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lunedì 2 maggio 2011

RAI: REFERENDUM, DOMANI PRESIDIO A S.MACUTO CONTRO SILENZIO-PARDI: DOMANI 50 MILA FIRME IN VIGILANZA -

RAI: REFERENDUM, DOMANI PRESIDIO A S.MACUTO CONTRO SILENZIO
GIULIETTI E MASCIA, CONSEGNEREMO A ZAVOLI LE FIRME RACCOLTE
(ANSA) - ROMA, 2 MAG - ''Domani e' la 'Giornata mondiale
della liberta' di stampa' proclamata dall'Onu, che cade in una
data molto importante per l'informazione italiana. Infatti, a
poco piu' di un mese dall'appuntamento referendario del 12 e 13
giugno, viviamo un vergognoso silenzio attorno ai quesiti
referendari''. Lo affermano in una nota Beppe Giulietti,
portavoce di Articolo 21 e il blogger Viola Gianfranco Mascia.
''Noi crediamo - spiegano Mascia e Giulietti - che non sia
piu' tollerabile che al broglio politico si voglia aggiungere
quello mediatico. E' necessaria una vera e propria rivolta
popolare su questo tema. Per questo domani, di intesa con
Articolo 21, il Popolo Viola e altre organizzazioni, tra cui
Libera informazione, la Tavola della Pace e MoveOn Italia,
saremo dalle ore 14 davanti alla Commissione di Vigilanza Rai.
Saremo li' per chiedere che si superi 'ostruzionismo della
maggioranza e si approvi al piu' presto il regolamento sul
referendum per consentire agli italiani di essere informati''.
''Sara' l'occasione - concludono il portavoce di Articolo 21
e il blogger Viola - per consegnare al presidente Sergio Zavoli
le migliaia di firme raccolte contro l'oscuramento dei
referendum. All'appello di Articolo 21 hanno aderito, tra gli
altri, numerosi esponenti del mondo dello spettacolo tra cui
Ottavia Piccolo, Roberto Vecchioni, Marco Paolini, Franco
Battiato, Neri Marcore', Lella Costa, Teresa Mannino, Antonio
Cornacchione, Giovanna Marini''. (ANSA).

CAS
02-MAG-11 16:14 NNNN
REFERENDUM: GIULIETTI E MASCIA, DOMANI A ZAVOLI LE FIRME CONTRO OSCURAMENTO =

Roma, 2 mag. - (Adnkronos) - "Domani e' la 'Giornata mondiale
della liberta' di stampa' proclamata dall'Onu che cade in una data
molto importante per l'informazione italiana. Infatti, a poco piu' di
un mese dall'appuntamento referendario del 12 e 13 giugno, viviamo un
vergognoso silenzio attorno ai quesiti referendari". Lo dicono Beppe
Giulietti, portavoce di Articolo 21, e il blogger del Popolo viola
Gianfranco Mascia.

"Noi crediamo che non sia piu' tollerabile che al broglio
politico si voglia aggiungere quello mediatico. E' necessaria una vera
e propria rivolta popolare su questo tema -proseguono-. Per questo
abbiamo, domani 3 maggio, di intesa con Articolo 21, il Popolo viola e
altre organizzazioni, tra cui Libera informazione, la Tavola della
pace e MoveOn Italia, saremo dalle ore 14 davanti alla commissione di
Vigilanza Rai. Saremo li' per chiedere che si superi 'ostruzionismo
della maggioranza e si approvi al piu' presto il regolamento sul
referendum per consentire agli italiani di essere informati."

"Sara' l'occasione -concludono il portavoce di Articolo 21 e il
blogger Viola- per consegnare al presidente Sergio Zavoli le migliaia
di firme raccolte contro l'oscuramento dei referendum. All'appello di
Articolo 21 hanno aderito, tra gli altri, numerosi esponenti del mondo
dello spettacolo tra cui Ottavia Piccolo, Roberto Vecchioni, Marco
Paolini, Franco Battiato, Neri Marcore', Lella Costa, Teresa Mannino,
Antonio Cornacchione, Giovanna Marini".

(Pol/Pn/Adnkronos)
02-MAG-11 16:16

NNNN
NUCLEARE. BELISARIO: UNICA VIA E' PARTECIPARE A REFERENDUM


(DIRE) Roma, 2 mag. - "Tutti i Paesi guidati da governi
responsabili decideranno di abbandonare il nucleare, come
dimostrano le notizie sulla scelta della cancelliera Merkel di
fissare una data per chiudere le centrali tedesche. Purtroppo in
Italia abbiamo Berlusconi, ma anche ai guai peggiori c'e' un
rimedio: possiamo opporci al suo governo e all'energia atomica
votando si' ai referendum". Lo dice il capogruppo Idv in Senato,
Felice Belisario.
"La tragedia del Giappone- aggiunge- ha dimostrato una volta
per tutte che il nucleare sicuro e' quello che non c'e'. Al
governo questo non importa, anche il rinvio della costruzione
delle centrali non e' finalizzato allo sviluppo di studi sul
settore, che peraltro sarebbero inutili, ma solo a tentare di
impedire lo svolgimento delle consultazioni referendarie. Un
Paese come la Germania, che pure ha inizialmente creduto
all'atomo, ora punta tutto sulle fonti alternative e rinnovabili
che sono il futuro dell'energia: questo deve essere il cammino
dell'Italia. È opportuno sfruttare le risorse naturali garantendo
sia l'autonomia dell'approvvigionamento che la tutela e la
sicurezza territoriale".
"Ma al governo interessano solo le speculazioni economiche,
per questo- conclude Belisario- c'e' solo un modo per seguire la
via giusta: partecipare ai referendum per difendere il nostro
futuro".

(Com/Vid/ Dire)
16:35 02-05-11 begin_of_the_skype_highlighting            35 02-05-11      end_of_the_skype_highlighting
ZCZC
AGI0405 3 POL 0 R01 /

REFERENDUM: DI PIETRO, AL VOTO PER MANDARE MESSAGGIO AL GOVERNO =
(AGI) - Catanzaro, 2 mag. - "I cittadini, il 12 e 13 giugno,
devono andare a votare al referendum. Il 12 e 13 giugno si vota
e i referendum sono quattro. Loro stanno tentando di bloccarne
uno, quello sul nucleare, non perche' non ci credono piu', ma
perche' lo vogliono realizzare e hanno paura del popolo". Lo ha
detto il leader di Italia dei valori Antonio Di Pietro
conversando a Catanzaro con i giornalisti, a margine di una
manifestazione elettorale, aggiungendo: "Che le schede siano
tre o quattro, il 12 e 13 giugno andiamo a votare perche' e' un
messaggio chiaro al Governo per dire che non vogliamo piu' un
Parlamento che si occupi di fare una giustizia diversificata.
Siamo convinti - ha detto - che i beni primari come l'aria e
l'acqua sono di tutti i cittadini, quindi andare a votare al
referendum significa confermare il diritto dei cittadini ad
esprimersi". (AGI)

Cz1/Adv
021517 MAG 11

NNNN
REFERENDUM. PARDI: DOMANI 50 MILA FIRME IN VIGILANZA
SOCIETA' CIVILE PER SBLOCCARE OSTRUZIONISMO MAGGIORANZA

(DIRE) Roma, 2 mag. - "Ritengo l'iniziativa di domani promossa
dalla societa' civile, che portera' in commissione di Vigilanza
50mila firme, una giusta manifestazione di dissenso e di
pressione, che ha come obiettivo quello di sbloccare
l'ostruzionismo della maggioranza". Lo dice Francesco 'Pancho'
Pardi, capogruppo Idv in commissione di Vigilanza Rai.
"Questo centrodestra- aggiunge- sta impedendo l'approvazione
del regolamento per l'informazione sui referendum con l'unico e
voluto intento di privare i cittadini della corretta informazione
di cui hanno diritto in prossimita' di una scadenza elettorale".
"E' un vero e proprio scippo della democrazia. Pertanto-
conclude Pardi- accolgo con piacere la mobilitazione della
societa' civile. Noi dell'Italia dei valori ci siamo battuti e
continueremo a batterci per ripristinare in commissione le regole
che devono essere rispettate in vista di una consultazione
popolare".

(Com/Vid/ Dire)
14:53 02-05-11

NNNN
REFERENDUM: DI PIETRO A CELENTANO, GRAZIE PER AIUTO AD ITALIANI =

Roma, 2 mag. (Adnkronos) - ''Caro Adriano, voglio prima di tutto
ringraziarti per le parole di stima nei miei confronti che hai scritto
nella lettera al 'Fatto Quotidiano'. Le considero un riconoscimento
molto importante, perche' vengono da un uomo nei cui confronti nutro
da sempre la stessa stima. C'e' bisogno di uomini liberi come te, che
hai sempre condotto battaglie coraggiose guardando solo al merito dei
problemi e non a chi facevano comodo e a chi scomodo. Io credo che
questa si chiami onesta' intellettuale e che sia quello che piu' manca
nella politica italiana''. Lo scrive il leader dell'Italia dei valori,
Antonio Di Pietro, in una lettera indirizzata ad Adriano Celentano e
pubblicata sul suo blog. ''Ma voglio ringraziarti anche -aggiunge- per
l'aiuto che con il tuo appello al voto per i referendum hai dato non
all'Italia dei valori ma all'Italia e agli italiani".

(Red-Pol/Col/Adnkronos)
02-MAG-11 14:48

NNNN
REFERENDUM. IDV AL SIT IN: SERVE REGOLAMENTO PAR CONDICIO


(DIRE) Roma, 2 mag. - L'Italia dei Valori partecipa domani alle
14 al sit in organizzato davanti a Palazzo San Macuto per
chiedere alla Commissione di Vigilanza di varare immediatamente
il regolamento d'attuazione della par condicio sui referendum del
12 e 13 giugno. Lo riferisce il portavoce dell'Italia dei Valori,
Leoluca Orlando, per il quale "e' grave che il regolamento non
sia ancora stato approvato: e' un ritardo inaccettabile, una
lesione al diritto dei cittadini di votare informati. L'Italia
dei Valori, che ha promosso i referendum contro il nucleare e il
legittimo impedimento raccogliendo quasi due milioni di firme, si
opporra' a questo furto di democrazia tentato dal governo",
conclude Orlando.

(Com/Tar/ Dire)
13:34 02-05-11

REFERENDUM: DI PIETRO, TANTI AVVOLTOI TENTANO DI METTERCI CAPPELLO =

Roma, 2 mag. (Adnkronos) - ''Il resto dell'opposizione ci ha
lasciati soli nel lungo iter che ha portato al referendum, adesso che
la nostra scelta si sta dimostrando la migliore, tanti avvoltoi
tentano di metterci il cappello''. Lo dice Antonio Di Pietro in una
intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press
'Pocket', diretto da Daniele Quinzi.

''Ci irridevano -aggiunge- mentre, da soli, raccoglievamo le
firme, adesso fanno la fila per salire sul carro. Faccio solo due
nomi. Bersani, che dopo lo stop del governo al nucleare ha detto: 'E'
una nostra vittoria'. E poi Rutelli, che ha detto: 'E' passato un
nostro emendamento', che in realta' e' una copia del quesito
referendario che lo stesso Rutelli non aveva firmato''.

(Red-Pol/Col/Adnkronos)
02-MAG-11 13:24

NNNN
+NUCLEARE. VERDI: A CONCERTO 1 MAGGIO A ROMA CENSURA SU REFERENDUM
"ARTISTI NON FATTI PARLARE E RIMOSSO ANCHE STRISCIONE".

(DIRE) Roma, 2 mag. - "È davvero singolare il fatto che agli
artisti che si sono esibiti al concerto dell'1 maggio sia stata
fatta firmare una liberatoria per non farli parlare sui
referendum visto che ancora la commissione di Vigilanza non ha
varato il regolamento...". Lo dichiara Angelo Bonelli, presidente
nazionale dei Verdi, che ieri sera era in piazza San Giovanni, a
Roma, insieme ai dirigenti e militanti del 'Sole che ride'.
Bonelli ricorda ancora come "quello accaduto ieri e' un fatto
grave. Viene da chiedersi se sui referendum sia scattata una
sorta di censura preventiva, per imporre il silenzio".
Secondo il presidente dei Verdi, "non solo il governo sta
cercando in tutti i modi di scippare il diritto democratico dei
cittadini ai referendum, ma e' ormai evidente che si vuole
imporre il silenzio sui quesiti su nucleare e acqua".
Proprio ai militanti Verdi che erano in piazza con il
presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio, alcuni funzionari
della Questura hanno fatto rimuovere uno striscione in cui c'era
scritto 'Berlusconi imbroglione, restituiscici il referendum. Noi
vogliamo votare'.

(Com/Rel/ Dire)
13:20 02-05-11

NNNN
REFERENDUM: BONELLI (VERDI), E' SCATTATA CENSURA PREVENTIVA =
(AGI) - Roma, 2 mag. - "E' davvero singolare agli artisti che
si sono esibiti al concerto del primo maggio sia stata fatta
firmare una liberatoria per non farli parlare sui referendum
visto che ancora la Commissione di Vigilanza non ha varato il
regolamento". Lo ha dichiarato in una nota il presidente
nazionale dei Verdi Angelo Bonelli.
"Quello accaduto ieri e' un fatto grave. Viene da chiedersi
se sui referendum sia scattata una sorta di censura preventiva,
per imporre il silenzio", ha aggiunto.
"Non solo il governo sta cercando in tutti i modi di
scippare il diritto democratico dei cittadini ai referendum ma
e' ormai evidente che si vuole imporre il silenzio sui quesiti
su nucleare e acqua", ha concluso Bonelli. (AGI)
Com/Sab
021316 MAG 11

REFERENDUM: DI PIETRO,DOPO NAPOLITANO PUO' SCIOGLIERE CAMERE

(ANSA) - ROMA, 2 MAG - 'Ci sono le possibilita' perche' il 13
giugno venga sancita la differenza sostanziale tra volonta'
popolare e rappresentanza in Parlamento: preso atto di questa
divaricazione, Napolitano potra' valutare l'opportunita' di
sciogliere le Camere''. Lo dice Antonio Di Pietro in una
intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free
press Pocket.
''Recarsi alle urne e' il miglior esercizio di democrazia
diretta. Ma stanno facendo di tutto per mettere ostacoli alla
possibilita' di pronunciarsi dei cittadini. Prima c'e' stato il
trucco della scelta della data, poi - ricorda Di Pietro - il
taglio dei fondi per la comunicazione referendaria destinata ai
quattro milioni di italiani che vivono all'estero, poi il
tentativo di eliminare dalla lista alcuni quesiti referendari
perche' ci siano meno possibilita' di raggiungere il quorum.
Infine le regole di comunicazione drogata costruite attraverso
la commissione di vigilanza, con l'utilizzo di due artifizi
criminali''.
A tal proposito, il leader Idv spiega che i tempi per la
comunicazione referendaria sono divisi ''non tra 'si'' e 'no',
ma tra 'si'', 'no' e 'non vado a votare'. Come sappiamo,
l'astensione equivale al 'no', che quindi si prende i due terzi
dello spazio lasciandone solo un terzo al si'''. (ANSA).

FLB
02-MAG-11 13:09 NNNN
Referendum/ Di Pietro: opposizione ci ha lasciato soli
Ma ora fanno la fila per salire sul carro

Roma, 2 mag. (TMNews) - Sul referendum "il resto dell`opposizione
ci ha lasciati soli nel lungo iter che ha portato al referendum,
adesso che la nostra scelta si sta dimostrando la migliore, tanti
avvoltoi tentano di metterci il cappello". Lo dice Antonio Di
Pietro al mensile free press Pocket. "Ci irridevano mentre, da
soli, raccoglievamo le firme, adesso fanno la fila per salire sul
carro. Faccio solo due nomi. Bersani, che dopo lo stop del
governo al nucleare ha detto: 'E` una nostra vittoria'. E poi
Rutelli, che ha detto: 'E` passato un nostro emendamento', che in
realt una copia del quesito referendario che lo stesso Rutelli
non aveva firmato".

Red/Mdr

021303 mag 11
REFERENDUM. SENATORI PD: A CONCERTO 1° MAGGIO CENSURA DA REGIME


(DIRE) Roma, 2 mag. -"E' stata una censura da regime cinese
quella che ieri ha proibito agli artisti di esprimere una propria
opinione durante il Concerto del 1° maggio. Appellarsi al
rispetto della par condicio per negare la possibilita' di parlare
di acqua o di referendum e' francamente risibile, a meno che non
si voglia considerare Gino Paoli o il maestro Morricone degli
esponenti politici e il palco di San Giovanni la tribuna politica
di Jader Jacobelli". Lo dichiarano i senatori del Pd Vincenzo
Vita, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
"Unanimemente- continuano gli esponenti del Pd- ci si
stupisce, e giustamente si disapprova, quando dalla Cina giunge
la notizia che una rockstar non ha potuto cantare una propria
canzone perche' censurato dal regime, e analoga disapprovazione
e' dovuta quando nel nostro Paese si vieta ad un cantante, che e'
prima di tutto un cittadino, di esprimere un proprio pensiero
civico giustificandosi con una improbabile esigenza di par
condicio. Oltretutto nessun regolamento della Commissione di
Vigilanza e' stato emanato fino ad ora, dunque ieri si e'
deliberatamente messo il silenziatore ai referendum".
"E' molto grave- concludono- che da una parte non sia ancora
stato approvato il regolamento che governa l'informazione per i
referendum, regolamento che avrebbe dovuto gia' essere in vigore,
e dall'altra, che ci si approfitti di questa colpevole mancanza
per sottrarre liberta' di informazione ai cittadini".

(Com/Vid/ Dire)
12:49 02-05-11

NNNN
REFERENDUM. DI PIETRO: SE VINCIAMO, POSSIBILE SCIOGLIMENTO CAMERE


(DIRE) Roma, 2 mag. - "Ci sono le possibilita' perche' il 13
giugno venga sancita la differenza sostanziale tra volonta'
popolare e rappresentanza in Parlamento: preso atto di questa
divaricazione, Napolitano potra' valutare l'opportunita' di
sciogliere le Camere". Lo dice Antonio Di Pietro in una lunga
intervista pubblicata sul numero di maggio del mensile free press
Pocket, Diretto da Daniele Quinzi.
"Recarsi alle urne e' il miglior esercizio di democrazia
diretta. Ma stanno facendo di tutto per mettere ostacoli alla
possibilita' di pronunciarsi dei cittadini. Prima c'e' stato il
trucco della scelta della data, poi il taglio dei fondi per la
comunicazione referendaria destinata ai quattro milioni di
italiani che vivono all'estero, poi il tentativo di eliminare
dalla lista alcuni quesiti referendari perche' ci siano meno
possibilita' di raggiungere il quorum, infine le regole di
comunicazione drogata costruite attraverso la commissione di
vigilanza, con l'utilizzo di due artifizi criminali: i tempi per
la comunicazione referendaria suddivisi non tra 'si'' e 'no', ma
tra 'si'', 'no' e 'non vado a votare'. Come sappiamo,
l'astensione equivale al 'no', che quindi si prende i due terzi
dello spazio lasciandone solo un terzo al si'. Come se non
bastasse, la comunicazione sui referendum parte dopo il voto
amministrativo: cosi' ci saranno pochissimi giorni per informare,
peraltro in maniera sbilanciata a favore del no e
dell'astensione".
Di Pietro conclude sul legittimo impedimento: "In questione e'
lo stato di diritto, un principio universale di uguaglianza delle
moderne democrazie. Vogliamo cittadini di serie A e serie B,
vogliamo una giustizia di un tipo per un disoccupato e di un
altro tipo per il presidente del Consiglio? E' un quesito molto
semplice: scegliere tra uguali diritti e diritti ad personam".

(Com/Rai/ Dire)
12:45 02-05-11

NNNN
NUCLEARE: DI PIETRO, A GIUGNO SI VOTA MA C'E' DISINFORMAZIONE =
(AGI) - Crotone, 2 mag. - "Invitiamo tutti i cittadini a votare
il 12 e 13 giugno per il referendum. C'e' un'altra
disinformazione che sta passando, che ormai con la legge che
avrebbero fatto sulla moratoria alle centrali nucleari non ci
sarebbe piu' bisogno del voto referendario". Lo ha detto il
leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, oggi in
Calabria per una serie di appuntamenti elettorali. "Non e' vero
- ha aggiunto - che non si va a votare. Stanno cercando di non
votare su un quesito perche' non vogliono che si raggiunga il
risultato sugli altri". (AGI)
Ros
021243 MAG 11

NNNN
AMMINISTRATIVE: FRANCESCHINI, BERLUSCONI CERCA SCONTRO E REFERENDUM SU DI LUI =

Trieste, 2 mag. - (Adnkronos) - Parlando a Trieste con i
giornalisti delle amministrative a margine di un appuntamento
elettorale, il presidente del Pd alla Camera, Dario Franceschini, ha
detto che a differenza del Pd, la destra ''cerchera' ancora una volta,
e soprattutto Berlusconi nei prossimi giorni, di trasformare tutto in
un grande scontro nazionale, un referendum a favore o contro di lui,
che non c'entra niente con la qualita' delle persone a cui affidare la
guida delle citta', soprattutto se sono citta' importanti per tutto il
Paese come Trieste''.

Franceschini ha poi ricordato che ''Trieste e' al centro
dell'Europa'' e ''sara' ancora piu' centrale dopo che i Paesi dell'ex
Jugoslavia saranno entrati nell'Unione europea con potenzialita'
straordinarie. E qui -ha concluso- dovra' investire tutta Italia''.

(Afv/Ct/Adnkronos)
02-MAG-11 12:22

NUCLEARE: BELISARIO, PER OPPORCI A PREMIER VOTARE REFERENDUM

(ANSA) - ROMA, 2 MAG - ''Tutti i Paesi guidati da Governi
responsabili decideranno di abbandonare il nucleare, come
dimostrano le notizie sulla scelta della cancelliera Merkel di
fissare una data per chiudere le centrali tedesche. Purtroppo in
Italia abbiamo Berlusconi, ma anche ai guai peggiore c'e' un
rimedio: possiamo opporci al suo Governo e all'energia atomica
votando si' ai referendum''. E' quanto dichiara il Capogruppo
IdV in Senato, Felice Belisario. ''La tragedia del Giappone -
aggiunge - ha dimostrato una volta per tutte che il nucleare
sicuro e' quello che non c'e'. Al Governo questo non importa,
anche il rinvio della costruzione delle centrali non e'
finalizzato allo sviluppo di studi sul settore, che peraltro
sarebbero inutili, ma solo a tentare di impedire lo svolgimento
delle consultazioni referendarie. Un Paese come la Germania, che
pure ha inizialmente creduto all'atomo, ora punta tutto sulle
fonti alternative e rinnovabili che sono il futuro dell'energia:
questo deve essere il cammino dell'Italia. E' opportuno
sfruttare le risorse naturali garantendo sia l'autonomia
dell'approvvigionamento che la tutela e la sicurezza
territoriale. Ma al Governo interessano solo le speculazioni
economiche, per questo - conclude Belisario - c'e' solo un modo
per seguire la via giusta: partecipare ai referendum per
difendere il nostro futuro''. (ANSA).

DEL
02-MAG-11 16:42 NNNN

Salute: decenni lavoro sedentario raddoppiano rischio cancro

SALUTE: DECENNI LAVORO SEDENTARIO RADDOPPIANO RISCHIO CANCRO

(ANSA) - ROMA, 20 APR - Aver trascorso piu' di dieci anni
alla scrivania, impegnati in un lavoro sedentario, raddoppia il
rischio di cancro all'intestino. E' l'amara conclusione di uno
studio di un'universita' australiana che ha pubblicato la sua
ricerca sull'American Journal of Epidemiology.
I ricercatori hanno osservato circa mille pazienti con tumore
all'intestino e poco piu' di mille individui sani. A tutti e'
stato chiesto di descrivere la propria attivita' e il livello di
attivita' fisica svolta.
I risultati hanno evidenziato che il lavoro sedentario
aumenta il rischio di cancro al colon distale del 44% in un
periodo di 10 anni e che l'attivita' fisica svolta nel tempo
libero non compensa i lunghi periodi passati alla scrivania
durante il giorno.
''Il nostro studio dovrebbe avere ripercussioni sulla
medicina del lavoro - hanno scritto i ricercatori - perche' i
progressi della tecnologia hanno portato a una quantita' sempre
crescente di comportamenti sedentari sul lavoro''.
La ragione alla base dell'aumento del rischio di cancro,
stando agli scienziati, potrebbe essere la sedentarieta' che
aumenta i livelli di zucchero nel sangue e provoca una crescita
della produzione di insulina, entrambi fattori collegati con lo
sviluppo del cancro intestinale. (ANSA).

Y63-NAN
20-APR-11 14:41 NNNN

Trasmissione per via telematica dei certificati dì malattia. Indicazioni operative per i lavoratori dipendenti e datori di lavoro del settore pubblico e privato. In attesa di registrazione presso la Corte dei conti

Misure di contenimento e razionalizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni - Utilizzo delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche". In attesa di registrazione presso la Corte dei conti

Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150: chiarimenti applicativi

DPCM 21 aprile 2011 - Autorizzazione a bandire procedure di reclutamento, per complessive n. 2.836 unità, in favore del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca


DPCM 21 aprile 2011 concernente autorizzazione ad avviare, nel triennio 2011-2013, le procedure di reclutamento, per complessive n. 2.836 unità, per il ministero dell'Istruzione dell'Universita' e della Ricerca, ai sensi dell'art. 35, comma 4 del d.lgs n. 165/2001.
In attesa di registrazione presso la Corte dei conti.
Per saperne di più

domenica 1 maggio 2011

Gazzetta Ufficiale - 4ª Serie Speciale - Concorsi n. 34 del 29-4-2011

DECRETO LEGISLATIVO 18 aprile 2011, n. 59 Attuazione delle direttive 2006/126/CE e 2009/113/CE concernenti la patente di guida. (11G0104) (GU n. 99 del 30-4-2011 ) note: Entrata in vigore del provvedimento: 15/05/2011

Sanità: da oggi medici devono validare esenzioni ticket

SANITA': DA OGGI MEDICI DEVONO VALIDARE ESENZIONI TICKET

(ANSA) - ROMA, 1 MAG - A partire da oggi le
autocertificazioni sul reddito per ottenere l'esenzione dal
pagamento del ticket per visite ed esami specialistici dovranno
essere validate dai medici. Lo prevede un decreto del 2009 del
ministero dell'Economia.
Ma i medici non ci stanno e chiedono che siano le Asl ad
effettuare i controlli, mentre tra i cittadini regna la
confusione. Secondo il segretario nazionale della Federazione
italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), Giacomo
Milillo, ''c'e' grande disagio tra i medici, che per rispondere
a tale incombenza dovrebbero sottrarre tempo a visite e
pazienti, ma anche tra i cittadini, spesso confusi sul da farsi,
anche considerando le diverse indicazioni da parte delle
differenti regioni''. Per questo, i medici di famiglia, ha
annunciato Milillo, ''in assenza di una certificazione delle
Asl, non inseriranno l'esenzione nelle prescrizioni degli esami.
Solo a questa condizione accetteremo, in via transitoria e per
venire incontro agli assistiti, di trascrivere l'esenzione per
reddito, ma riteniamo che tale procedura a regime debba avvenire
per via automatica''.
Obiettivo delle nuove norme e' combattere l'evasione in
questo settore considerando che, secondo alcune stime, ammonta
ad oltre un miliardo di euro l'anno l'evasione sui ticket
sanitari e sarebbe esentato senza diritto circa il 40% dei
malati. A godere dell'esenzione dei ticket dovrebbero essere le
fasce con reddito piu' basso e per questo e' richiesta una
autocertificazione per non pagare la tassa su visite ed esami.
La confusione, ha sottolineato il presidente della Fimmg,
deriva anche dalla diversita' delle procedure regionali. Il
medico deve infatti rilevare il codice di esenzione tramite i
sistemi regionali e indicarlo sulla ricetta. La Regione Lazio,
ad esempio, ha stabilito che fino al 30 giugno 2011 si potra'
ancora ricorrere alla autocertificazione, ma nel frattempo il
cittadino dovra' comunque recarsi presso le asl per rendere
l'eventuale autocertificazione. Iter diversi in altre regioni:
in Emilia Romagna sono ad esempio le asl o i patronati a
rilasciare i certificati di esenzione che il cittadino dovra'
presentare al medico. In Campania, invece, sono previsti
meccanismi attraverso i quali la Regione provvede ad aggiornare
i programmi dei medici, per cui il codice di esenzione del
cittadino compare in automatico.(ANSA).

CR-VC
01-MAG-11 15:34 NNNN

Corte Costituzionale "...manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 59, comma 54, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) e dell’art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 30 marzo 1998, emanato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali (Programmazione dell’accesso al pensionamento di anzianità dei militari, ai sensi dell’art. 59, comma 55, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), sollevata, in riferimento agli artt. 36 e 38 della Costituzione, dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Puglia, con l’ordinanza indicata in epigrafe. ..."

ORDINANZA N. 145
ANNO 2011
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori: Presidente: Ugo DE SIERVO; Giudici : Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI,
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
nel giudizio di legittimità costituzionale dell’art. 59, comma 54, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) e dell’art. 1, lettera a), del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 30 marzo 1998, emanato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali (Programmazione dell’accesso al pensionamento di anzianità dei militari, ai sensi dell’art. 59, comma 55, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), promosso dalla Corte dei conti - sezione giurisdizionale per la Regione Puglia, nel procedimento vertente tra G. C. e il Ministero dell’interno ed altro, con ordinanza dell’8 ottobre 2009, iscritta al n. 269 del registro ordinanze 2010 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 39, prima serie speciale, dell’anno 2010.
Visto l’atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;
udito nella camera di consiglio del 23 marzo 2011 il Giudice relatore Luigi Mazzella.
Ritenuto che la Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Puglia, con ordinanza depositata l’8 ottobre 2009, ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 59, comma 54, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) e dell’art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 30 marzo 1998, emanato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali (Programmazione dell’accesso al pensionamento di anzianità dei militari, ai sensi dell’art. 59, comma 55, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), per violazione degli artt. 36 e 38 della Costituzione;
che il rimettente espone in punto di fatto che un dipendente della Polizia di Stato presentava in data 24 aprile 1997 domanda di dimissioni a decorrere dal 1° dicembre 1997, avendo maturato l’anzianità prescritta dalla legge per ottenere il trattamento di quiescenza, e veniva collocato a riposo a decorrere dal 1° dicembre 1997;
che, tuttavia, l’art. 1 del decreto-legge 3 novembre 1997, n. 375 (Disposizioni urgenti in tema di trattamenti pensionistici anticipati) – entrato nelle more in vigore, poi decaduto per decorrenza dei termini e abrogato dall’art. 63 della legge n. 449 del 1997, – sanciva la immediata sospensione dell’applicazione di ogni disposizione di legge, di regolamento e di accordi collettivi che prevedevano il diritto a trattamenti pensionistici di anzianità anticipati rispetto all’età pensionabile o alla età prevista per la cessazione dal servizio in base ai singoli ordinamenti, e tale sospensione era definitivamente confermata dall’art. 59, comma 54, della legge n. 449 del 1997 sino alla data della sua entrata in vigore (1° gennaio 1998);
che per effetto della suddetta normativa, come integrata dal citato d.m. 30 marzo 1998, il ricorrente nel giudizio principale subiva il differimento della pensione al mese di aprile successivo, con fissazione del collocamento a riposo alla data del 1° aprile 1998;
che pertanto, essendo cessato dal servizio il 1° dicembre 1997 e così rimasto senza retribuzione per i mesi successivi sino al 1° aprile 1998, egli chiedeva dichiararsi il suo diritto ad ottenere il trattamento di quiescenza dal giorno della cessazione dal servizio (1° dicembre 1997) sino al 1° aprile 1998, con conseguente condanna del Ministero dell’interno e del Ministero del tesoro al pagamento in suo favore dei ratei pensionistici relativi alle mensilità non riscosse per effetto della citata normativa sopravvenuta, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria;
che, in diritto, il giudice a quo, ritenute le norme impugnate rilevanti ai fini del decidere, osserva, con riferimento alla manifesta infondatezza, che si riproporrebbe la medesima problematica del vuoto di quattro mesi della pensione e della retribuzione già irrazionalmente sofferto dal personale della scuola, cui questa Corte ha ovviato dichiarando l’illegittimità costituzionale – con sentenza n. 439 del 1994 – dell’art. 1, commi 1 e 2-quinquies, del decreto-legge 19 settembre 1992, n. 384 (Misure urgenti in materia di previdenza, di sanità e di pubblico impiego, nonché disposizioni fiscali), convertito, con modificazioni, nella legge 14 novembre 1992, n. 438, indi – con sentenza n. 347 del 1997 – dell’art. 1, comma 31, primo periodo, della legge 8 agosto 1995, n. 335 (Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare), in punto di salvezza dell’efficacia dell’art. 13, comma 5, lettera b), della legge 23 dicembre 1994, n. 724 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica);
che anche in questo caso il differimento del trattamento pensionistico in danno di dipendenti pubblici rimasti privi di retribuzione violerebbe gli artt. 36 e 38 Cost., sottraendo loro il minimo indispensabile per provvedere ai bisogni essenziali della vita;
che è intervenuto nel giudizio il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, il quale ha concluso per la inammissibilità e/o manifesta infondatezza della questione.
Considerato che il giudice rimettente censura l’art. 59, comma 54, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) e l’art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 30 marzo 1998, emanato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali (Programmazione dell’accesso al pensionamento di anzianità dei militari, ai sensi dell’art. 59, comma 55, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), per violazione degli artt. 36 e 38 della Costituzione;
che l’art. 59, comma 54, della legge n. 449 del 1997 confermava, relativamente al periodo dal 3 novembre 1997 sino alla data di entrata in vigore della medesima legge (1° gennaio 1998), la sospensione delle previgenti norme di legge, di regolamento o di accordo collettivo attributive del diritto, con decorrenza nel periodo suindicato, a trattamenti pensionistici di anzianità anticipati rispetto all’età pensionabile o all’età prevista per la cessazione dal servizio dai singoli ordinamenti;
che, in tal modo, la norma primaria impugnata rendeva definitiva la sospensione anzidetta, già sancita dall’art. 1 del decreto-legge 3 novembre 1997, n. 375 (Disposizioni urgenti in tema di trattamenti pensionistici anticipati), decaduto per mancata conversione e specificamente abrogato, conservando validità agli atti ed ai provvedimenti adottati e facendo salvi gli effetti prodottisi, dall’art. 63 della legge n. 449 del 1997;
che questa Corte, con l’ordinanza n. 10 del 2011, successiva all’atto di promovimento dell’odierno giudizio, ha dichiarato la manifesta infondatezza di una questione identica a quella in esame;
che nella citata recente pronuncia la Corte ha escluso il denunciato contrasto della norma censurata con entrambi i parametri costituzionali evocati e ha ritenuto inconferente il richiamo del giudice rimettente alla giurisprudenza costituzionale formatasi sulla legislazione relativa al personale scolastico;
che, in particolare, la Corte ha ribadito, quanto all’art. 38 Cost., che la garanzia ivi prevista, inerente allo stato di bisogno, riguarda solo le pensioni di vecchiaia e non anche quelle cosiddette “anticipate”, come la prestazione in oggetto;
che, inoltre, la Corte ha rilevato, quanto all’art. 36 Cost., che, essendo a disposizione dell’interessato strumenti (revoca delle dimissioni già accettate e riammissione in servizio a domanda) idonei ad impedire l’effetto economico negativo a suo carico, esso «finisce per dipendere dalla sua eventuale scelta di non utilizzarli»;
che, infine, la Corte ha sottolineato che, diversamente dalle fattispecie concernenti il personale della scuola già specificamente esaminate (v. sentenze n. 347 del 1997 e n. 439 del 1994), laddove rilevava il fisiologico slittamento della richiesta di cessazione dal servizio all’inizio dell’anno scolastico successivo, la norma impugnata prescinde da meccanismi peculiari di operatività delle dimissioni, perché, con il “blocco” temporaneo dell’accesso al pensionamento anticipato, «interviene esclusivamente […] sulla decorrenza del trattamento di quiescenza»;
che, quindi, per tutte le ragioni già indicate nell’ordinanza n. 10 del 2011, la questione dev’essere dichiarata manifestamente infondata.
Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9, secondo comma, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.
per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 59, comma 54, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) e dell’art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 30 marzo 1998, emanato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali (Programmazione dell’accesso al pensionamento di anzianità dei militari, ai sensi dell’art. 59, comma 55, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), sollevata, in riferimento agli artt. 36 e 38 della Costituzione, dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Puglia, con l’ordinanza indicata in epigrafe.
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 18 aprile 2011.
F.to:
Ugo DE SIERVO, Presidente
Luigi MAZZELLA, Redattore
Gabriella MELATTI, Cancelliere
Depositata in Cancelleria il 20 aprile 2011.
Il Direttore della Cancelleria
F.to: MELATTI