VIBO VALENTIA: ASSALTO A PORTAVALORI, BOTTINO DA 500MILA EURO
=
Vibo Valentia, 4 lug. (Adnkronos) - Un furgone portavalori e'
stato rapinato questa mattina a Francavilla Angitola, nel vibonese.
Tre
malviventi sono entrati in azione poco dopo le 8 di questa
mattina, quando
il portavalori della Sicurtransport era arrivato
davanti all'ufficio
postale.
Nel carico c'erano 500mila euro che sarebbero dovuti servire
per
i pagamento delle pensioni. I banditi si sono
impossessati del furgone
e hanno disarmato una delle guardie giurate. L'altro
vigilantes ha
estratto la sua pistola e fatto fuoco contro il furgone, senza
esito.
Il mezzo e' stato ritrovato poco dopo, abbandonato. I malviventi sono
riusciti a rubare tutto il denaro. Sul posto sono intervenuti i
carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia che hanno avviato
indagini.
(Ink/Col/Adnkronos)
04-LUG-11 14:29
NNNN
Inizio pubblicazioni 22 agosto 2003 Notizie flash dall'Italia e dal mondo. DAL 2003 ININTERROTTAMENTE E OLTRE 100MILA INFORMAZIONI TOTALMENTE GRATUITE-
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lunedì 4 luglio 2011
MANOVRA: CONFERMATO BLOCCO RIVALUTAZIONE PENSIONI
MANOVRA: CONFERMATO BLOCCO RIVALUTAZIONE PENSIONI
++
SE 5 VOLTE SUPERIORI ALLA MINIMA, IN 2012-2013
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Confermato per il biennio 2012-2013 il
blocco della rivalutazione delle pensioni ''dei trattamenti
pensionistici superiore a cinque volte il trattamento minimo di
pensione Inps''. ''Per le fasce di importo dei trattamenti
pensionistici comprese tra tre e cinque volte il predetto
trattamento minimo Inps l'indice di rivalutazione automatica
delle pensioni e' applicato nella misura del 45%''. E' quanto
prevede il testo della manovra consegnato al Quirinale.(ANSA).
TU-CN
04-LUG-11 13:32 NNNN
MANOVRA: CONFERMATA STRETTA SU PENSIONI OLTRE 1.428 EURO =
(AGI9 - Roma, 4 lug. - Confermato per il biennio 2012-2013 il
colpo di freno alla rivalutazione automatica delle pensioni nel
testo definitivo della manovra inviato al Quirinale. In
particolare e' previsto il blocco totale della rivalutazione
per "la fascia dei trattamenti pensionistici superiore a cinque
volte il trattamento minimo di pensione Inps" mentre per le
"fasce di importo dei trattamenti pensionistici compresi tra 3
e 5 volte" il minimo, l'indice di rivalutazione e' ridotto del
45%. Si tratta quindi di un freno per i trattamenti oltre i
1.428 euro. (AGI)
Rm1 (Segue)
041343 LUG 11
NNNN
MANOVRA: PENSIONI, CONFERMATO AUMENTO ETA' DONNE DA 2020
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Confermato l'intervento 'soft' per
l'aumento dell'eta' pensionabile delle donne nel settore
privato. Si parte dal 2020 con un mese in piu' oltre i 60 anni
per arrivare al 2032 con l'ultimo scaglione. E' quanto si legge
nell'articolo 18 del testo della manovra inviato al
Quirinale.(ANSA).
TU
04-LUG-11 13:57 NNNNMANOVRA: PENSIONI, IN 2014 AGGANCIO ETA' A SPERANZA VITA
CONFERMATA L'ANTICIPAZIONE DELLA MISURA PREVISTA AL 2015
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Confermato al 2014 l'avvio della
misura che aggancia l'eta' pensionabile alla speranza di vita.
la norma precedente faceva cominciare questo processo dal 2015.
E' quanto prevede l'articolo 18 del testo della manovra inviato
al Quirinale.(ANSA).
TU-CHO
04-LUG-11 14:03 NNNN
SE 5 VOLTE SUPERIORI ALLA MINIMA, IN 2012-2013
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Confermato per il biennio 2012-2013 il
blocco della rivalutazione delle pensioni ''dei trattamenti
pensionistici superiore a cinque volte il trattamento minimo di
pensione Inps''. ''Per le fasce di importo dei trattamenti
pensionistici comprese tra tre e cinque volte il predetto
trattamento minimo Inps l'indice di rivalutazione automatica
delle pensioni e' applicato nella misura del 45%''. E' quanto
prevede il testo della manovra consegnato al Quirinale.(ANSA).
TU-CN
04-LUG-11 13:32 NNNN
MANOVRA: CONFERMATA STRETTA SU PENSIONI OLTRE 1.428 EURO =
(AGI9 - Roma, 4 lug. - Confermato per il biennio 2012-2013 il
colpo di freno alla rivalutazione automatica delle pensioni nel
testo definitivo della manovra inviato al Quirinale. In
particolare e' previsto il blocco totale della rivalutazione
per "la fascia dei trattamenti pensionistici superiore a cinque
volte il trattamento minimo di pensione Inps" mentre per le
"fasce di importo dei trattamenti pensionistici compresi tra 3
e 5 volte" il minimo, l'indice di rivalutazione e' ridotto del
45%. Si tratta quindi di un freno per i trattamenti oltre i
1.428 euro. (AGI)
Rm1 (Segue)
041343 LUG 11
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MANOVRA: PENSIONI, CONFERMATO AUMENTO ETA' DONNE DA 2020
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Confermato l'intervento 'soft' per
l'aumento dell'eta' pensionabile delle donne nel settore
privato. Si parte dal 2020 con un mese in piu' oltre i 60 anni
per arrivare al 2032 con l'ultimo scaglione. E' quanto si legge
nell'articolo 18 del testo della manovra inviato al
Quirinale.(ANSA).
TU
04-LUG-11 13:57 NNNNMANOVRA: PENSIONI, IN 2014 AGGANCIO ETA' A SPERANZA VITA
CONFERMATA L'ANTICIPAZIONE DELLA MISURA PREVISTA AL 2015
(ANSA) - ROMA, 4 LUG - Confermato al 2014 l'avvio della
misura che aggancia l'eta' pensionabile alla speranza di vita.
la norma precedente faceva cominciare questo processo dal 2015.
E' quanto prevede l'articolo 18 del testo della manovra inviato
al Quirinale.(ANSA).
TU-CHO
04-LUG-11 14:03 NNNN
RAI: IDV, LEI CACCI DIRIGENTI INFEDELI
RAI: IDV, LEI CACCI DIRIGENTI INFEDELI =
(AGI) - Roma, 4 lug. - "La struttura 'Delta' sembra sempre di
piu' un'associazione a delinquere. I dirigenti infedeli che
hanno lavorato per Mediaset e per Berlusconi devono pagare in
prima persona perche' hanno ingannato i cittadini che, versando
il canone, sono i veri proprietari dell'azienda. Agiremo per
vie legali e promuoveremo una class action per risarcire la Rai
da coloro che hanno tradito il ruolo del servizio pubblico e
hanno distrutto la liberta' d'informazione". E' quanto afferma
in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca
Orlando, che aggiunge: "Lorenza Lei dica da che parte sta, non
ha piu' alibi, deve dimostrare di non aver nulla a che fare con
questa struttura parallela lobbista e piduista, prendendo
provvedimenti nei riguardi di coloro che hanno infangato
l'azienda pubblica e che ancora sono al loro posto. Dovrebbe
disporre un'indagine interna e cacciare chi rema contro".
"L'eliminazione di programmi di successo e di professionisti
dell'informazione - prosegue l'esponente dipietrista - come
Maria Luisa Busi, Milena Gabanelli, Michele Santoro, il duo
Fazio-Saviano, Serena Dandini e tanti altri, dimostra come la
struttura Delta sembra ancora operare in Rai. Il Dg batta un
colpo ed esca dal suo imbarazzante silenzio o si rendera'
complice delle epurazioni e dell'implosione dell'azienda. Si
capisce ora perche' questo governo e questa maggioranza
vogliono abolire le intercettazioni perche' vogliono nascondere
tutte le nefandezze che commettono". "L'Italia dei Valori, che
non si e' mai seduta al tavolo della spartizione delle poltrone
del Cda Rai - conclude Orlando - chiede nuovamente a tutte le
forze politiche di fare un passo indietro e di promuovere una
riforma seria del servizio pubblico radio televisivo per
restituirlo ai cittadini. Una riforma da fare contestualmente
alla risoluzione del conflitto d'interessi, per evitare che in
futuro si nomino altri Cda in applicazione della legge
Gasparri, norma che abbiamo tutti il dovere civile di
abrogare". (AGI)
Ted
041213 LUG 11
NNNN
(AGI) - Roma, 4 lug. - "La struttura 'Delta' sembra sempre di
piu' un'associazione a delinquere. I dirigenti infedeli che
hanno lavorato per Mediaset e per Berlusconi devono pagare in
prima persona perche' hanno ingannato i cittadini che, versando
il canone, sono i veri proprietari dell'azienda. Agiremo per
vie legali e promuoveremo una class action per risarcire la Rai
da coloro che hanno tradito il ruolo del servizio pubblico e
hanno distrutto la liberta' d'informazione". E' quanto afferma
in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca
Orlando, che aggiunge: "Lorenza Lei dica da che parte sta, non
ha piu' alibi, deve dimostrare di non aver nulla a che fare con
questa struttura parallela lobbista e piduista, prendendo
provvedimenti nei riguardi di coloro che hanno infangato
l'azienda pubblica e che ancora sono al loro posto. Dovrebbe
disporre un'indagine interna e cacciare chi rema contro".
"L'eliminazione di programmi di successo e di professionisti
dell'informazione - prosegue l'esponente dipietrista - come
Maria Luisa Busi, Milena Gabanelli, Michele Santoro, il duo
Fazio-Saviano, Serena Dandini e tanti altri, dimostra come la
struttura Delta sembra ancora operare in Rai. Il Dg batta un
colpo ed esca dal suo imbarazzante silenzio o si rendera'
complice delle epurazioni e dell'implosione dell'azienda. Si
capisce ora perche' questo governo e questa maggioranza
vogliono abolire le intercettazioni perche' vogliono nascondere
tutte le nefandezze che commettono". "L'Italia dei Valori, che
non si e' mai seduta al tavolo della spartizione delle poltrone
del Cda Rai - conclude Orlando - chiede nuovamente a tutte le
forze politiche di fare un passo indietro e di promuovere una
riforma seria del servizio pubblico radio televisivo per
restituirlo ai cittadini. Una riforma da fare contestualmente
alla risoluzione del conflitto d'interessi, per evitare che in
futuro si nomino altri Cda in applicazione della legge
Gasparri, norma che abbiamo tutti il dovere civile di
abrogare". (AGI)
Ted
041213 LUG 11
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(ER) SICUREZZA RIMINI. PD A MARONI: BELLARIA-RICCIONE, POLIZIA KO MARCHIONI: RIPORTARE I CONTINGENTI ESTIVI AI NUMERI DEL 2010
(ER) SICUREZZA RIMINI. PD A MARONI:
BELLARIA-RICCIONE, POLIZIA KO
MARCHIONI: RIPORTARE I CONTINGENTI ESTIVI AI NUMERI DEL 2010
(DIRE) Rimini, 4 lug. - "I posti estivi di polizia di Riccione e
Bellaria non saranno in grado di essere funzionali e tanto meno
operativi". La parlamentare del Pd riminese, Elisa Marchioni,
sollecita con un'interrogazione in commissione il ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, sul fronte dei rinforzi estivi per
le forze dell'ordine a Rimini e provincia. Marchioni ricorda al
ministro che lo scorso anno erano arrivati a Rimini 123
poliziotti: "Per compensare i pochi aggregati del 2010- negli
anni precedenti arrivavano non meno di 150 poliziotti- il
ministro della Difesa aveva confermato l'impiego dell'esercito la
cui utilita' si e' rivelata scarsamente rilevante, dal momento
che i militari non hanno preparazione specifica, ne' qualifica
adeguata, tant'e' che debbono avere sempre vicino un poliziotto".
Quest'anno il questore di Rimini ha annunciato che i
poliziotti che giungeranno nel territorio come rinforzo "saranno
solamente 80, 43 in meno dell'anno scorso". Tra questi, "solo
otto per la Polizia stradale, 10 per la Polizia ferroviaria e
zero per la Polizia di frontiera: numeri assolutamente
insufficienti per fra fronte alle esigenze di sicurezza dei
cittadini e dei turisti", scrive la deputata del Pd nella sua
interrogazione. In tutto questo, il ministero dell'Interno "ha
pero' imposto ugualmente l'apertura dei posti estivi di Polizia
di Riccione e Bellaria anche se non saranno in grado di essere
funzionali e tanto meno operativi: basti pensare che il solo
posto estivo di Riccione poteva contare su 55-60 unita' mentre
quest'anno ne avra' solamente quattro o cinque. Sara' solo
un'immagine di facciata". A Maroni, dunque, Marchioni chiede
"quali urgenti iniziative intende adottare per mantenere le
promesse che questo Governo ha ampiamente e largamente profuso
sin dall'inizio della legislatura", ovvero "di garantire la
sicurezza di tutti i cittadini". E "se questa promessa non passi
anche dal riportare urgentemente il contingente di Polizia, nei
mesi estivi a Rimini, almeno ai numeri dell'anno 2010".
(Lud/ Dire)
11:41 04-07-11
NNNN
MARCHIONI: RIPORTARE I CONTINGENTI ESTIVI AI NUMERI DEL 2010
(DIRE) Rimini, 4 lug. - "I posti estivi di polizia di Riccione e
Bellaria non saranno in grado di essere funzionali e tanto meno
operativi". La parlamentare del Pd riminese, Elisa Marchioni,
sollecita con un'interrogazione in commissione il ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, sul fronte dei rinforzi estivi per
le forze dell'ordine a Rimini e provincia. Marchioni ricorda al
ministro che lo scorso anno erano arrivati a Rimini 123
poliziotti: "Per compensare i pochi aggregati del 2010- negli
anni precedenti arrivavano non meno di 150 poliziotti- il
ministro della Difesa aveva confermato l'impiego dell'esercito la
cui utilita' si e' rivelata scarsamente rilevante, dal momento
che i militari non hanno preparazione specifica, ne' qualifica
adeguata, tant'e' che debbono avere sempre vicino un poliziotto".
Quest'anno il questore di Rimini ha annunciato che i
poliziotti che giungeranno nel territorio come rinforzo "saranno
solamente 80, 43 in meno dell'anno scorso". Tra questi, "solo
otto per la Polizia stradale, 10 per la Polizia ferroviaria e
zero per la Polizia di frontiera: numeri assolutamente
insufficienti per fra fronte alle esigenze di sicurezza dei
cittadini e dei turisti", scrive la deputata del Pd nella sua
interrogazione. In tutto questo, il ministero dell'Interno "ha
pero' imposto ugualmente l'apertura dei posti estivi di Polizia
di Riccione e Bellaria anche se non saranno in grado di essere
funzionali e tanto meno operativi: basti pensare che il solo
posto estivo di Riccione poteva contare su 55-60 unita' mentre
quest'anno ne avra' solamente quattro o cinque. Sara' solo
un'immagine di facciata". A Maroni, dunque, Marchioni chiede
"quali urgenti iniziative intende adottare per mantenere le
promesse che questo Governo ha ampiamente e largamente profuso
sin dall'inizio della legislatura", ovvero "di garantire la
sicurezza di tutti i cittadini". E "se questa promessa non passi
anche dal riportare urgentemente il contingente di Polizia, nei
mesi estivi a Rimini, almeno ai numeri dell'anno 2010".
(Lud/ Dire)
11:41 04-07-11
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Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Lettera circolare del 30 giugno 2011 - Prime indicazioni esplicative in merito alle implicazioni del Regolamento (CE) n. 190712006 (Registration Evaluation Authorisation Restriction of Chemicals - REACH), del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (Classification Labelling Packaging - CLP) e del Regolamento (UE) n. 45312010 (recante modifiche dell'Allegato]] del Regolamento CE 1907/2006 e concernente le disposizioni sulle schede di dati di sicurezza), nell'ambito della normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Titolo IX del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., Capo I "Protezione da Agenti Chimici" e Capo II "Protezione da Agenti Cancerogeni e Mutageni").
Consiglio di Stato "...La sentenza impugnata, in accoglimento del ricorso proposto dagli attuali appellati, nella loro qualità di eredi dell'agente di Polizia di Stato ####################, ha annullato il decreto del Ministero dell'interno n. 914 del 6 agosto 1998, concernente il diniego delle istanze formulate dagli interessati, volte alla liquidazione dell'equo indennizzo, in dipendenza della morte per causa di servizio...."
IMPIEGO PUBBLICO
Cons. Stato Sez. III, Sent., 31-05-2011, n. 3284
Fatto - Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo - Motivi della decisione
1. La sentenza impugnata, in accoglimento del ricorso proposto dagli attuali appellati, nella loro qualità di eredi dell'agente di Polizia di Stato ####################, ha annullato il decreto del Ministero dell'interno n. 914 del 6 agosto 1998, concernente il diniego delle istanze formulate dagli interessati, volte alla liquidazione dell'equo indennizzo, in dipendenza della morte per causa di servizio.
Il Ministero appellante contesta la decisione, mentre le parti intimate resistono al gravame.
2. L'amministrazione sostiene la piena legittimità del provvedimento impugnato in primo grado, incentrato sull'affermata carenza del nesso di causalità tra l'infermità accertata e il servizio prestato dall'Agente C..
Al riguardo, il Ministero evidenzia che l'evento letale è derivato da un colpo accidentale partito dalla pistola dello stesso C., mentre questi, nel corso di un servizio di vigilanza a bordo di un'autovettura della Polizia, era intento a pulire l'arma. Pertanto, a dire dell'appellante, il fatto sarebbe stato determinato unicamente dal comportamento "incauto" dell'interessato, il quale avrebbe agito senza rispettate le ordinarie regole di diligenza.
3. L'appello è infondato.
L'atto impugnato in primo grado e i pareri da questo richiamato si limitano ad affermare, in modo del tutto generico, che l'Agente C. avrebbe operato "senza tener conto delle specifiche vincolanti norme di regolamentazione".
In tal modo, però, si trascura di considerare che il collegamento tra la prestazione del servizio e l'evento dannoso non viene necessariamente meno in presenza di comportamenti colposi del dipendente, che abbiano influito, in parte, sulla dinamica concreta dei fatti.
Occorre accertare, infatti, se la condotta del dipendente sia stata idonea a spezzare qualsiasi connessione rilevante con la prestazione del servizio. Nella vicenda in esame non risulta dimostrato, in modo persuasivo, che l'asserita mancanza di diligenza, in relazione all'utilizzo dell'arma in dotazione, abbia determinato l'interruzione del collegamento eziologico tra il servizio e l'evento letale.
Al contrario, il provvedimento in contestazione non solo omette un'approfondita motivazione di questo aspetto centrale della vicenda, ma trascura di attribuire adeguato rilievo ai circostanziati apporti istruttori (in particolare, la relazione del Dirigente Biagioli), da cui emerge che "l'avvenuta pulizia dell'arma può essere considerata un'attività rivelatasi indispensabile al fine di rendere l'armamento individuale idoneo a far fronte a situazioni di emergenza connesse al servizio di vigilanza."
4. In definitiva, quindi, la sentenza impugnata merita conferma.
Le spese seguono la soccombenza e sono liquidate in dispositivo.P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza)
Respinge l'appello.
Condanna il Ministero dell'interno a rimborsare agli appellati le spese di lite, liquidandole in complessivi euro duemila.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
CGAS "...I ricorrenti - già in servizio presso la Polizia di Stato o l'Arma dei carabinieri o il Corpo forestale dello Stato, con la qualifica di agente o di assistente dei rispettivi corpi - venivano poi immessi (il 4/11/1990 ed il 10/1/1992) nel ruolo regionale del Corpo forestale, a seguito del superamento del relativo concorso pubblico. Con successivi provvedimenti, i predetti conseguivano il riconoscimento, ai fini giuridici ed economici, ex art. 11 della L. n. 11/88 del servizio prestato presso i Corpi di polizia di provenienza. ..."
Cons. Giust. Amm. Sic., 19-05-2011, n. 380Fatto Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo
I ricorrenti - già in servizio presso la Polizia di Stato o l'Arma dei carabinieri o il Corpo forestale dello Stato, con la qualifica di agente o di assistente dei rispettivi corpi - venivano poi immessi (il 4/11/1990 ed il 10/1/1992) nel ruolo regionale del Corpo forestale, a seguito del superamento del relativo concorso pubblico.
Con successivi provvedimenti, i predetti conseguivano il riconoscimento, ai fini giuridici ed economici, ex art. 11 della L. n. 11/88 del servizio prestato presso i Corpi di polizia di provenienza. Ne conseguiva un incremento dell'indennità mensile pensionabile che veniva calcolata tenendo conto dell'anzianità complessiva maturata anche nell'Amministrazione di provenienza. Dopo l'entrata in vigore della L. n. 16/96, l'Amministrazione regionale non procedeva più tuttavia, per oltre un anno, ad adeguare l'indennità mensile pensionabile versata ai ricorrenti, che invano ne reclamavano la corresponsione. In seguito detta indennità veniva concessa al solo ricorrente Ca., dal marzo 1999.
Con provvedimento di cui alle note assessoriali Dir. For.-Gruppo XII del 29 marzo 2000, l'Amministrazione riduceva la misura della indennità mensile pensionabile versata ai ricorrenti, avendone stabilito l'importo considerando la sola anzianità di servizio maturata nei ruoli regionali e non quella espletata nelle amministrazioni di provenienza.
Avverso tale provvedimento essi hanno proposto ricorso.
Con decisione n. 1528/2009 il T.A.R. di Palermo (sezione seconda) ha rigettato il ricorso, ritenendolo inammissibile per difetto di giurisdizione.
Contro tale decisione i ricorrenti propongono appello.Motivi della decisione
Il ricorso è infondato.
Il giudice di prime cure ha esattamente ricostruito il quadro normativo di riferimento circa la giurisdizione in subiecta materia.
L'art. 63, comma 1 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, stabilisce che "sono devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, ad eccezione di quelle relative ai rapporti di lavoro di cui al comma 4, incluse le controversie concernenti l'assunzione al lavoro, il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali e la responsabilità dirigenziale, nonché quelle concernenti le indennità di fine rapporto, comunque denominate e corrisposte, ancorché vengano in questione atti amministrativi presupposti".
L'art. 3, comma 1 del medesimo decreto stabilisce a sua volta quali rapporti rimangono disciplinati dai rispettivi ordinamenti (e sono perciò eventualmente sottratti alla giurisdizione ordinaria) e tra essi include quelli relativi al "personale militare e alle forze di polizia di Stato".
Ora, gli appartenenti al Corpo forestale della Regione siciliana non possono essere assimilati agli agenti del Corpo forestale statale.
Il fatto che, ai sensi della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16, il Corpo forestale regionale svolga nell'ambito del territorio regionale le funzioni e i compiti attribuiti in campo nazionale al Corpo forestale dello Stato, è irrilevante. L'attribuzione di funzioni simili non implica di per sé una assimilazione anche sotto il profilo della qualità del soggetto che ne è investito, presupponendo la investitura nella qualità la potestà relativa nel soggetto che dovrebbe attribuirla. E certo la Regione non può ritenersi titolare della potestà di costituire "forze militari" o di "polizia" in tutto assimilate, nella posizione, a quelle statali.
Come il giudice di prime cure ha esattamente osservato: "Ne è conferma la recentissima sentenza della Corte Costituzionale n. 40 del 20 febbraio 2007, che ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale della delibera legislativa approvata dall'Assemblea regionale siciliana il 20 gennaio 2006 (disegno di legge n. 1095, stralcio 12°), recante "riproposizione di norme concernenti il personale del Corpo forestale della Regione". In tale sentenza si afferma, in particolare, che non è possibile sottrarre il Corpo forestale alla contrattazione collettiva e che "al personale del Corpo forestale regionale si applica il contratto dei dipendenti regionali". Peraltro, negli stessi termini si è espresso il legislatore regionale con l'art. 1, comma 6, della legge regionale 27 febbraio 2007, n. 4 "Riproposizione di norme concernenti il personale del Corpo forestale della
Regione"".
L'assimilazione, sul piano sostanziale, delle competenze amministrative del Corpo non può avere perciò ricadute od implicazioni in punto di applicazione della norma sul riparto di giurisdizione, posto che quest'ultima definisce il suo ambito di applicazione soggettivo non in relazione a soggetti che "svolgano attività di polizia", ma con riferimento al "personale militare" e alle "Forze di polizia di Stato" (espressioni insuscettibili per natura di interpretazione estensiva su base analogica).
Né può trovare applicazione, nella fattispecie, l'art. 69, comma 7, del citato D.Lgs. n. 165/2001, in quanto - anche questo il giudice ha esattamente osservato - il regime transitorio del riparto di giurisdizione ivi previsto attribuisce al giudice amministrativo, in funzione di giudice del lavoro, le controversie relative a questioni attinenti al periodo del rapporto di lavoro successivo al 30 giugno 1998, mantenendo alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo solo quelle che siano state proposte, a pena di decadenza, entro il 15 settembre 2000. I provvedimenti impugnati sono stati comunicati con note assessoriali del 29/3/2000. Sono dunque relativi ad un periodo del rapporto di lavoro successivo al 30 giugno 1998.
La decisione del giudice in ordine alla giurisdizione appare dunque ineccepibile e va perciò confermata.
Ritiene altresì il Collegio che ogni altro motivo od eccezione di rito e di merito possa essere assorbito in quanto ininfluente ed irrilevante ai fini della presente decisione.
Va ribadito, come già operato in prime cure, che sussistono giusti motivi per compensare le spese.P.Q.M.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale, definitivamente pronunciando, rigetta il ricorso in appello di cui in epigrafe, confermando per l'effetto la sentenza impugnata.
Compensa le spese.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorità Amministrativa.
Così deciso in Palermo il 24 febbraio 2011 dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale, in camera di consiglio, con l'intervento dei signori: Luciano Barra Caracciolo, Presidente, Guido Salemi, Gabriele Carlotti, Pietro Ciani, Alessandro Corbino, estensore, componenti.
Depositata in Segreteria il 19 maggio 2011.
Svolgimento del processo
I ricorrenti - già in servizio presso la Polizia di Stato o l'Arma dei carabinieri o il Corpo forestale dello Stato, con la qualifica di agente o di assistente dei rispettivi corpi - venivano poi immessi (il 4/11/1990 ed il 10/1/1992) nel ruolo regionale del Corpo forestale, a seguito del superamento del relativo concorso pubblico.
Con successivi provvedimenti, i predetti conseguivano il riconoscimento, ai fini giuridici ed economici, ex art. 11 della L. n. 11/88 del servizio prestato presso i Corpi di polizia di provenienza. Ne conseguiva un incremento dell'indennità mensile pensionabile che veniva calcolata tenendo conto dell'anzianità complessiva maturata anche nell'Amministrazione di provenienza. Dopo l'entrata in vigore della L. n. 16/96, l'Amministrazione regionale non procedeva più tuttavia, per oltre un anno, ad adeguare l'indennità mensile pensionabile versata ai ricorrenti, che invano ne reclamavano la corresponsione. In seguito detta indennità veniva concessa al solo ricorrente Ca., dal marzo 1999.
Con provvedimento di cui alle note assessoriali Dir. For.-Gruppo XII del 29 marzo 2000, l'Amministrazione riduceva la misura della indennità mensile pensionabile versata ai ricorrenti, avendone stabilito l'importo considerando la sola anzianità di servizio maturata nei ruoli regionali e non quella espletata nelle amministrazioni di provenienza.
Avverso tale provvedimento essi hanno proposto ricorso.
Con decisione n. 1528/2009 il T.A.R. di Palermo (sezione seconda) ha rigettato il ricorso, ritenendolo inammissibile per difetto di giurisdizione.
Contro tale decisione i ricorrenti propongono appello.Motivi della decisione
Il ricorso è infondato.
Il giudice di prime cure ha esattamente ricostruito il quadro normativo di riferimento circa la giurisdizione in subiecta materia.
L'art. 63, comma 1 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, stabilisce che "sono devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, ad eccezione di quelle relative ai rapporti di lavoro di cui al comma 4, incluse le controversie concernenti l'assunzione al lavoro, il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali e la responsabilità dirigenziale, nonché quelle concernenti le indennità di fine rapporto, comunque denominate e corrisposte, ancorché vengano in questione atti amministrativi presupposti".
L'art. 3, comma 1 del medesimo decreto stabilisce a sua volta quali rapporti rimangono disciplinati dai rispettivi ordinamenti (e sono perciò eventualmente sottratti alla giurisdizione ordinaria) e tra essi include quelli relativi al "personale militare e alle forze di polizia di Stato".
Ora, gli appartenenti al Corpo forestale della Regione siciliana non possono essere assimilati agli agenti del Corpo forestale statale.
Il fatto che, ai sensi della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16, il Corpo forestale regionale svolga nell'ambito del territorio regionale le funzioni e i compiti attribuiti in campo nazionale al Corpo forestale dello Stato, è irrilevante. L'attribuzione di funzioni simili non implica di per sé una assimilazione anche sotto il profilo della qualità del soggetto che ne è investito, presupponendo la investitura nella qualità la potestà relativa nel soggetto che dovrebbe attribuirla. E certo la Regione non può ritenersi titolare della potestà di costituire "forze militari" o di "polizia" in tutto assimilate, nella posizione, a quelle statali.
Come il giudice di prime cure ha esattamente osservato: "Ne è conferma la recentissima sentenza della Corte Costituzionale n. 40 del 20 febbraio 2007, che ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale della delibera legislativa approvata dall'Assemblea regionale siciliana il 20 gennaio 2006 (disegno di legge n. 1095, stralcio 12°), recante "riproposizione di norme concernenti il personale del Corpo forestale della Regione". In tale sentenza si afferma, in particolare, che non è possibile sottrarre il Corpo forestale alla contrattazione collettiva e che "al personale del Corpo forestale regionale si applica il contratto dei dipendenti regionali". Peraltro, negli stessi termini si è espresso il legislatore regionale con l'art. 1, comma 6, della legge regionale 27 febbraio 2007, n. 4 "Riproposizione di norme concernenti il personale del Corpo forestale della
Regione"".
L'assimilazione, sul piano sostanziale, delle competenze amministrative del Corpo non può avere perciò ricadute od implicazioni in punto di applicazione della norma sul riparto di giurisdizione, posto che quest'ultima definisce il suo ambito di applicazione soggettivo non in relazione a soggetti che "svolgano attività di polizia", ma con riferimento al "personale militare" e alle "Forze di polizia di Stato" (espressioni insuscettibili per natura di interpretazione estensiva su base analogica).
Né può trovare applicazione, nella fattispecie, l'art. 69, comma 7, del citato D.Lgs. n. 165/2001, in quanto - anche questo il giudice ha esattamente osservato - il regime transitorio del riparto di giurisdizione ivi previsto attribuisce al giudice amministrativo, in funzione di giudice del lavoro, le controversie relative a questioni attinenti al periodo del rapporto di lavoro successivo al 30 giugno 1998, mantenendo alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo solo quelle che siano state proposte, a pena di decadenza, entro il 15 settembre 2000. I provvedimenti impugnati sono stati comunicati con note assessoriali del 29/3/2000. Sono dunque relativi ad un periodo del rapporto di lavoro successivo al 30 giugno 1998.
La decisione del giudice in ordine alla giurisdizione appare dunque ineccepibile e va perciò confermata.
Ritiene altresì il Collegio che ogni altro motivo od eccezione di rito e di merito possa essere assorbito in quanto ininfluente ed irrilevante ai fini della presente decisione.
Va ribadito, come già operato in prime cure, che sussistono giusti motivi per compensare le spese.P.Q.M.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale, definitivamente pronunciando, rigetta il ricorso in appello di cui in epigrafe, confermando per l'effetto la sentenza impugnata.
Compensa le spese.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorità Amministrativa.
Così deciso in Palermo il 24 febbraio 2011 dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale, in camera di consiglio, con l'intervento dei signori: Luciano Barra Caracciolo, Presidente, Guido Salemi, Gabriele Carlotti, Pietro Ciani, Alessandro Corbino, estensore, componenti.
Depositata in Segreteria il 19 maggio 2011.
TAR "...I ricorrenti, tutti appartenenti ed ex appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza ed all'Arma dei Carabinieri, deducono la violazione della legge n. 121/81 e della legge n. 216/92, sostenendo il loro diritto ad ottenere, a far tempo dall'entrata in vigore della legge n. 121/81, l'equiparazione, ai fini retributivi, all'omologo personale della Polizia di Stato, previa ricostruzione delle singole carriere, la corresponsione delle differenze retributive arretrate, e con la conseguente riliquidazione, per coloro cessati dal servizio, dell'indennità di buonuscita...."
T.A.R. Lazio Roma Sez. I bis, Sent., 19-05-2011, n. 4415
Fatto Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo
Con atto notificato il 18 ottobre 1995, depositato nei termini, il Sig. #################### e gli altri indicati in epigrafe del ricorso hanno proposto gravame per l'accertamento del loro diritto ad ottenere a far data dall'entrata in vigore della legge 121/81 il trattamento erogato ai sovrintendenti ed ispettori di polizia e, limitatamente a coloro che sono cessati dal servizio, ad ottenere la riliquidazione dell'indennità di buonuscita.
I ricorrenti, tutti appartenenti ed ex appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza ed all'Arma dei Carabinieri, deducono la violazione della legge n. 121/81 e della legge n. 216/92, sostenendo il loro diritto ad ottenere, a far tempo dall'entrata in vigore della legge n. 121/81, l'equiparazione, ai fini retributivi, all'omologo personale della Polizia di Stato, previa ricostruzione delle singole carriere, la corresponsione delle differenze retributive arretrate, e con la conseguente riliquidazione, per coloro cessati dal servizio, dell'indennità di buonuscita.
Le Amministrazioni intimate si sono formalmente costituite in giudizio a mezzo dell'Avvocatura Generale dello Stato, la quale non ha prodotto alcun scritto difensivo.
Si è parimenti costituito in giudizio l'Istituto Nazionale di Previdenza per i dipendenti dell'Amministrazione pubblica, la cui difesa contesta la fondatezza del ricorso.
Alla pubblica udienza del 2 marzo 2011 la causa è passata in decisione.Motivi della decisione
Il ricorso non si appalesa fondato.
Va, infatti, precisato che, alla luce della normativa succedutosi nel tempo così come interpretata dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale e del giudice amministrativo, il diritto alla equiparazione tra appartenenti all'Arma dei Carabinieri ed alla Guardia di Finanza e quelli della Polizia di Stato non sorge per effetto della legge n. 121 del 1981, ma, per quanto concerne la concreta individuazione della corrispondenza tra gradi e qualifiche ed i connessi effetti retributivi, solo ed esclusivamente ad opera della legge n. 216 del 1992, nei precisi termini in cui questa ha provveduto ad attribuire i relativi benefici con esatta determinazione anche degli aspetti cronologici. Va, peraltro, aggiunto che i benefici in questione non riguardano il personale collocato a riposo in quanto la legge non ha finalità perequative (cfr. Corte Costituzionale, sentenza n. 178 del 1995).
Va, inoltre, osservato che, nell'ambito della legge n. 216 del 1992, si prevede una diversa decorrenza del trattamento economico in questione fra i sottufficiali che hanno ottenuto una pronuncia giurisdizionale favorevole al momento della entrata in vigore del decretolegge, ai quali si riconosce l'equiparazione in oggetto con effetto retroattivo, ed i sottufficiali che non l'hanno ottenuta, in quanto non ricorrenti, ai quali riconosce l'equiparazione solo dal 1 gennaio 1992.
Peraltro su tale circostanza la Corte Costituzionale con la decisione n. 455 del 1993 ha precisato che la scelta del legislatore di introdurre una disciplina differenziata tra la posizione dei ricorrenti e quella dei non ricorrenti, per quanto attiene al computo delle competenze arretrate, non è affetta di censure di arbitrarietà o irragionevolezza, anche alla luce del rilievo che il principio di equilibrio del bilancio assume nella ponderazione degli interessi riservata al legislatore.
Né può, inoltre, giovare alle ragioni dei ricorrenti la sentenza n. 277 del 1991 della Corte Costituzionale che, come lo stesso Giudice delle Leggi ha successivamente più volte ribadito, si è limitata esclusivamente a dichiarare l'illegittimità costituzionale dell'art. 43, comma diciassettesimo, della legge 1 aprile 1981, n. 121 (Nuovo ordinamento dell'amministrazione della pubblica sicurezza), della tabella C, allegata a detta legge, nonché della nota in calce alla tabella, esclusivamente "nella parte in cui non includono le qualifiche degli ispettori di polizia, così omettendo l'individuazione della corrispondenza con le funzioni connesse ai gradi dei sottufficiali dell'Arma dei Carabinieri"; in nessuno dei suoi contenuti tale decisione ha previsto che tutti gli appartenenti al ruolo dei sovrintendenti dei CC. o della Polizia di Stato svolgessero identità di funzioni e
dovessero essere inquadrati all'interno di un unico ruolo, dovendo di conseguenza escludersi che dalla predetta sentenza possa dedursi o configurarsi un qualsiasi intervento additivo - del resto espressamente dichiarato precluso nella fattispecie - o che vi sia alcuna statuizione sulla corrispondenza di determinate funzioni o determinazione di retribuzione spettante a taluni sottufficiali dell'Arma dei Carabinieri con quelli della Polizia di Stato, essendo stati riconosciuti fondati solo i profili di contraddittorietà, irragionevolezza e di omissione di scelta legislativa (cfr. in tal senso, C. Cle, ord. N. 439 del 2001).
Può, pertanto, concludersi nel senso che la tendenziale omogeneità dei trattamenti economici del personale delle Forze Armate e quello delle Forze di Polizia, perseguita dal legislatore sin dalla legge n. 121 del 1981, non può comportare per il periodo anteriore al 1 gennaio 1992 il riconoscimento dell'identità di posizioni economiche in ragione della differenza di funzioni e di compiti previsti nei rispettivi ordinamenti, apparendo quindi priva di fondamento la prospettata questione di legittimità costituzionale della legge n. 216/92.
Conclusivamente il ricorso va respinto, mentre le spese seguono la soccombenza e vengono liquidate come da dispositivo.P.Q.M.
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo respinge.
Condanna i ricorrenti in solido al pagamento delle spese del presente giudizio che liquida in complessivi Euro 10.000,00 (diecimila), di cui, euro 5000,00 (cinquemila,00) a favore dei Ministeri del Tesoro e della Difesa e euro 5000,00 (cinquemila,00) a favore dell'Inpdap.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
domenica 3 luglio 2011
MANOVRA: CAMUSSO, SU PENSIONI MOBILITAZIONE IL 15 - MANOVRA: CRAXI (PSI), DESTRA RAPACE TOCCA LE PENSIONI - MANOVRA: CAMUSSO, LA PAGHINO ANCHE GRANDE RICCHEZZA E RENDITE
MANOVRA: CAMUSSO, SU PENSIONI MOBILITAZIONE IL
15
(ANSA) - ROMA, 3 LUG - La Cgil ''ha preannunciato una
mobilitazione del 15 del sindacato pensionati: sara' una
mobilitazione di tutti i territori per le pensioni, ma anche per
la sanita' e' sui temi della crescita''. Lo ha detto il
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso che,
intervistata dal Tg3, conferma la mobilitazione del sindacato
sui temi della manovra economica. (ANSA).
CHI
03-LUG-11 19:27 NNNN
MANOVRA: CRAXI (PSI), DESTRA RAPACE TOCCA LE PENSIONI =
(AGI) - Roma, 3 lug - "Nella manovra economica, andare a
toccare le pensioni effettivamente e' un'ipotesi che rasenta la
neurodeliri". E' quanto afferma in una nota Bobo Craxi, del
Partito socialista italiano, commentando i provvedimenti
economici decisi in questi gironi dal Governo. "E' un'idea
iniqua e ingiusta", aggiunge, "che mostra il volto piu' rapace
della destra economica la quale, dopo aver fatto danni, adesso
domanda sacrifici".(AGI)
Mal
031929 LUG 11
NNNN
Pensioni/ Camusso: Vera Ingiustizia, si colpisce ceto medio
Pronti mobilitazione per volta manovra fatta di tagli su persone
Roma, 3 lug. (TMNews) - Il blocco della rivalutazione delle
pensioni previsto in manovra colpisce i ceti e medi e questo
rappresenta una "grande ingiustizia". Lo ha detto il segretario
della Cigl, Susanna Camusso, che in un'intervista al Tg3 ha
confermato che il sindacato è pronto alla mobilitazione.
"Quando si parla di 1.400 euro lordi - ha spiegato - si sta
parlando di pensioni intorno ai mille euro, che sono le pensioni
degli operai professionali che sono andati in pensione dopo 40
anni di lavoro, degli impiegati" insomma di "quel famoso ceto
medio che bisognerebbe salvaguardare sul piano dei redditi e
consumi, che ha già avuto in questi anni una riduzione delle
pensioni. Perché tutti danno per scontato che le pensioni siano
rivalutate sulla base dell'inflazione effettiva, ma non è così.
Vengono rivalutate parzialmente, quindi sono pensioni già
penalizzate, pensioni con cui si fa fatica. Non devo ricordare
che spesso sono anche quelle pensioni che servono anche a
proteggere i figli che non trovano lavoro. E' quindi mi pare che
sia una grande ingiustizia".
"Noi abbiamo preannunciato una mobilitazione il 15 a partire
dal sindacato dei pensionati - ha sottolineato Camusso - ma non
solo. Pensiamo a una mobilitazione su tutto il territorio che
ovviamente guarda al tema delle pensioni, ma anche alla sanità,
all'assenza di politiche per la crescita. C'è una manovra fatta
ancora una volta di tagli e di ricadute sulle persone".
Bac
031929 lug 11MANOVRA: CAMUSSO, SU PENSIONI MOBILITAZIONE IL 15 (2)
(ANSA) - ROMA, 3 LUG - Il segretario della Cgil ha quindi
sottolineato l'iniquita' della manovra per quanto riguarda il
taglio alle rivalutazioni pensionistiche:''quando si parla dei
mille e quattrocento euro si parla di mille euro netti. Sono le
pensioni di operai, impiegati che spesso hanno raggiunto i 40
anni di lavoro, quel famoso ceto medio che bisognerebbe
salvaguardare sul piano dei redditi e quindi dei consumi. Si
tratta di un ceto che e' stato gai' penalizzato con riduzioni
delle pensioni che spesso gli servono anche a proteggere figli
disoccupati''.
Per trovare risorse per fare la manovra ''noi diciamo da lungo
tempo innanzitutto che per prendere soldi bisogna rimettere in
moto la crescita. E poi si deve prendere a chi guadagna di
piu'''osserva ancora il segretario della Cgil che aggiunge:
''non e' vero che non ci sono situazioni dove non si potrebbero
trovare risorse quando il 10% famiglie italiane detiene il 47%
della ricchezza nazionale''. Per questo, conclude Camusso, ''noi
diciamo che serve un riequilibrio. Si colpisca chi ha
determinato questa crisi e si utilizzino le risorse per far
stare meglio chi sta peggio e per far ripartire la crescita''.
(ANSA).
CHI/CHI
03-LUG-11 19:47 NNNNMANOVRA: CAMUSSO, LA PAGHINO ANCHE GRANDE RICCHEZZA E RENDITE =
(AGI) - Roma, 3 lug. - "Da lungo tempo diciamo che per avere i
soldi della manovra bisogna intanto mettere in moto la
crescita, se no serviranno sempre piu' soldi, non bastera' mai
ai fini del rientro del debito. Si potrebbe per esempio
chiedere qualcosa a chi ha guadagnato in questa stagione o a
chi paga molto meno, pensiamo alle grandi ricchezze, ai grandi
patrimoni, alle transazioni finanziarie, alle rendite
finanziarie". Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale
della Cgil, intervistata questa sera dal Tg3 a proposito della
manovra economica del governo e alla domanda su dove il
ministro Tremonti avrebbe dovuto prendere i soldi per la
manovra. "Non e' vero che non ci sono situazioni nel nostro
Paese dove si potrebbero trovare delle risorse: basta pensare -
ha ricordato la Camusso - che il 10 per cento delle famiglie in
Italia detiene il 47 per cento della ricchezza nazionale e sono
mediamente persone che rischiano di pagare meno tasse di quelle
che paga un lavoratore dipendente della prima fascia. Allora
abbiamo detto intanto si riequilibrino i costi, si contribuisca
tutti. Lo fanno gia' i lavoratori dipendenti e le pensioni, lo
faccia anche chi non lo fa. Si colpisca chi ha determinato
questa crisi, per esempio tutto il modello della finanza, e
queste risorse le si utilizzi per far stare un po' meglio chi
non sta bene e anche per fare un po' di crescita, che e' la
cosa necessaria". Quanto al capitolo pensioni, il segretario
generale della Cgil ha sostenuto che "quando si parla di 1400
euro lordi si sta parlando di pensioni intorno ai mille euro,
che sono le pensioni degli operai professionali dopo 40 anni di
lavoro, sono gli impiegati, e' quel famoso ceto medio che
bisognerebbe salvaguardare sul piano dei redditi e dei consumi
che hanno gia' avuto in questi anni una riduzione delle loro
pensioni perche' tutti danno per scontato che le pensioni siano
rivalutate sulla base dell'inflazione effettiva ma non e'
cosi', vengono rivalutate parzialmente e quindi sono pensioni
gia' penalizzatete e con cui si fa fatica". Pensioni - ha
aggiunto - "non devo ricordare che spesso sono quelle pensioni
che servono anche a proteggere figli che non trovano il lavoro
e nuovi disoccupati e quindi mi pare che ci sia una grave
ingiustizia". E a proposito della mobilitazione sul tema
specifico, "abbiamo preannunciato una mobilitazione il 15 a
partire dal sindacato dei pensionati, ma non solo: pensiamo a
una mobilitazione in tutti i territori che ovviamente guarda al
tema delle pensioni ma guarda anche alla sanita', all'assenza
di politica dela crescita. C'e' una manovra che ancora una
volta e' fatta di tagli e di ricadute sulle persone". (AGI)
Vic
031959 LUG 11
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(ANSA) - ROMA, 3 LUG - La Cgil ''ha preannunciato una
mobilitazione del 15 del sindacato pensionati: sara' una
mobilitazione di tutti i territori per le pensioni, ma anche per
la sanita' e' sui temi della crescita''. Lo ha detto il
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso che,
intervistata dal Tg3, conferma la mobilitazione del sindacato
sui temi della manovra economica. (ANSA).
CHI
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MANOVRA: CRAXI (PSI), DESTRA RAPACE TOCCA LE PENSIONI =
(AGI) - Roma, 3 lug - "Nella manovra economica, andare a
toccare le pensioni effettivamente e' un'ipotesi che rasenta la
neurodeliri". E' quanto afferma in una nota Bobo Craxi, del
Partito socialista italiano, commentando i provvedimenti
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031929 LUG 11
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Pensioni/ Camusso: Vera Ingiustizia, si colpisce ceto medio
Pronti mobilitazione per volta manovra fatta di tagli su persone
Roma, 3 lug. (TMNews) - Il blocco della rivalutazione delle
pensioni previsto in manovra colpisce i ceti e medi e questo
rappresenta una "grande ingiustizia". Lo ha detto il segretario
della Cigl, Susanna Camusso, che in un'intervista al Tg3 ha
confermato che il sindacato è pronto alla mobilitazione.
"Quando si parla di 1.400 euro lordi - ha spiegato - si sta
parlando di pensioni intorno ai mille euro, che sono le pensioni
degli operai professionali che sono andati in pensione dopo 40
anni di lavoro, degli impiegati" insomma di "quel famoso ceto
medio che bisognerebbe salvaguardare sul piano dei redditi e
consumi, che ha già avuto in questi anni una riduzione delle
pensioni. Perché tutti danno per scontato che le pensioni siano
rivalutate sulla base dell'inflazione effettiva, ma non è così.
Vengono rivalutate parzialmente, quindi sono pensioni già
penalizzate, pensioni con cui si fa fatica. Non devo ricordare
che spesso sono anche quelle pensioni che servono anche a
proteggere i figli che non trovano lavoro. E' quindi mi pare che
sia una grande ingiustizia".
"Noi abbiamo preannunciato una mobilitazione il 15 a partire
dal sindacato dei pensionati - ha sottolineato Camusso - ma non
solo. Pensiamo a una mobilitazione su tutto il territorio che
ovviamente guarda al tema delle pensioni, ma anche alla sanità,
all'assenza di politiche per la crescita. C'è una manovra fatta
ancora una volta di tagli e di ricadute sulle persone".
Bac
031929 lug 11MANOVRA: CAMUSSO, SU PENSIONI MOBILITAZIONE IL 15 (2)
(ANSA) - ROMA, 3 LUG - Il segretario della Cgil ha quindi
sottolineato l'iniquita' della manovra per quanto riguarda il
taglio alle rivalutazioni pensionistiche:''quando si parla dei
mille e quattrocento euro si parla di mille euro netti. Sono le
pensioni di operai, impiegati che spesso hanno raggiunto i 40
anni di lavoro, quel famoso ceto medio che bisognerebbe
salvaguardare sul piano dei redditi e quindi dei consumi. Si
tratta di un ceto che e' stato gai' penalizzato con riduzioni
delle pensioni che spesso gli servono anche a proteggere figli
disoccupati''.
Per trovare risorse per fare la manovra ''noi diciamo da lungo
tempo innanzitutto che per prendere soldi bisogna rimettere in
moto la crescita. E poi si deve prendere a chi guadagna di
piu'''osserva ancora il segretario della Cgil che aggiunge:
''non e' vero che non ci sono situazioni dove non si potrebbero
trovare risorse quando il 10% famiglie italiane detiene il 47%
della ricchezza nazionale''. Per questo, conclude Camusso, ''noi
diciamo che serve un riequilibrio. Si colpisca chi ha
determinato questa crisi e si utilizzino le risorse per far
stare meglio chi sta peggio e per far ripartire la crescita''.
(ANSA).
CHI/CHI
03-LUG-11 19:47 NNNNMANOVRA: CAMUSSO, LA PAGHINO ANCHE GRANDE RICCHEZZA E RENDITE =
(AGI) - Roma, 3 lug. - "Da lungo tempo diciamo che per avere i
soldi della manovra bisogna intanto mettere in moto la
crescita, se no serviranno sempre piu' soldi, non bastera' mai
ai fini del rientro del debito. Si potrebbe per esempio
chiedere qualcosa a chi ha guadagnato in questa stagione o a
chi paga molto meno, pensiamo alle grandi ricchezze, ai grandi
patrimoni, alle transazioni finanziarie, alle rendite
finanziarie". Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale
della Cgil, intervistata questa sera dal Tg3 a proposito della
manovra economica del governo e alla domanda su dove il
ministro Tremonti avrebbe dovuto prendere i soldi per la
manovra. "Non e' vero che non ci sono situazioni nel nostro
Paese dove si potrebbero trovare delle risorse: basta pensare -
ha ricordato la Camusso - che il 10 per cento delle famiglie in
Italia detiene il 47 per cento della ricchezza nazionale e sono
mediamente persone che rischiano di pagare meno tasse di quelle
che paga un lavoratore dipendente della prima fascia. Allora
abbiamo detto intanto si riequilibrino i costi, si contribuisca
tutti. Lo fanno gia' i lavoratori dipendenti e le pensioni, lo
faccia anche chi non lo fa. Si colpisca chi ha determinato
questa crisi, per esempio tutto il modello della finanza, e
queste risorse le si utilizzi per far stare un po' meglio chi
non sta bene e anche per fare un po' di crescita, che e' la
cosa necessaria". Quanto al capitolo pensioni, il segretario
generale della Cgil ha sostenuto che "quando si parla di 1400
euro lordi si sta parlando di pensioni intorno ai mille euro,
che sono le pensioni degli operai professionali dopo 40 anni di
lavoro, sono gli impiegati, e' quel famoso ceto medio che
bisognerebbe salvaguardare sul piano dei redditi e dei consumi
che hanno gia' avuto in questi anni una riduzione delle loro
pensioni perche' tutti danno per scontato che le pensioni siano
rivalutate sulla base dell'inflazione effettiva ma non e'
cosi', vengono rivalutate parzialmente e quindi sono pensioni
gia' penalizzatete e con cui si fa fatica". Pensioni - ha
aggiunto - "non devo ricordare che spesso sono quelle pensioni
che servono anche a proteggere figli che non trovano il lavoro
e nuovi disoccupati e quindi mi pare che ci sia una grave
ingiustizia". E a proposito della mobilitazione sul tema
specifico, "abbiamo preannunciato una mobilitazione il 15 a
partire dal sindacato dei pensionati, ma non solo: pensiamo a
una mobilitazione in tutti i territori che ovviamente guarda al
tema delle pensioni ma guarda anche alla sanita', all'assenza
di politica dela crescita. C'e' una manovra che ancora una
volta e' fatta di tagli e di ricadute sulle persone". (AGI)
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