di alimenti e bevande - Diploma di Liceo Scientifico.
(1) Emanata dal Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica, Divisione IV - Promozione della concorrenza.
Si fa riferimento alla mail (....) con la quale codesto Comune chiede se il diploma di Liceo Scientifico possa considerarsi requisito valido per il commercio di prodotti alimentari e per la somministrazione di alimenti e bevande.
Al riguardo, la scrivente Direzione generale, verificato che tra le materie oggetto del corso di studio non ce n’è alcuna riferibile direttamente agli alimenti, né alla preparazione e manipolazione dei medesimi, non può ritenere valido il titolo in questione.
Il Direttore generale
Gianfrancesco Vecchio
D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59, art. 71
Decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 - Articolo 71, comma 6, lett. c) - Quesito in materia di requisiti professionali per il commercio di prodotti alimentari e per la somministrazione di alimenti e bevande - Diploma di Liceo Scientifico.
(1) Emanata dal Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica, Divisione IV - Promozione della concorrenza.
Si fa riferimento alla mail (....) con la quale codesto Comune chiede se il diploma di Liceo Scientifico possa considerarsi requisito valido per il commercio di prodotti alimentari e per la somministrazione di alimenti e bevande.
Al riguardo, la scrivente Direzione generale, verificato che tra le materie oggetto del corso di studio non ce n’è alcuna riferibile direttamente agli alimenti, né alla preparazione e manipolazione dei medesimi, non può ritenere valido il titolo in questione.
Il Direttore generale
Gianfrancesco Vecchio
D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59, art. 71
Ministero dello sviluppo economico Ris. 23-2-2011 n. 33310 Art. 71, comma 2 del D.Lgs. n. 59/2010 - Requisiti morali per l’apertura di un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande. Emanata dal Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica, Divisione IV - Promozione della concorrenza.
Ris. 23 febbraio 2011, n. 33310 (1).
Art. 71, comma 2 del D.Lgs. n. 59/2010 - Requisiti morali per l’apertura di un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande.
(1) Emanata dal Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica, Divisione IV - Promozione della concorrenza.
Codesto Comune, con nota (…), richiama all’art. 71 del D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59, il quale elenca le condizioni ostative all’avvio dell’attività commerciale.
Nello specifico richiama il comma 1 che prevede che:
«Non possono esercitare l'attività commerciale di vendita e di somministrazione:
a) coloro che sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, salvo che abbiano ottenuto la riabilitazione;
b) coloro che hanno riportato una condanna, con sentenza passata in giudicato, per delitto non colposo, per il quale è prevista una pena detentiva non inferiore nel minimo a tre anni, sempre che sia stata applicata, in concreto, una pena superiore al minimo edittale;
c) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna a pena detentiva per uno dei delitti di cui al Libro II, Titolo VI, Capo II del codice penale, ovvero per ricettazione, riciclaggio, insolvenza fraudolenta, bancarotta fraudolenta, usura, rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione;
d) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna per reati contro l'igiene e la sanità pubblica, compresi i delitti di cui al Libro II, Titolo VI, Capo II del codice penale;
e) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, due o più condanne, nel quinquennio precedente all'inizio dell'esercizio dell'attività, per delitti di frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti previsti da leggi speciali;
f) coloro che sono sottoposti a una delle misure di prevenzione di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, o nei cui confronti sia stata applicata una delle misure previste dalla legge 31 maggio 1965, n. 575, ovvero a misure di sicurezza non detentive».
Codesto Comune richiama, altresì, il comma 2 che prevede che: «Non possono esercitare l'attività di somministrazione di alimenti e bevande coloro che si trovano nelle condizioni di cui al comma 1, o hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna per reati contro la moralità pubblica e il buon costume, per delitti commessi in stato di ubriachezza o in stato di intossicazione da stupefacenti; per reati concernenti la prevenzione dell'alcolismo, le sostanze stupefacenti o psicotrope, il gioco d'azzardo, le scommesse clandestine, per infrazioni alle norme sui giochi».
In ultimo, cita il comma 3 che prevede che:
«Il divieto di esercizio dell'attività, ai sensi del comma 1, lettere b), c), d), e) e f) permane per la durata di cinque anni a decorrere dal giorno in cui la pena è stata scontata. Qualora la pena si sia estinta in altro modo, il termine di cinque anni decorre dal giorno del passaggio in giudicato della sentenza, salvo riabilitazione».
Con riferimento alle predette disposizioni, codesto Comune chiede di conoscere se il divieto di cui al comma 2 dell’art. 71 sia da ritenersi permanente o sia ammessa anche in tal caso la possibilità di esercizio dell’attività di somministrazione, previo ottenimento di formale riabilitazione ai sensi dell’art. 178 del codice penale.
Al riguardo, la scrivente Direzione generale fa presente quanto segue.
Le condizioni ostative elencate al citato art. 71, comma 1, si applicano sia ai soggetti che intendono avviare un’attività di vendita nel settore alimentare, che ai soggetti che intendono avviare un’attività nel settore della somministrazione di alimenti e bevande.
Le condizioni elencate al successivo comma 2 si applicano solo ai soggetti che intendono avviare l’attività nel settore della somministrazione di alimenti e bevande e sono aggiuntive rispetto a quelle elencate al comma 1.
Peraltro, va altresì osservato che la scelta di suddividere in due diversi commi i reati ostativi per ambedue le attività in questione, da quelli riferibili alla sola attività di somministrazione, è con tutta evidenza collegata non alla diversa gravità dei reati (che potrebbe al limite giustificare una diversa durata nel tempo degli effetti ostativi), bensì esclusivamente alla specificità dei reati di cui al comma 2 rispetto alle problematiche proprie dell’attività di somministrazione.
Premesso quanto sopra, risulterebbe non rispondente a criteri di equità applicare la previsione di cui al comma 3 soltanto al verificarsi delle condizioni ostative elencate al comma 1.
In tal caso, infatti, si determinerebbe una disparità di trattamento non giustificabile tra i soggetti aspiranti all’esercizio dell’attività di vendita e quelli aspiranti alla somministrazione.
Considerato, poi, che le condizioni ostative di cui al comma 2 dell’art. 71 sono aggiuntive rispetto alle fattispecie elencate al comma 1, considerarle a carattere permanente non risponderebbe alla ratio della disposizione nel suo complesso, né ai criteri della delega esercitata con il predetto decreto legislativo, che non avrebbero consentito di aggravare in tal modo i requisiti di accesso all’attività di somministrazione, rispetto a quelli precedentemente vigenti
Di conseguenza, la Scrivente ritiene ammissibile la possibilità di applicare l’istituto della riabilitazione di cui all’art. 178 del Codice penale o il decorso dei cinque anni, previsti dal comma 3 dell’art. 71, anche in presenza delle condizioni ostative di cui al comma 2.
La presente nota è inviata al Ministero della giustizia, che è pregato di far conoscere eventuali e ulteriori determinazioni.
Il Direttore generale
Gianfrancesco Vecchio
c.p. art. 178
c.p. art. 438
D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59, art. 71
L. 27 dicembre 1956, n. 1423
L. 31 maggio 1965, n. 575
Art. 71, comma 2 del D.Lgs. n. 59/2010 - Requisiti morali per l’apertura di un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande.
(1) Emanata dal Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica, Divisione IV - Promozione della concorrenza.
Codesto Comune, con nota (…), richiama all’art. 71 del D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59, il quale elenca le condizioni ostative all’avvio dell’attività commerciale.
Nello specifico richiama il comma 1 che prevede che:
«Non possono esercitare l'attività commerciale di vendita e di somministrazione:
a) coloro che sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, salvo che abbiano ottenuto la riabilitazione;
b) coloro che hanno riportato una condanna, con sentenza passata in giudicato, per delitto non colposo, per il quale è prevista una pena detentiva non inferiore nel minimo a tre anni, sempre che sia stata applicata, in concreto, una pena superiore al minimo edittale;
c) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna a pena detentiva per uno dei delitti di cui al Libro II, Titolo VI, Capo II del codice penale, ovvero per ricettazione, riciclaggio, insolvenza fraudolenta, bancarotta fraudolenta, usura, rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione;
d) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna per reati contro l'igiene e la sanità pubblica, compresi i delitti di cui al Libro II, Titolo VI, Capo II del codice penale;
e) coloro che hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, due o più condanne, nel quinquennio precedente all'inizio dell'esercizio dell'attività, per delitti di frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti previsti da leggi speciali;
f) coloro che sono sottoposti a una delle misure di prevenzione di cui alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, o nei cui confronti sia stata applicata una delle misure previste dalla legge 31 maggio 1965, n. 575, ovvero a misure di sicurezza non detentive».
Codesto Comune richiama, altresì, il comma 2 che prevede che: «Non possono esercitare l'attività di somministrazione di alimenti e bevande coloro che si trovano nelle condizioni di cui al comma 1, o hanno riportato, con sentenza passata in giudicato, una condanna per reati contro la moralità pubblica e il buon costume, per delitti commessi in stato di ubriachezza o in stato di intossicazione da stupefacenti; per reati concernenti la prevenzione dell'alcolismo, le sostanze stupefacenti o psicotrope, il gioco d'azzardo, le scommesse clandestine, per infrazioni alle norme sui giochi».
In ultimo, cita il comma 3 che prevede che:
«Il divieto di esercizio dell'attività, ai sensi del comma 1, lettere b), c), d), e) e f) permane per la durata di cinque anni a decorrere dal giorno in cui la pena è stata scontata. Qualora la pena si sia estinta in altro modo, il termine di cinque anni decorre dal giorno del passaggio in giudicato della sentenza, salvo riabilitazione».
Con riferimento alle predette disposizioni, codesto Comune chiede di conoscere se il divieto di cui al comma 2 dell’art. 71 sia da ritenersi permanente o sia ammessa anche in tal caso la possibilità di esercizio dell’attività di somministrazione, previo ottenimento di formale riabilitazione ai sensi dell’art. 178 del codice penale.
Al riguardo, la scrivente Direzione generale fa presente quanto segue.
Le condizioni ostative elencate al citato art. 71, comma 1, si applicano sia ai soggetti che intendono avviare un’attività di vendita nel settore alimentare, che ai soggetti che intendono avviare un’attività nel settore della somministrazione di alimenti e bevande.
Le condizioni elencate al successivo comma 2 si applicano solo ai soggetti che intendono avviare l’attività nel settore della somministrazione di alimenti e bevande e sono aggiuntive rispetto a quelle elencate al comma 1.
Peraltro, va altresì osservato che la scelta di suddividere in due diversi commi i reati ostativi per ambedue le attività in questione, da quelli riferibili alla sola attività di somministrazione, è con tutta evidenza collegata non alla diversa gravità dei reati (che potrebbe al limite giustificare una diversa durata nel tempo degli effetti ostativi), bensì esclusivamente alla specificità dei reati di cui al comma 2 rispetto alle problematiche proprie dell’attività di somministrazione.
Premesso quanto sopra, risulterebbe non rispondente a criteri di equità applicare la previsione di cui al comma 3 soltanto al verificarsi delle condizioni ostative elencate al comma 1.
In tal caso, infatti, si determinerebbe una disparità di trattamento non giustificabile tra i soggetti aspiranti all’esercizio dell’attività di vendita e quelli aspiranti alla somministrazione.
Considerato, poi, che le condizioni ostative di cui al comma 2 dell’art. 71 sono aggiuntive rispetto alle fattispecie elencate al comma 1, considerarle a carattere permanente non risponderebbe alla ratio della disposizione nel suo complesso, né ai criteri della delega esercitata con il predetto decreto legislativo, che non avrebbero consentito di aggravare in tal modo i requisiti di accesso all’attività di somministrazione, rispetto a quelli precedentemente vigenti
Di conseguenza, la Scrivente ritiene ammissibile la possibilità di applicare l’istituto della riabilitazione di cui all’art. 178 del Codice penale o il decorso dei cinque anni, previsti dal comma 3 dell’art. 71, anche in presenza delle condizioni ostative di cui al comma 2.
La presente nota è inviata al Ministero della giustizia, che è pregato di far conoscere eventuali e ulteriori determinazioni.
Il Direttore generale
Gianfrancesco Vecchio
c.p. art. 178
c.p. art. 438
D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59, art. 71
L. 27 dicembre 1956, n. 1423
L. 31 maggio 1965, n. 575
Sicurezza: sindacati, bene decreto ma garanzie per carriere - 'governo tampona in parte effetti tagli'
SICUREZZA:SINDACATI, BENE DECRETO MA GARANZIE PER CARRIERE
(ANSA) - ROMA, 23 MAR - I sindacati prendono atto con
soddisfazione del decreto sui fondi per il comparto sicurezza ma
chiedono garanzie per il riordino delle carriere.
''Prendiamo atto - dicono i sindacati SIAP, SILP CGIL, COISP,
ANFP, UIL Penitenziari,FP-CGIL,UIL PA e Confsal - che il
Governo, dopo le nostre manifestazioni, sia passato dalle
promesse ai fatti approvando un decreto che interviene per
tamponare in parte i gravi effetti dei tagli lineari sulle voci
e le materie afferenti la specificit… del personale del comparto
sicurezza e difesa e soccorso pubblico''. ''E' un risultato
positivo - aggiungono - anche in considerazione del fatto che
ancora ieri, nella riunione a Palazzo Chigi con il
Sottosegretario Gianni Letta, non era stata data alcuna garanzia
certa''. Secondo i sindacati ''questo risultato va attribuito
soprattutto alla tenacia degli operatori e delle organizzazioni
sindacali che hanno condotto una mobilitazione incisiva, senza
alcuna ambiguit… e subalternit… e non certamente a chi ha deciso
di stare a casa abbandonando la campagna di mobilitazione''.
''Resta ferma - proseguono - la nostra richiesta di garanzie
circa il permanere del finanziamento e della relativa legge
delega per il riordino delle carriere degli operatori del
comparto sicurezza e difesa. Infatti, come Š gi… successo con i
giorni di malattia, gli operatori anche questa volta pagano con
le loro risorse i provvedimenti del Governo, ma questo non pu•
far venir meno una riforma, quella delle carriere, essenziale
per la professionalit… degli operatori e l'efficienza
dell'amministrazione''.
AU
23-MAR-11 17:34 NNNN
(ANSA) - ROMA, 23 MAR - I sindacati prendono atto con
soddisfazione del decreto sui fondi per il comparto sicurezza ma
chiedono garanzie per il riordino delle carriere.
''Prendiamo atto - dicono i sindacati SIAP, SILP CGIL, COISP,
ANFP, UIL Penitenziari,FP-CGIL,UIL PA e Confsal - che il
Governo, dopo le nostre manifestazioni, sia passato dalle
promesse ai fatti approvando un decreto che interviene per
tamponare in parte i gravi effetti dei tagli lineari sulle voci
e le materie afferenti la specificit… del personale del comparto
sicurezza e difesa e soccorso pubblico''. ''E' un risultato
positivo - aggiungono - anche in considerazione del fatto che
ancora ieri, nella riunione a Palazzo Chigi con il
Sottosegretario Gianni Letta, non era stata data alcuna garanzia
certa''. Secondo i sindacati ''questo risultato va attribuito
soprattutto alla tenacia degli operatori e delle organizzazioni
sindacali che hanno condotto una mobilitazione incisiva, senza
alcuna ambiguit… e subalternit… e non certamente a chi ha deciso
di stare a casa abbandonando la campagna di mobilitazione''.
''Resta ferma - proseguono - la nostra richiesta di garanzie
circa il permanere del finanziamento e della relativa legge
delega per il riordino delle carriere degli operatori del
comparto sicurezza e difesa. Infatti, come Š gi… successo con i
giorni di malattia, gli operatori anche questa volta pagano con
le loro risorse i provvedimenti del Governo, ma questo non pu•
far venir meno una riforma, quella delle carriere, essenziale
per la professionalit… degli operatori e l'efficienza
dell'amministrazione''.
AU
23-MAR-11 17:34 NNNN
SICUREZZA: SINDACATI POLIZIA, GOVERNO TAMPONA IN PARTE EFFETTI TAGLI =
Roma, 23 mar. - (Adnkronos) - "Prendiamo atto che il governo,
dopo le nostre manifestazioni, da ultime quelle di Arcore del 14 marzo
e quella di oggi a Roma, sia passato dalle promesse ai fatti
approvando un decreto che interviene per tamponare in parte i gravi
effetti dei tagli lineari sulle voci e le materie afferenti la
specificita' del personale del comparto sicurezza e difesa e soccorso
pubblico". E quanto affermano, in una nota congiunta le sigle
sindacali di polizia - Siap, Silp per la Cgil, Coisp, Anfp - polizia
penitenziaria - Uil Penitenziari e Fp-Cgil - Corpo forestale dello
Stato - Fp-Cgil e Uil Pa - e Vigili del Fuoco (Confsal).
"E' un risultato positivo - aggiungono i sindacati - anche in
considerazione del fatto che ancora ieri, nella riunione a Palazzo
Chigi con il sottosegretario Gianni Letta, non era stata data alcuna
garanzia certa.Questo risultato va attribuito soprattutto alla tenacia
degli operatori e delle organizzazioni sindacali che hanno condotto
una mobilitazione incisiva - sottolineano - senza alcuna ambiguita' e
subalternita' e non certamente a chi ha deciso di stare a casa
abbandonando la campagna di mobilitazione".
"Resta ferma - continuano i sindacati - la nostra richiesta di
garanzie circa il permanere del finanziamento e della relativa legge
delega per il riordino delle carriere degli operatori del comparto
sicurezza e difesa. Infatti, come e' gia' successo con i giorni di
malattia, gli operatori anche questa volta pagano con le loro risorse
i provvedimenti del governo, ma questo non puo' far venir meno una
riforma, quella delle carriere - concludono - essenziale per la
professionalita' degli operatori e l'efficienza dell'amministrazione".
(Lum/Col/Adnkronos)
23-MAR-11 17:40
SICUREZZA: SINDACATI POLIZIA, GOVERNO TAMPONA IN PARTE EFFETTI TAGLI =
Roma, 23 mar. - (Adnkronos) - "Prendiamo atto che il governo,
dopo le nostre manifestazioni, da ultime quelle di Arcore del 14 marzo
e quella di oggi a Roma, sia passato dalle promesse ai fatti
approvando un decreto che interviene per tamponare in parte i gravi
effetti dei tagli lineari sulle voci e le materie afferenti la
specificita' del personale del comparto sicurezza e difesa e soccorso
pubblico". E quanto affermano, in una nota congiunta le sigle
sindacali di polizia - Siap, Silp per la Cgil, Coisp, Anfp - polizia
penitenziaria - Uil Penitenziari e Fp-Cgil - Corpo forestale dello
Stato - Fp-Cgil e Uil Pa - e Vigili del Fuoco (Confsal).
"E' un risultato positivo - aggiungono i sindacati - anche in
considerazione del fatto che ancora ieri, nella riunione a Palazzo
Chigi con il sottosegretario Gianni Letta, non era stata data alcuna
garanzia certa.Questo risultato va attribuito soprattutto alla tenacia
degli operatori e delle organizzazioni sindacali che hanno condotto
una mobilitazione incisiva - sottolineano - senza alcuna ambiguita' e
subalternita' e non certamente a chi ha deciso di stare a casa
abbandonando la campagna di mobilitazione".
"Resta ferma - continuano i sindacati - la nostra richiesta di
garanzie circa il permanere del finanziamento e della relativa legge
delega per il riordino delle carriere degli operatori del comparto
sicurezza e difesa. Infatti, come e' gia' successo con i giorni di
malattia, gli operatori anche questa volta pagano con le loro risorse
i provvedimenti del governo, ma questo non puo' far venir meno una
riforma, quella delle carriere - concludono - essenziale per la
professionalita' degli operatori e l'efficienza dell'amministrazione".
(Lum/Col/Adnkronos)
23-MAR-11 17:40
Roma, 23 mar. - (Adnkronos) - "Prendiamo atto che il governo,
dopo le nostre manifestazioni, da ultime quelle di Arcore del 14 marzo
e quella di oggi a Roma, sia passato dalle promesse ai fatti
approvando un decreto che interviene per tamponare in parte i gravi
effetti dei tagli lineari sulle voci e le materie afferenti la
specificita' del personale del comparto sicurezza e difesa e soccorso
pubblico". E quanto affermano, in una nota congiunta le sigle
sindacali di polizia - Siap, Silp per la Cgil, Coisp, Anfp - polizia
penitenziaria - Uil Penitenziari e Fp-Cgil - Corpo forestale dello
Stato - Fp-Cgil e Uil Pa - e Vigili del Fuoco (Confsal).
"E' un risultato positivo - aggiungono i sindacati - anche in
considerazione del fatto che ancora ieri, nella riunione a Palazzo
Chigi con il sottosegretario Gianni Letta, non era stata data alcuna
garanzia certa.Questo risultato va attribuito soprattutto alla tenacia
degli operatori e delle organizzazioni sindacali che hanno condotto
una mobilitazione incisiva - sottolineano - senza alcuna ambiguita' e
subalternita' e non certamente a chi ha deciso di stare a casa
abbandonando la campagna di mobilitazione".
"Resta ferma - continuano i sindacati - la nostra richiesta di
garanzie circa il permanere del finanziamento e della relativa legge
delega per il riordino delle carriere degli operatori del comparto
sicurezza e difesa. Infatti, come e' gia' successo con i giorni di
malattia, gli operatori anche questa volta pagano con le loro risorse
i provvedimenti del governo, ma questo non puo' far venir meno una
riforma, quella delle carriere - concludono - essenziale per la
professionalita' degli operatori e l'efficienza dell'amministrazione".
(Lum/Col/Adnkronos)
23-MAR-11 17:40
SICUREZZA: SINDACATI POLIZIA, GOVERNO TAMPONA IN PARTE EFFETTI TAGLI =
Roma, 23 mar. - (Adnkronos) - "Prendiamo atto che il governo,
dopo le nostre manifestazioni, da ultime quelle di Arcore del 14 marzo
e quella di oggi a Roma, sia passato dalle promesse ai fatti
approvando un decreto che interviene per tamponare in parte i gravi
effetti dei tagli lineari sulle voci e le materie afferenti la
specificita' del personale del comparto sicurezza e difesa e soccorso
pubblico". E quanto affermano, in una nota congiunta le sigle
sindacali di polizia - Siap, Silp per la Cgil, Coisp, Anfp - polizia
penitenziaria - Uil Penitenziari e Fp-Cgil - Corpo forestale dello
Stato - Fp-Cgil e Uil Pa - e Vigili del Fuoco (Confsal).
"E' un risultato positivo - aggiungono i sindacati - anche in
considerazione del fatto che ancora ieri, nella riunione a Palazzo
Chigi con il sottosegretario Gianni Letta, non era stata data alcuna
garanzia certa.Questo risultato va attribuito soprattutto alla tenacia
degli operatori e delle organizzazioni sindacali che hanno condotto
una mobilitazione incisiva - sottolineano - senza alcuna ambiguita' e
subalternita' e non certamente a chi ha deciso di stare a casa
abbandonando la campagna di mobilitazione".
"Resta ferma - continuano i sindacati - la nostra richiesta di
garanzie circa il permanere del finanziamento e della relativa legge
delega per il riordino delle carriere degli operatori del comparto
sicurezza e difesa. Infatti, come e' gia' successo con i giorni di
malattia, gli operatori anche questa volta pagano con le loro risorse
i provvedimenti del governo, ma questo non puo' far venir meno una
riforma, quella delle carriere - concludono - essenziale per la
professionalita' degli operatori e l'efficienza dell'amministrazione".
(Lum/Col/Adnkronos)
23-MAR-11 17:40
Sicurezza: sindacati, decreto governo è risultato positivo
ZCZC
AGI0652 3 CRO 0 R01 /
(Rif. R010187)
SICUREZZA: SINDACATI, DECRETO GOVERNO E' RISULTATO POSITIVO =
(AGI) - Roma, 23 mar. - Un "risultato positivo". Cosi' i
sindacati del comparto sicurezza definiscono il decreto
approvato oggi dal Consiglio dei ministri. "Prendiamo atto che
il Governo, dopo le nostre manifestazioni, da ultime quelle di
Arcore del 14 marzo scorso e oggi di Roma, sia passato dalle
promesse ai fatti approvando un decreto che interviene per
tamponare in parte i gravi effetti dei tagli lineari sulle voci
e le materie afferenti la specificita' del personale del
comparto sicurezza e difesa e soccorso pubblico - si legge in
una nota congiunta di Siap, Silp per la Cgil, Coisp, Anfp (per
la Polizia di Stato), Uil penitenziari, Fp Cgil (per la Polizia
penitenziaria), Uil Pa, Fp Cgil (per il Corpo Forestale dello
Stato), Confsal e Uil Pa (per i Vigili del fuoco) - e' un
risultato positivo anche in considerazione del fatto che
ancora ieri, nella riunione a Palazzo Chigi con il
sottosegretario Gianni Letta, non era stata data alcuna
garanzia certa".
Questo risultato, secondo i sindacati, "va attribuito
soprattutto alla tenacia degli operatori e delle organizzazioni
sindacali che hanno condotto una mobilitazione incisiva, senza
alcuna ambiguita' e subalternita' e non certamente a chi ha
deciso di stare a casa abbandonando la campagna di
mobilitazione". Resta comunque "ferma - concludono le
organizzazioni sindacali - la nostra richiesta di garanzie
circa il permanere del finanziamento e della relativa legge
delega per il riordino delle carriere degli operatori del
comparto sicurezza e difesa. Infatti, come e' gia' successo con
i giorni di malattia, gli operatori anche questa volta pagano
con le loro risorse i provvedimenti del Governo, ma questo non
puo' far venir meno una riforma, quella delle carriere,
essenziale per la professionalita' degli operatori e
l'efficienza dell'amministrazione". (AGI)
Red/Oll
231726 MAR 11
NNNN
AGI0652 3 CRO 0 R01 /
(Rif. R010187)
SICUREZZA: SINDACATI, DECRETO GOVERNO E' RISULTATO POSITIVO =
(AGI) - Roma, 23 mar. - Un "risultato positivo". Cosi' i
sindacati del comparto sicurezza definiscono il decreto
approvato oggi dal Consiglio dei ministri. "Prendiamo atto che
il Governo, dopo le nostre manifestazioni, da ultime quelle di
Arcore del 14 marzo scorso e oggi di Roma, sia passato dalle
promesse ai fatti approvando un decreto che interviene per
tamponare in parte i gravi effetti dei tagli lineari sulle voci
e le materie afferenti la specificita' del personale del
comparto sicurezza e difesa e soccorso pubblico - si legge in
una nota congiunta di Siap, Silp per la Cgil, Coisp, Anfp (per
la Polizia di Stato), Uil penitenziari, Fp Cgil (per la Polizia
penitenziaria), Uil Pa, Fp Cgil (per il Corpo Forestale dello
Stato), Confsal e Uil Pa (per i Vigili del fuoco) - e' un
risultato positivo anche in considerazione del fatto che
ancora ieri, nella riunione a Palazzo Chigi con il
sottosegretario Gianni Letta, non era stata data alcuna
garanzia certa".
Questo risultato, secondo i sindacati, "va attribuito
soprattutto alla tenacia degli operatori e delle organizzazioni
sindacali che hanno condotto una mobilitazione incisiva, senza
alcuna ambiguita' e subalternita' e non certamente a chi ha
deciso di stare a casa abbandonando la campagna di
mobilitazione". Resta comunque "ferma - concludono le
organizzazioni sindacali - la nostra richiesta di garanzie
circa il permanere del finanziamento e della relativa legge
delega per il riordino delle carriere degli operatori del
comparto sicurezza e difesa. Infatti, come e' gia' successo con
i giorni di malattia, gli operatori anche questa volta pagano
con le loro risorse i provvedimenti del Governo, ma questo non
puo' far venir meno una riforma, quella delle carriere,
essenziale per la professionalita' degli operatori e
l'efficienza dell'amministrazione". (AGI)
Red/Oll
231726 MAR 11
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Sicurezza: Giardullo (Silp Cgil), decreto approvato grazie a proteste 'attendiamo garanzie su permanenza finanziamento per riordino delle carriere'
Sicurezza: Giardullo (Silp Cgil), decreto approvato grazie a proteste
'attendiamo garanzie su permanenza finanziamento per riordino
delle carriere'
Roma, 23 mar. - (Adnkronos) - "E' positivo il fatto che il
governo sia passato dalle promesse ai fatti. Un risultato che va
ascritto alla mobilitazione di quelle organizzazioni sindacali che
hanno protestato ad Arcore il 14 marzo, e oggi a Roma". Cosi' Claudio
Giardullo, segretario generale Silp per Cgil, commenta all'ADNKRONOS
l'annuncio da parte del ministro della Difesa, Ignazio La Russa,
dell'approvazione in Consiglio dei ministri di un decreto per lo
stanziamento di fondi al comparto Sicurezza e Difesa. Per Giardullo,
comunque, "resta ferma la richiesta di garanzie circa la permanenza
del finanziamento per il riordino delle carriere".
(Lum/Col/Adnkronos)
23-MAR-11 14:22
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'attendiamo garanzie su permanenza finanziamento per riordino
delle carriere'
Roma, 23 mar. - (Adnkronos) - "E' positivo il fatto che il
governo sia passato dalle promesse ai fatti. Un risultato che va
ascritto alla mobilitazione di quelle organizzazioni sindacali che
hanno protestato ad Arcore il 14 marzo, e oggi a Roma". Cosi' Claudio
Giardullo, segretario generale Silp per Cgil, commenta all'ADNKRONOS
l'annuncio da parte del ministro della Difesa, Ignazio La Russa,
dell'approvazione in Consiglio dei ministri di un decreto per lo
stanziamento di fondi al comparto Sicurezza e Difesa. Per Giardullo,
comunque, "resta ferma la richiesta di garanzie circa la permanenza
del finanziamento per il riordino delle carriere".
(Lum/Col/Adnkronos)
23-MAR-11 14:22
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Lavoro. Roma, protesta Polizia, Vvf, Cfs,: pugnalati alle spalle. Berlusconi ci ha ancora una volta presi in giro
LAVORO. ROMA, PROTESTA POLIZIA-VVF-CFS: PUGNALATI ALLE SPALLE
'BERLUSCONI CI HA ANCORA UNA VOLTA PRESI IN GIRO'.
(DIRE) Roma, 23 mar. - "Ci hanno pugnalato alle spalle" e'
scritto sulle sagome di poliziotti, in divisa, che campeggiano
sotto la galleria Alberto Sordi, giusto davanti a Palazzo Chigi,
a Roma, dove oggi c'era il Consiglio dei ministri. La
manifestazione - un ordinato gruppo di persone che volantina
sotto le volte della galleria - e' stata convocata dalle sigle
sindacali Siap, Silp per la Cgil, Coisp, Anfp per la Polizia di
Stato, ma anche UilPenitenziari e Fp-Cgil, e Fp-Cgil e Uil Pa per
il Corpo Forestale dello Stato, infine per i Vigili del Fuoco da
Confsal e Uil Pa. Silvio Berlusconi, lamentano, ci "ha, ancora
una volta, presi in giro".
La manifestazione, si legge su un volantino, segue l'incontro
di ieri di tutti i sindacati del comparto sicurezza e soccorso
pubblico, le rappresentanze militari del comparto difesa ed il
governo. "Come promesso dal presidente del Consiglio il 14 marzo
ad Arcore, e ribadito nel question time dal ministro Roberto
Maroni, domani (oggi, ndr) sarebbe dovuto essere varato un
provvedimento che assegna ulteriori 79 milioni di euro al
comparto". Cio' detto, al termine dell'incontro "un laconico
Gianni Letta si e' limitato a dichiarare di aver recepito le
richieste ed ha rimandato al Consiglio dei ministri, forse quello
della prossima settimana, l'emanazione del provvedimento
legislativo".
Il presidente del Consiglio "ha, ancora una volta, preso in
giro gli operatori della sicurezza e del soccorso pubblico",
quindi il presidio organizzato e' "una vera e propria
manifestazione di protesta", preludio a "nuove e piu' dure
rivendicazioni contro le penalizzazioni imposte dal governo
Berlusconi alle donne e agli uomini del comparto".
(Ran/Anb/ Dire)
11:00 23-03-11
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SICUREZZA. AGENTI DAVANTI P.CHIGI: CI HANNO PUGNALATO ALLE SPALLE
'BERLUSCONI CI HA ANCORA UNA VOLTA PRESO IN GIRO'.
(DIRE) Roma, 23 mar. - "Ci hanno pugnalato alle spalle" e'
scritto sulle sagome di poliziotti, in divisa, che campeggiano
sotto la galleria Alberto Sordi, giusto davanti a Palazzo Chigi
dove da poco e' iniziato il Consiglio dei ministri. La
manifestazione - un ordinato gruppo di persone che volantina
sotto le volte della galleria - e' convocata dalle sigle
sindacali della Polizia di stato Siap, Silp per la Cgil, Coisp,
Anfp; per la Polizia penitenziaria UilPenitenziari e Fp-Cgil; per
il Corpo Forestale dello Stato Fp-Cgil e Uil Pa; per i Vigili del
Fuoco Confsal e Uil Pa. Silvio Berlusconi, lamentano, ci "ha,
ancora una volta, preso in giro".
La manifestazione, si legge su un volantino, segue l'incontro
di ieri di tutti i sindacati del comparto sicurezza e soccorso
pubblico, le rappresentanze militari del comparto difesa ed il
governo. "Come promesso dal presidente del Consiglio Berlusconi
il 14 marzo ad Arcore e ribadito nel question time dal ministro
Maroni, domani (oggi, ndr) sarebbe dovuto essere varato un
provvedimento che assegna ulteriori 79 milioni di euro al
comparto". Cio' detto, al termine dell'incontro "un laconico
Gianni Letta si e' limitato a dichiarare di aver recepito le
richieste ed ha rimandato al Consiglio dei ministri, forse quello
della prossima settimana, l'emanazione del provvedimento
legislativo".
Il presidente del Consiglio "ha, ancora una volta, preso in
giro gli operatori della sicurezza e del soccorso pubblico",
quindi il presidio organizzato e' "una vera e propria
manifestazione di protesta", preludio a "nuove e piu' dure
rivendicazioni contro le penalizzazioni imposte dal governo
Berlusconi alle donne e agli uomini del comparto".
(Ran/Anb/ Dire)
10:50 23-03-11
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'BERLUSCONI CI HA ANCORA UNA VOLTA PRESI IN GIRO'.
(DIRE) Roma, 23 mar. - "Ci hanno pugnalato alle spalle" e'
scritto sulle sagome di poliziotti, in divisa, che campeggiano
sotto la galleria Alberto Sordi, giusto davanti a Palazzo Chigi,
a Roma, dove oggi c'era il Consiglio dei ministri. La
manifestazione - un ordinato gruppo di persone che volantina
sotto le volte della galleria - e' stata convocata dalle sigle
sindacali Siap, Silp per la Cgil, Coisp, Anfp per la Polizia di
Stato, ma anche UilPenitenziari e Fp-Cgil, e Fp-Cgil e Uil Pa per
il Corpo Forestale dello Stato, infine per i Vigili del Fuoco da
Confsal e Uil Pa. Silvio Berlusconi, lamentano, ci "ha, ancora
una volta, presi in giro".
La manifestazione, si legge su un volantino, segue l'incontro
di ieri di tutti i sindacati del comparto sicurezza e soccorso
pubblico, le rappresentanze militari del comparto difesa ed il
governo. "Come promesso dal presidente del Consiglio il 14 marzo
ad Arcore, e ribadito nel question time dal ministro Roberto
Maroni, domani (oggi, ndr) sarebbe dovuto essere varato un
provvedimento che assegna ulteriori 79 milioni di euro al
comparto". Cio' detto, al termine dell'incontro "un laconico
Gianni Letta si e' limitato a dichiarare di aver recepito le
richieste ed ha rimandato al Consiglio dei ministri, forse quello
della prossima settimana, l'emanazione del provvedimento
legislativo".
Il presidente del Consiglio "ha, ancora una volta, preso in
giro gli operatori della sicurezza e del soccorso pubblico",
quindi il presidio organizzato e' "una vera e propria
manifestazione di protesta", preludio a "nuove e piu' dure
rivendicazioni contro le penalizzazioni imposte dal governo
Berlusconi alle donne e agli uomini del comparto".
(Ran/Anb/ Dire)
11:00 23-03-11
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SICUREZZA. AGENTI DAVANTI P.CHIGI: CI HANNO PUGNALATO ALLE SPALLE
'BERLUSCONI CI HA ANCORA UNA VOLTA PRESO IN GIRO'.
(DIRE) Roma, 23 mar. - "Ci hanno pugnalato alle spalle" e'
scritto sulle sagome di poliziotti, in divisa, che campeggiano
sotto la galleria Alberto Sordi, giusto davanti a Palazzo Chigi
dove da poco e' iniziato il Consiglio dei ministri. La
manifestazione - un ordinato gruppo di persone che volantina
sotto le volte della galleria - e' convocata dalle sigle
sindacali della Polizia di stato Siap, Silp per la Cgil, Coisp,
Anfp; per la Polizia penitenziaria UilPenitenziari e Fp-Cgil; per
il Corpo Forestale dello Stato Fp-Cgil e Uil Pa; per i Vigili del
Fuoco Confsal e Uil Pa. Silvio Berlusconi, lamentano, ci "ha,
ancora una volta, preso in giro".
La manifestazione, si legge su un volantino, segue l'incontro
di ieri di tutti i sindacati del comparto sicurezza e soccorso
pubblico, le rappresentanze militari del comparto difesa ed il
governo. "Come promesso dal presidente del Consiglio Berlusconi
il 14 marzo ad Arcore e ribadito nel question time dal ministro
Maroni, domani (oggi, ndr) sarebbe dovuto essere varato un
provvedimento che assegna ulteriori 79 milioni di euro al
comparto". Cio' detto, al termine dell'incontro "un laconico
Gianni Letta si e' limitato a dichiarare di aver recepito le
richieste ed ha rimandato al Consiglio dei ministri, forse quello
della prossima settimana, l'emanazione del provvedimento
legislativo".
Il presidente del Consiglio "ha, ancora una volta, preso in
giro gli operatori della sicurezza e del soccorso pubblico",
quindi il presidio organizzato e' "una vera e propria
manifestazione di protesta", preludio a "nuove e piu' dure
rivendicazioni contro le penalizzazioni imposte dal governo
Berlusconi alle donne e agli uomini del comparto".
(Ran/Anb/ Dire)
10:50 23-03-11
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patronati italiani nel mondo - salute dei lavoratori - dall'inca: una direttiva europea che definisca anche diritti doveri e funzioni del medico competente
La necessità di una maggiore tutela delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori è una priorità dell’azione sindacale della CES (che rappresenta 60 milioni di lavoratori in 36 Paesi dell’Unione Europea, con 81 Confederazioni Nazionali partecipanti e 12 Federazioni) per fronteggiare i numerosi rischi dei lavoratori europei, evidenziati nei dati presentati da Viktor Kempa (ETUI) Istituto Sindacale Europeo nel corso del Forum europeo dello scorso mese di febbraio per riflettere su come rafforzare il ruolo del medico competenze e la sua indipendenza.
La Convenzione OIL 161 (1985) e la Raccomandazione OIL 171 (1985) “Servizi per la salute nei luoghi di lavoro” prevedono la costituzione di Servizi per la prevenzione con il compito di consigliare il datore di lavoro, i lavoratori e i loro rappresentanti su come realizzare e mantenere un ambiente di lavoro sano e su come adattare il lavoro alle capacità dei lavoratori.
La Direttiva Europea 89/391/CEE agli artt.7 e 14 ha stabilito l’obbligo di creare dei Servizi di prevenzione e di effettuare la Sorveglianza sanitaria, definendone in maniera generica le caratteristiche principali e demandando la definizione delle modalità e della struttura organizzativa agli Stati Membri.
Ma attualmente, praticamente nulla è presente nel sistema di direttive europeo per definire in maniera più specifica il ruolo del medico competente e tra i partecipanti a Lisbona è emersa con forza la necessità di emanare una direttiva europea che possa regolamentare questo ruolo, per favorirne l’indipendenza e l’efficacia nella prevenzione, rimarcando il carattere pubblico del servizio a fronte di sistemi molto diversificati, con una forte commistione tra pubblico e privato che genera dei problemi diffusi per l’indipendenza del medico competente e una certa disparità nelle opportunità di tutela tra i lavoratori europei.
"I medici del lavoro - afferma Marco Bottazzi, consulente medico-legale del Patronato INCA CGIL - non sono, oggi, messi nelle condizioni di svolgere al meglio il loro ruolo nell'ambito della prevenzione. La mancanza di tempo, la mancanza di mezzi e la mancanza di volontà delle imprese, la mancanza di indipendenza nei confronti dei datori di lavoro e un sempre maggiore inserimento della logica di mercato sono state individuatecome le cause principali del deficit di ruolo del medico del lavoro nell'ambito della prevenzione dei rischi."
Il confronto fra le diverse esperienze ha portato a ritenere che l’eventuale direttiva dovrebbe definire con chiarezza le responsabilità del medico competente, in termini di diritti, doveri e funzioni, in relazione ai lavoratori e agli altri attori del sistema di gestione della salute e sicurezza aziendale, così come con gli attori del sistema sanitario e le istituzioni pubbliche.
In particolare dovrebbe: essere affermata "l’indipendenza del medico competente rispetto all’azienda; il servizio pubblico dovrebbe essere il garante dell’autonomia del medico competente; la formazione del medico competente dovrebbe essere adeguata, sia nel percorso di studio che porta all’acquisizione di questa specifica professionalità (dunque con un’attenzione maggiore nei percorsi universitari) sia nella formazione continua. In particolare, la multidisciplinarietà deve caratterizzare questa figura professionale.
Inoltre, il medico competente dovrebbe avere una maggiore agibilità nel rapporto con i lavoratori e dovrebbe essere rafforzata la sua agibilità per la prevenzione, eliminando ogni uso distorto di questa figura.
Pur considerando l’indipendenza del medico competente, i lavoratori dovrebbero potere avere un certo margine di controllo sul suo operato, sia per denunciarne le inefficienze sia in maniera propositiva per orientarne l’azione.
Per questo, è opportuno rafforzare le possibilità di controllo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza sull’operato dei medici competenti e favorire la loro collaborazione.
Più in generale, riassume l'esponente dell'INCA, è opportuno rafforzare il rapporto tra il medico competente e tutti gli attori del sistema di gestione della salute e sicurezza, anche prevedendo una scadenza certa per gli incontri periodici.
In particolare, è necessario aumentare la partecipazione del medico competente alla valutazione dei rischi.
I costi del medico competente dovrebbero essere a carico dell’azienda.
È opportuno garantire un buon flusso informativo tra un medico e un altro, sia nel contesto aziendale che nel rapporto tra le diverse figure sanitarie con il quale l’individuo interagisce.
È opportuno intensificare il rapporto tra il medico competente e gli ispettori del lavoro.
Rispetto alle strategie sindacali per avanzare nella tutela della salute e sicurezza dei lavoratori con particolare riferimento al ruolo del medico competente, dagli incontri europei sono emersi i seguenti orientamenti:
Proseguire nel percorso seminariale di scambio e confronto, per arrivare alla definizione di un approccio comune tra i vari sindacati e Paesi ed iniziare un dialogo con la Commissione Europea. Mentre a livello nazionale, è opportuno rafforzare il rapporto tra i sindacati e le associazioni dei medici del lavoro.(14/03/2011-ITL/ITNET)
La Convenzione OIL 161 (1985) e la Raccomandazione OIL 171 (1985) “Servizi per la salute nei luoghi di lavoro” prevedono la costituzione di Servizi per la prevenzione con il compito di consigliare il datore di lavoro, i lavoratori e i loro rappresentanti su come realizzare e mantenere un ambiente di lavoro sano e su come adattare il lavoro alle capacità dei lavoratori.
La Direttiva Europea 89/391/CEE agli artt.7 e 14 ha stabilito l’obbligo di creare dei Servizi di prevenzione e di effettuare la Sorveglianza sanitaria, definendone in maniera generica le caratteristiche principali e demandando la definizione delle modalità e della struttura organizzativa agli Stati Membri.
Ma attualmente, praticamente nulla è presente nel sistema di direttive europeo per definire in maniera più specifica il ruolo del medico competente e tra i partecipanti a Lisbona è emersa con forza la necessità di emanare una direttiva europea che possa regolamentare questo ruolo, per favorirne l’indipendenza e l’efficacia nella prevenzione, rimarcando il carattere pubblico del servizio a fronte di sistemi molto diversificati, con una forte commistione tra pubblico e privato che genera dei problemi diffusi per l’indipendenza del medico competente e una certa disparità nelle opportunità di tutela tra i lavoratori europei.
"I medici del lavoro - afferma Marco Bottazzi, consulente medico-legale del Patronato INCA CGIL - non sono, oggi, messi nelle condizioni di svolgere al meglio il loro ruolo nell'ambito della prevenzione. La mancanza di tempo, la mancanza di mezzi e la mancanza di volontà delle imprese, la mancanza di indipendenza nei confronti dei datori di lavoro e un sempre maggiore inserimento della logica di mercato sono state individuatecome le cause principali del deficit di ruolo del medico del lavoro nell'ambito della prevenzione dei rischi."
Il confronto fra le diverse esperienze ha portato a ritenere che l’eventuale direttiva dovrebbe definire con chiarezza le responsabilità del medico competente, in termini di diritti, doveri e funzioni, in relazione ai lavoratori e agli altri attori del sistema di gestione della salute e sicurezza aziendale, così come con gli attori del sistema sanitario e le istituzioni pubbliche.
In particolare dovrebbe: essere affermata "l’indipendenza del medico competente rispetto all’azienda; il servizio pubblico dovrebbe essere il garante dell’autonomia del medico competente; la formazione del medico competente dovrebbe essere adeguata, sia nel percorso di studio che porta all’acquisizione di questa specifica professionalità (dunque con un’attenzione maggiore nei percorsi universitari) sia nella formazione continua. In particolare, la multidisciplinarietà deve caratterizzare questa figura professionale.
Inoltre, il medico competente dovrebbe avere una maggiore agibilità nel rapporto con i lavoratori e dovrebbe essere rafforzata la sua agibilità per la prevenzione, eliminando ogni uso distorto di questa figura.
Pur considerando l’indipendenza del medico competente, i lavoratori dovrebbero potere avere un certo margine di controllo sul suo operato, sia per denunciarne le inefficienze sia in maniera propositiva per orientarne l’azione.
Per questo, è opportuno rafforzare le possibilità di controllo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza sull’operato dei medici competenti e favorire la loro collaborazione.
Più in generale, riassume l'esponente dell'INCA, è opportuno rafforzare il rapporto tra il medico competente e tutti gli attori del sistema di gestione della salute e sicurezza, anche prevedendo una scadenza certa per gli incontri periodici.
In particolare, è necessario aumentare la partecipazione del medico competente alla valutazione dei rischi.
I costi del medico competente dovrebbero essere a carico dell’azienda.
È opportuno garantire un buon flusso informativo tra un medico e un altro, sia nel contesto aziendale che nel rapporto tra le diverse figure sanitarie con il quale l’individuo interagisce.
È opportuno intensificare il rapporto tra il medico competente e gli ispettori del lavoro.
Rispetto alle strategie sindacali per avanzare nella tutela della salute e sicurezza dei lavoratori con particolare riferimento al ruolo del medico competente, dagli incontri europei sono emersi i seguenti orientamenti:
Proseguire nel percorso seminariale di scambio e confronto, per arrivare alla definizione di un approccio comune tra i vari sindacati e Paesi ed iniziare un dialogo con la Commissione Europea. Mentre a livello nazionale, è opportuno rafforzare il rapporto tra i sindacati e le associazioni dei medici del lavoro.(14/03/2011-ITL/ITNET)
martedì 22 marzo 2011
Sicurezza: Fiano (PD) disattese promesse governo a poliziotti. Tutto come previsto domani saremo a fianco dei poliziotti
SICUREZZA: FIANO (PD), DISATTESE PROMESSE GOVERNO A POLIZIOTTI =
TUTTO COME PREVISTO, DOMANI SAREMO A FIANCO POLIZIOTTI
Roma, 22 mar. - (Adnkronos) - ''Come volevasi dimostrare, le
promesse di Berlusconi, Maroni, La Russa e Alfano, che da anni giurano
e spergiurano ai poliziotti italiani che rivedranno i soldi che gli
sono stati sottratti per le loro specifiche funzioni, sono state come
al solito promesse scritte sull'acqua''. Cosi' Emanuele Fiano,
presidente forum Sicurezza e difesa del Partito Democratico.
''Infatti al contrario di quanto promesso dal premier solo il 14
marzo scorso, al prossimo consiglio dei ministri non sara' presentato
nessun provvedimento riguardante i contratti del comparto sicurezza. I
poliziotti -spiega Fiano- non rivedranno un soldo. Il gioco dello
scaricabarile tra una parte del governo e il ministro Tremonti
continuera' ancora a lungo senza raggiungere nessun risultato''.
''Domani mattina -aggiunge- partecipero', a nome del Partito
Democratico, alla manifestazione di protesta indetta a Roma dai
sindacati di polizia che rappresentano una straordinaria categoria di
servitori dello Stato e che sono i beniamini della destra in campagna
elettorale ma vengono poi dimenticati e umiliati quando si tratta di
mettere mano al portafoglio''.
(Sin/Pn/Adnkronos)
22-MAR-11 20:18
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TUTTO COME PREVISTO, DOMANI SAREMO A FIANCO POLIZIOTTI
Roma, 22 mar. - (Adnkronos) - ''Come volevasi dimostrare, le
promesse di Berlusconi, Maroni, La Russa e Alfano, che da anni giurano
e spergiurano ai poliziotti italiani che rivedranno i soldi che gli
sono stati sottratti per le loro specifiche funzioni, sono state come
al solito promesse scritte sull'acqua''. Cosi' Emanuele Fiano,
presidente forum Sicurezza e difesa del Partito Democratico.
''Infatti al contrario di quanto promesso dal premier solo il 14
marzo scorso, al prossimo consiglio dei ministri non sara' presentato
nessun provvedimento riguardante i contratti del comparto sicurezza. I
poliziotti -spiega Fiano- non rivedranno un soldo. Il gioco dello
scaricabarile tra una parte del governo e il ministro Tremonti
continuera' ancora a lungo senza raggiungere nessun risultato''.
''Domani mattina -aggiunge- partecipero', a nome del Partito
Democratico, alla manifestazione di protesta indetta a Roma dai
sindacati di polizia che rappresentano una straordinaria categoria di
servitori dello Stato e che sono i beniamini della destra in campagna
elettorale ma vengono poi dimenticati e umiliati quando si tratta di
mettere mano al portafoglio''.
(Sin/Pn/Adnkronos)
22-MAR-11 20:18
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