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sabato 25 giugno 2011

Sbadiglio scatena 'epidemie', irresistibile la voglia di imitarlo

SALUTE: SBADIGLIO SCATENA 'EPIDEMIE', IRRESISTIBILE LA VOGLIA DI IMITARLO =
IL MEDICO DEL SONNO, UNO TIRA L'ALTRO IN SALA BUIA PER EFFETTO
RILASSANTE MELATONINA

Milano, 25 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Lo sbadiglio? E'
in grado di scatenare vere epidemie. Parola di medico del sonno. Luigi
Ferini Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno
dell'ospedale San Raffaele di Milano conferma l'alta 'contagiosita''
di questo riflesso. Se ci si porta la mano alla bocca davanti a
qualcuno, spessissimo capita che l'altro reagisca 'a specchio'.
"Scatta un meccanismo di imitazione - spiega lo specialista
all'Adnkronos Salute - perche' lo sbadiglio e' una sorta di riflesso
automatico".

Se e' risaputo che il contagio avviene tra uomo e uomo, ora
arriva la conferma che lo sbadiglio si 'trasmette' anche da uomo a
cane. A segnalarlo sono gli esperti del Birkbeck College
dell'universita' di Londra (Gran Bretagna), che hanno condotto uno
studio su 29 cani per sperimentare l'effetto dello sbadiglio dell'uomo
su Fido. I risultati, pubblicati su 'Biology Letters' confermano.

Lo sbadiglio, continua Ferini Strambi, "puo' essere espressione
di noia e di eccessivo rilassamento. E c'e' una condizione particolare
che fa partire catene interminabili di sbadigli. Immaginate di essere
nella sala buia o in penombra di un convegno. Quella e' la condizione
ideale per 'epidemie' di sbadigli. La ridotta luminosita' fa
rilasciare piu' facilmente la melatonina che favorisce il
rilassamento. Cosi' si e' piu' portati a sbadigliare". Con il rischio
di contagiare l'intera platea. (segue)

(Lus/Ct/Adnkronos)
25-GIU-11 18:50

NNNNSALUTE: SBADIGLIO SCATENA 'EPIDEMIE', IRRESISTIBILE LA VOGLIA DI IMITARLO (2) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Non necessariamente, pero', lo
sbadiglio e' collegato al sonno", assicura Ferini Strambi.
"Sicuramente e' una manifestazione di tendenza all'addormentamento, al
di la' del fatto comportamentale. E in questo caso lo sbadiglio si
trasforma in una spia importante perche' segnala una patologia".

Due le categorie piu' soggette a sbadiglio. "La prima e' quella
dei 'privati di sonno', che di giorno vanno incontro a sonnolenza. In
questo caso lo sbadiglio e' un meccanismo attivato per via della
tendenza all'addormentamento". L'altra categoria, conclude lo
specialista, e' quella delle 'vittime' delle apnee notturne. "Il sonno
disturbato porta a un continuo sbadigliare diurno, e al rischio di
addormentamento improvviso".

(Lus/Ct/Adnkronos)
25-GIU-11 18:52

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STORIA: DOMANI SUL 'SOLE 24 ORE' LE CARTE DI FANFANI SU POLIZIA SEGRETA DI TAMBRONI = DOCUMENTI RINVENUTI DAGLI STORICI ALESSANDRO MARUCCI E STEFANO SIMONCINI

STORIA: DOMANI SUL 'SOLE 24 ORE' LE CARTE DI FANFANI SU POLIZIA SEGRETA DI TAMBRONI =
DOCUMENTI RINVENUTI DAGLI STORICI ALESSANDRO MARUCCI E STEFANO
SIMONCINI

Milano, 25 giu. (Adnkronos) - Documenti inediti ritrovati da due
storici tra le carte di Amintore Fanfani sulla polizia segreta formata
dal deputato Tambroni a fine anni '50. Gli inediti e interessanti
materiali saranno pubblicati sul "Sole 24 Ore Domenica". Testimonianze
che risalgono al tempo in cui le veline erano solo le informative
riservate degli organi di sicurezza, il potere politico repubblicano
si produceva in intrecci spericolati all'ombra delle istituzioni dello
Stato.

Questo e' il quadro che emerge da una serie di documenti,
anticipati da "Il Sole 24 ORE Domenica" di domani, che sono stati
rinvenuti dagli storici Alessandro Marucci e Stefano Simoncini tra le
carte di Amintore Fanfani nel corso del complesso lavoro di edizione
dei diari del politico aretino. Da questa documentazione emerge come
Fernando Tambroni si mosse gia' tra il 1958 e il 1959 per indebolire
Fanfani, che nel gennaio 1959 fu costretto a dimettersi da tutte le
cariche, accumulando materiali utili alla propria ascesa e ricorrendo
illecitamente agli apparati di sicurezza di cui peraltro era
responsabile dinanzi al Parlamento.

In particolare formo' una sorta di "polizia segreta" composta da
vigilantes, nell'eventualita' di un suo allontamento dal Ministero
degli Interni, e a cui vennero affidati compiti sia di controllo delle
sezioni democristiane romane sia di sorveglianza sui comportamenti
privati di avversari politici interni alla DC. Allo stesso modo,
sempre dalla documentazione dei due storici, emerge l'intenso lavoro
di pressione e adulazione a cui furono sottoposti numerosi giornalisti
politici da parte di Tambroni.

(Per/Ct/Adnkronos)
25-GIU-11 16:33

NNNNDC: 'SOLE 24 ORE', TAMBRONI FORMO' POLIZIA SEGRETA DI VIGILANTES NEL 1958 =
'PER INDEBOLIRE FANFANI IN CASO DI ALLONTANAMENTO DAL MINISTERO
DELL'INTERNO'

Roma, 25 giu. (Adnkronos) - "Fernando Tambroni si mosse gia' tra
il 1958 e il 1959 per indebolire Fanfani, che nel gennaio 1959 fu
costretto a dimettersi da tutte le cariche, accumulando materiali
utili alla propria ascesa e ricorrendo illecitamente agli apparati di
sicurezza, di cui peraltro era responsabile dinanzi al Parlamento. In
particolare, formo' una sorta di polizia segreta, composta da
vigilantes, nell'eventualita' di un suo allontamento dal ministero
dell'Interno": e' quanto rivela 'Il Sole 24 Ore' nell'inserto
domenicale domani in edicola.

A questa sorta di 'polizia parallela', secondo i documenti
rinvenuti dagli storici Alessandro Marucci e Stefano Simoncini tra le
carte di Fanfani, nell'ambito del lavoro storiografico per la
pubblicazione dei suoi diari, "vennero affidati compiti sia di
controllo delle sezioni democristiane romane sia di sorveglianza sui
comportamenti privati di avversari politici interni alla Dc - scrive
ancora il 'Sole 24 Ore' - Allo stesso modo, sempre dalla
documentazione dei due storici, emerge l'intenso lavoro di pressione e
adulazione a cui furono sottoposti numerosi giornalisti politici da
parte di Tambroni".

(Sin/Ct/Adnkronos)
25-GIU-11 16:20
DC: CARTE FANFANI, TAMBRONI DA MINISTRO CREO' 'POLIZIA SEGRETA' =
(AGI) - Roma, 25 giu. - Ferdinando Tambroni, quando guido' il
Viminale alla fine degli anni Cinquanta, organizzo' una sorta
di 'polizia segreta' a cui furono affidati compiti di controllo
sul suo stesso partito, la Democrazia cristiana, e sui suoi
dirigenti, tra i quali anche Amintore Fanfani, in ragione delle
sue scelte politiche in direzione della costituzione del primo
centro-sinistra.
La notizia e' anticipata da "Il Sole 24 ORE Domenica",
sulla base di documenti rinvenuti dagli storici Alessandro
Marucci e Stefano Simoncini tra le carte di Fanfani, nel corso
del complesso lavoro di edizione dei diari del politico
aretino.
Dalla documentazione emerge come Fernando Tambroni si mosse
gia' tra il 1958 e il 1959 per indebolire Fanfani, il quale nel
gennaio 1959 fu costretto a dimettersi da tutte le cariche
segretario della Dc e presidente del Consiglio. Tambroni
accumulo' materiali utili alla propria ascesa (divenne
presidente del Consiglio nel marzo 1960, con il determinante
sostegno della destra del Msi) e ricorse illecitamente agli
apparati di sicurezza di cui peraltro era responsabile dinanzi
al Parlamento. In particolare, secondo le carte Fanfani,
Tambroni formo' una sorta di 'polizia segreta', composta da
vigilantes, nell'eventualita' di un suo allontanamento dal
ministero dell'Interno, cui vennero affidati compiti sia di
controllo delle sezioni democristiane romane sia di
sorveglianza sui comportamenti privati di avversari politici
interni alla Dc. Allo stesso modo, sempre dalla documentazione
dei due storici, emerge l'intenso lavoro di pressione e
adulazione a cui furono sottoposti numerosi giornalisti
politici da parte di Tambroni. (AGI)
Cav
251605 GIU 11

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venerdì 24 giugno 2011

INTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO = ALFANO, REATO PUBBLICARLE SE IRRILEVANTI - BERSANI, SI' CONFRONTO MA SU NOSTRA PROPOSTA

INTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO =
ALFANO, REATO PUBBLICARLE SE IRRILEVANTI - BERSANI, SI'
CONFRONTO MA SU NOSTRA PROPOSTA

Roma, 24 giu. - (Adnkronos) - E' sempre alta la tensione nei
palazzi della politica per l'inchiesta P4. E riparte il pressing del
Pdl sulle intercettazioni. Dopo l'affondo di ieri (''sono irrilevanti
penalmente''), il ministro della Giustizia Angelino Alfano torna a
farsi sentire con piu' forza: ''Oltre ad essere moralmente sbagliata,
la pubblicazione delle intercettazioni penalmente irrilevanti e' anche
un reato da perseguire.Queste gettano un certo disdoro a chi nulla ha
a che fare con l'inchiesta. Ma nessuno si fa carico di riparare al
torto''. Da Bruxelles Silvio Berlusconi rincara la dose: ''Non e' un
Paese civile quello in cui non c'e' garanzia dell'inviolabilita' delle
conversazioni telefoniche che poi appaiono sui giornali senza che
abbiano un risvolto penale''.

Parole che provocano la reazione del procuratore di Napoli
Giovandomenico Lepore: ''Io vorrei vedere un po' di indignazione per i
contenuti -dice ai microfoni di 'Radio 24'- invece si cerca di
delegittimare i magistrati dicendo che cerchiamo pubblicita', il che
non e' vero''. Il magistrato tira in ballo il Guardasigilli: ''La sua
uscita e' dettata da una motivazione politica''. Il governo, per ora,
va avanti: non con un decreto legge, ma ripartendo magari dal ddl
all'esame della commissione Giustizia di Montecitorio. Cosi' si
possono gettare le basi di ''una buona legge'' da approvare ''entro
l'estate''.

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini detta i tempi: ''Spero
che ci sia la possibilita' di farla entro agosto'' e ''sarebbe un
bell'esempio se tutte le forze politiche si mettessero insieme
d'accordo'' e la approvassero ''con urgenza''. Il Pd, per bocca di
Pierluigi Bersani, e' pronto a discutere, ma con un intervento ''a
monte'', cioe' non sulla stampa. ''Che Alfano, non proceda per decreto
-precisa il leader Democrat- mi pare nella logica delle cose. Noi
abbiamo una posizione, abbiamo presentato gia' da tempo un ddl che
porta il problema alla fonte, con meccanismi per cui non vengano
divulgate intercettazioni che non ha senso divulgare, che incidono
sulla privacy senza avere attinenza con le indagini''. ''Nessun
bavaglio all'informazione e nessun aiuto ai criminali'', tuona l'Idv.
(segue)

(Pol/Ct/Adnkronos)
24-GIU-11 19:03

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INTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO (2) =
FRATTINI, NO A DECRETO, MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE CONCORDINO
LEGGE ENTRO AGOSTO

(Adnkronos) - Il primo esponente del governo a parlare e',
dunque, Alfano, che frena sul ricorso al dl: ''Abbiamo scelto un
percorso tre anni fa. Non intendiamo fare un decreto legge ne'
orientare la prua in una direzione diversa da quella del ddl che il 29
luglio scorso era stato discusso alla Camera''. Gli fa eco Frattini:
''Ormai i buoi sono usciti dalla stalla. Comunque, credo che ci voglia
una buona legge e sarebbe un bell'esempio per il Parlamento se
maggioranza e opposizione la concordassero in tempi brevi''. Secondo
il ministro degli Esteri il confronto potrebbe partire ''dalla
proposta gia' depositata in Parlamento dalla sinistra, proposta che
non venne mai approvata, ma che ha elementi molto buoni''.

Sull'opportunita' o meno del decreto legge, il responsabile
della Farnesina osserva: ''Le modalita' le decideranno i partiti e i
gruppi parlamentari. Oggi quello che occorre all'Italia e' fare
chiarezza su questa materia. Si potrebbero riprendere quindi le norme
sulla privacy contenute nell'ordinamento europeo. Bastano quelle e la
legge e' fatta''. Dal Consiglio Ue sbotta il premier: ''Credo di dire
una banalita'. Non e' vita quella di alzare il telefono e non poter
parlare liberamente, senza che queste telefonate sia intercettate e
vederle apparire sulla stampa, anche se non hanno nessun, nessun
risvolto penale. Io credo che su questo siano tutti d'accordo'',
sottolinea ancora.

Sottolinea Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera:
''Si puo' andare avanti sul filone del ddl all'esame di Montecitorio.
Io credo che se gia' si applicassero le leggi oggi vigenti una parte
di queste intercettazioni sono assolutamente illegali. Alla Camera
siamo arrivati ad un testo meno incisivo del Senato, che avrebbe
comunque avuto un risultato: queste intercettazioni che gia' sono
illegali, lo sarebbero ancora di piu'''. (segue)

(Pol/Ct/Adnkronos)
24-GIU-11 19:03

NNNNINTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO (3) =
FORMIGONI, OK NORME BIPARTISAN - UDC, RIFORMA SI PUO' FARE MA
NON ORA

(Adnkronos) - Anche Maurizio Paniz, parlamentare e capogruppo
Pdl della Giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio,
rilancia: ''Ancora una volta il ministro della Giustizia detta la
linea in maniera efficace e onta quei detrattori che continuano a
pensare e dire che lavora al ministero solo part-time!. Si approvi
finalmente il ddl sulle intercettazioni!''. Per Anna Maria Bernini,
portavoce vicario del partito, ''le intercettazioni sono ormai
l'equivalente di un genere letterario, una agora' mediatica senza
limiti che prescinde dall'ipotesi di reato che le ha legittimate''.

''Il ministro Alfano ha tutto il diritto di denunciare le
storture di un fenomeno abnorme ed al di fuori di ogni minima regola
di convivenza democratica'', sottolinea il senatore Pdl, Francesco
Casoli. Anche Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia,
confida in una legge realizzata ''in spirito di collaborazione
bipartisan, che sia ovviamente equilibrata, che non impedisca ma
regolamenti le intercettazioni e soprattutto la loro diffusione".

Fare una legge in questo momento, nel pieno dell'inchiesta P4,
"non sarebbe un errore politico" osserva il governatore lombardo,
spiegando pero' che "ovviamente tutto dipenderebbe dal contenuto di
questa legge di cui si e' parlato lungamente''. Per l'Udc parla
Roberto Rao, capogruppo in commissione giustizia di Montecitorio: ''
La riforma del sistema delle intercettazioni va fatta in un clima
condiviso. Certamente non puo' essere quella proposta dal governo, ne
puo' essere affrontata ora". (segue)

(Pol/Ct/Adnkronos)
24-GIU-11 19:03

NNNNINTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO (4) =
ROMANO, SONO INEFFICACI E USATE COME ARMA REPRESSIONE - FLI,
SONO UTILI ALLA DEMOCRAZIA

(Adnkronos) - Per Saverio Romano, leader del Pid e tra i
promotori dei 'responsabili', ''le intercettazioni telefoniche, cosi'
come vengono usate oggi, senza adeguata regolamentazione, sono costose
e spesso inefficaci ai fini processuali. Vengono utilizzate come arma
di pressione, a volte di ricatto, per demolire vite e carriere delle
persone che si vedono sbattute come mostri nelle prime pagine dei
giornali''.

''E' necessaria -avverte il ministro dell'Agricoltura- una norma
che regolamenti l'uso e l'abuso di questo importante mezzo di indagine
per farlo rientrare nei tempi nei modi e nei luoghi stabiliti e
toglierlo dalla troppa contiguita'coi mezzi di comunicazione''.Di
avviso contrario e' Fli, che per bocca del vicepresidente vicario dei
deputati, sottolinea: ''Le intercettazioni nella vicenda P4 saranno
penalmente irrilevanti, ma una volta pubblicate, se non scadono nel
gossip e riguardano questioni di interesse pubblico, sono utili alla
democrazia italiana perche' consentono ai cittadini di sapere,
giudicare e controllare".

''Ogni volta che escono sui giornali i resoconti delle
cosiddette intercettazioni inutili -gli fa eco Giuseppe Consolo,
deputato di Fli e vice presidente della Giunta per le Autorizzazioni
di Montecitorio- la classe politica e particolarmente la maggioranza
di turno, si straccia le vesti invocando, peraltro giusti, interventi
di legge. Le legislature passano ma i provvedimenti concreti non si
vedono''. (segue)

(Pol/Ct/Adnkronos)
24-GIU-11 19:03

NNNNINTERCETTAZIONI: PDL RIPARTE DA DDL, PER BERLUSCONI 'ITALIA NON E' PAESE CIVILE'/IL PUNTO (5) =
PD, NON DIVULGARE QUELLE ININFLUENTI PER INDAGINI - IDV, NO A
LEGGI BAVAGLIO

(Adnkronos) - Il Pd non ci sta. Anna Finocchiaro, capogruppo al
Senato, mette i puntini sulle 'i': ''Il decreto sulle intercettazioni
non esiste, non c'e' possibilita', e' inutile che ne parlino''. E
ancora: ''Non si invochi bavaglio a stampa, manca legge civile perche'
c'e' chi punta a ostacolare indagini e informazione''. Secondo il
senatore Vincenzo Vita ''e' angosciante assistere a un'altra puntata
del teatro dell'assurdo. Ogni qualvolta viene fuori la trascrizione di
intercettazioni imbarazzanti per il governo e le sue zone periferiche,
scatta la voglia forcaiola di censura". Nel suo intervento finale alla
direzione del Pd Bersani non ha dubbi: ''Le intercettazioni non vanno
pubblicate se sono irrilevanti. Non vanno divulgate quelle ininfluenti
per le indagini''.

"Il ministro Alfano probabilmente e' male informato e, comunque,
disinforma", avverte il senatore Casson che aggiunge: "Secondo il
codice quando un atto del procedimento, comprese le intercettazioni
telefoniche, viene messo a disposizione dell'indagato e del suo
difensore cessa il segreto d'indagine. Quindi, gli atti utilizzati dal
giudice di Napoli per le misure cautelari possono, anzi a mio parere
devono, essere pubblicati".

L'Idv e' categorico con Donadi: ''No a leggi bavaglio. E'
assurdo che il centrodestra pensi ad una legge sulle intercettazioni
quando le priorita' del Paese sono ben altre, a partire dalla crisi
economica e sociale che sta attanagliando l'Italia. Mentre le imprese
chiudono e si bruciano ogni giorno posti di lavoro -conclude il
presidente dei deputati del partito- Berlusconi impone ai suoi sherpa
di lavorare ad una legge che favorisce solo la Casta , i mafiosi ed i
criminali. Siamo sconcertati di fronte a tanta arrogante
irresponsabilita'''.

(Pol/Ct/Adnkronos)
24-GIU-11 19:03

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Cittadini comunitari e stranieri irregolari: disposizioni urgenti Pubblicato, nella G.U. 23 giugno 2011, n. 144, il D.L. 23 giugno 2011, n. 89 recante "Disposizioni urgenti per il completamento dell'attuazione della direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione dei cittadini comunitari e per il recepimento della direttiva 2008/115/CE sul rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi irregolari". Il decreto è così strutturato: - Capo I: Disposizioni in materia di libera circolazione e permanenza dei cittadini comunitari e dei loro familiari - Capo II: Disposizioni in materia di rimpatrio degli stranieri irregolari D.L. 23 giugno 2011, n. 89 (G.U. 23 giugno 2011, n. 144)

Trattamento di quiescenza del personale del comparto scuola. Cessazioni dal 1° settembre 2011 - Trasmissione dei dati necessari alla determinazione ed al pagamento delle pensioni attraverso flusso informatico

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Assegno per il nucleo familiare – Rivalutazione dei livelli di reddito per la corresponsione dell’assegno nucleo familiare a decorrere dal 1° luglio 2011

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Trasferimento degli importi maturati a titolo di Tfs/Tfr dal personale degli enti interessati da soppressioni e fusioni

ALLEGATO-XLS_23-06-2011-notaop25.xls

Trasferimento degli importi maturati a titolo di Tfs/Tfr dal personale degli enti interessati da soppressioni e fusioni (vedi allegato nota)

23-06-2011-notaop25.pdf

Medici riassunti: no al cumulo tra reddito e pensione La riassunzione in servizio dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del S.S.N., già cessati per limiti di età, preclude comunque la possibilità del cumulo tra reddito e pensione. Lo ha fatto sapere l'Inpdap con una nota emanata il 7 giugno scorso (n. 22). L'ente previdenziale ha ordinato agli uffici periferici di sottoporre a verifica il regime di cumulo dei medici che abbiano usufruito della riassunzione.

I.N.P.D.A.P. (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti
dell'amministrazione pubblica)
Nota 7-6-2011 n. 22
Aspetti previdenziali correlati all'applicazione dell'articolo
22, comma 3, della L. 4 novembre 2010, n. 183, con particolare
riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da lavoro
dipendente.
Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti
dell'amministrazione pubblica, Direzione centrale previdenza,
Ufficio I Pensioni.
Nota 7 giugno 2011, n. 22 (1).
Aspetti previdenziali correlati all'applicazione dell'articolo
22, comma 3, della L. 4 novembre 2010, n. 183, con particolare
riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da lavoro
dipendente.

(1) Emanata dall'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti
dell'amministrazione pubblica, Direzione centrale previdenza,
Ufficio I Pensioni.




Ai
Direttori delle sedi provinciali e territoriali

Alle
Organizzazioni sindacali nazionali dei pensionati

Agli
Enti di patronato

Ai
Caf

Ai
Dirigenti generali centrali e regionali

Ai
Direttori regionali

Agli
Uffici autonomi di Trento e Bolzano

Ai
Coordinatori delle consulenze professionali






Pervengono a questa Direzione numerosi quesiti in merito
all'applicazione della disposizione richiamata in oggetto con
particolare riguardo al regime di cumulo tra pensione e redditi da
lavoro dipendente operante nelle fattispecie in esame.
Con la presente nota, acquisito il parere conforme da parte del
Ministero dell'economia e delle finanze (nota n. 57675 del 10
maggio 2011) e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
(nota n. 9736 del 30 maggio 2011) si forniscono le indicazioni
operative per l'uniforme applicazione della norma citata.
L'articolo 22, comma 1, della L. n. 183/2010, nel modificare il
comma 1 dell'articolo 15-nonies del D.Lgs. n. 502/1992,
stabilisce che "Il limite massimo di età per il collocamento a
riposo dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio
sanitario nazionale, ivi compresi i responsabili di struttura
complessa, è stabilito al compimento del sessantacinquesimo anno di
età, ovvero, su istanza dell'interessato, al maturare del
quarantesimo anno di servizio effettivo. In ogni caso il limite
massimo di permanenza non può superare il settantesimo anno di età e
la permanenza in servizio non può dar luogo ad un aumento del numero
dei dirigenti..." e, al comma 3, specifica che dette disposizioni
"si applicano anche ai dirigenti medici e del ruolo sanitario
del Servizio sanitario nazionale in servizio alla data del 31 gennaio
2010".
In virtù della modifica introdotta, quindi, il limite massimo di età
dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario
nazionale si suddivide in due diverse fattispecie alternative:
1. al compimento del 65° anno di età;
2. al maturare del 40° anno di servizio effettivo e nel limite di 70
anni di età.
Il canale di età pensionabile individuato al punto 2 è stabilito ad
istanza dell'interessato e può essere applicato anche ai dirigenti
medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale in
servizio alla data del 31 gennaio 2010 (articolo 22, comma 3, della L.
n. 183/2010) che chiedano di essere riassunti ai sensi della
disposizione in oggetto.
L'esercizio della facoltà in esame e la conseguente riassunzione
in servizio, per i dirigenti già cessati ma in servizio alla suddetta
data, determina necessariamente il venire meno dell'individuazione
del titolo "limiti di età" per le risoluzioni del rapporto
di lavoro avvenute al compimento del 65° anno di età, in quanto la
nuova età pensionabile è individuata alla maturazione dei 40 anni di
servizio effettivo e nel limite dei 70 anni di età.
Ciò ha immediati riflessi sul regime di cumulo pensione/redditi da
lavoro dipendente applicabile al personale in esame.
In particolare, considerato che la prima cessazione dal servizio deve
considerarsi avvenuta per motivi diversi da limiti di età, per le
motivazioni sopra esplicitate, trovano applicazione le disposizioni di
cui agli articoli 133 e 134 del D.P.R. n. 1092/1973 che sanciscono,
nei casi di derivazione, continuazione o rinnovo del rapporto di
lavoro, il divieto di cumulo tra trattamento pensionistico spettante
per il precedente rapporto (conclusosi per motivi diversi dai limiti
di età) e trattamento economico relativo alla rinnovata attività
lavorativa.
Analogamente, la cessazione dal servizio con 40 anni di anzianità
contributiva non consente l'equiparazione, ai fini del regime di
cumulo, con il pensionamento derivante da raggiungimento dei limiti di
età; tale equiparazione, sempre nei casi di scelta per il secondo
canale di età pensionabile, sussiste solo al raggiungimento di 40 anni
di servizio effettivo.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte, le sedi
dell'Istituto sono tenute a verificare il regime di cumulo
applicabile ai medici che abbiano usufruito della facoltà di
riassunzione in servizio in applicazione del citato articolo 22, comma
3, della L. n. 183/2010 e ad operare secondo le indicazioni
specificate nella presente nota avendo altresì cura di renderne noto
il contenuto anche alle amministrazioni iscritte che hanno personale
interessato dalla normativa richiamata.


Il Dirigente generale
Dott. Giorgio Fiorino



L. 4 novembre 2010, n. 183, art. 22
D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, art. 15-nonies
D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, art. 133
D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, art. 134

morbo Parkinson,scoperto in Sardegna gene responsabilE

SALUTE: MORBO PARKINSON,SCOPERTO IN SARDEGNA GENE RESPONSABILE =
(AGI) - Cagliari, 24 giu. - Un nuovo gene responsabile della
malattia di Parkinson e' stato scoperto in Sardegna. E' il
risultato di uno studio coordinato dalla Neurologia
dell'azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, diretta da
Maurizio Melis, cui hanno partecipato neurologi dell'ospedale
San Francesco di Nuoro, in collaborazione con i neurogenetisti
del dipartimento di Genetica Clinica dell'Erasmus di Rotterdam.
Il morbo di Parkinson e' una patologia neurodegenerativa
che colpisce, in Italia, 200.000 persone, di cui 10.000 sotto i
40 anni. La ricerca e' stata recentemente pubblicata sulla
rivista "Neurogenetics" e ruota attorno a un gene, il "Tardbp",
che codifica la TDP-43 [transactive response (TAR) DNAbinding
protein-43"]. Questa proteina mutata rappresentava, sino a
oggi, la principale componente delle lesioni istopatologiche in
malattie neurodegenerative, come la frontotemporal lobar
degeneration (FTLD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Inclusioni contenenti la TDP-43 erano state riscontrate in
associazione ai Corpi di Lewy, in studi autoptici su cervelli
di pazienti affetti da varie forme di parkinsonismi. La
Sardegna, con il suo corredo genetico appariva lo scenario
ideale per la ricerca di una disfunzione del gene in pazienti
con il Parkinson e in altri persone portatrici di mutazioni
genetiche del Tardbp e affetti da altre patologie
neurodegenerative, come la Sla.
Il lavoro da poco pubblicato e' stato condotto su 327
pazienti sardi con Parkinson (88 casi familiari, 239 sporadici)
e 578 controlli sempre di origine sarda. La ricerca si e'
basata su una banca dati del Dna, nata nel 2005 al Centro
Parkinson dell'ospedale Brotzu (responsabile Giovanni Cossu
con la collaborazione della dottoressa Daniela Murgia) e che
oggi puo' contare su quasi 1.000 campioni a disposizione della
ricerca. La mutazione e' stata riscontrata in una proporzione
significativa di pazienti [8 casi (2.5%)] e in nessuno dei
controlli. Questi risultati, oltre a indicare che, sino a oggi,
la mutazione Tardbp rappresenta il piu' frequente singolo
fattore di rischio genetico per la malattia di Parkinson nella
popolazione sarda, supportano l'ipotesi che patologie
apparentemente dissimili potrebbero rappresentare diverse facce
di un unico spettro clinico ("Tardbp-patie").
Futuri studi sono stati programmati per comprendere quali
siano i fattori genetici modificanti (o non genetici) capaci di
determinare fenotipi clinici cosi' differenti (Sla, Ftdl e lo
stesso morbo di Parkinson), associati ad una stessa mutazione
del gene Tardbp. (AGI)
Red-Rob
Red-Rob
241139 GIU 11

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